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Gaddi: “Politeama in vendita come un bar di periferia”. Molinari: “Dal sindaco trottola ennesima giravolta”

E’ il giorno delle polemiche in città dopo le due notizie politiche della scorsa serata in consiglio comunale a Como: da un lato la notizia della bocciatura da parte di Fondazione Cariplo del progetto del Comune di Como sul recupero e rilancio dei musei, dall’altro l’improvviso input di maggioranza e giunta per valutare la vendita del Politeama comprato con circa 1,3 milioni dall’amministrazione nemmeno 2 anni fa.

Durissima la nota del coordinatore provinciale di Forza Italia e consigliere regionale, Sergio Gaddi: “Il sindaco di Como raccoglie quello che semina – afferma partendo dal flop del progetto proposto a Fondazione Cariplo – Con il suo atteggiamento da imbarazzante e rozzo avanspettacolo (basta seguire un qualsiasi consiglio comunale per rendersene conto) ha avvelenato i pozzi delle relazioni e quindi non riesce a portare alcun vantaggio strategico per Como. Spiace per l’ottimo lavoro degli uffici che sui musei hanno presentato un progetto tecnicamente valido, ma quando poi il sindaco si mette in prima persona a parlare di cultura, non avendo alcuna credibilità tutto sprofonda nel baratro del nulla e il risultato diventa una clamorosa, ma prevedibile bocciatura”.

Poi l’affondo anche sul caso Politeama: “Stessa logica per il Politeama, ieri comprato e sbandierato come nuovo polo culturale da far risorgere, oggi umiliato e venduto come un bar di periferia. Il tempo passa, ma le vergognose retromarce della giunta restano”.

Pesante, sempre sui due temi, anche la nota del presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari: “Il sindaco “trottola” Rapinese cambia idea sul Politeama e incassa due schiaffi sui bandi Cariplo. Questa nuova giravolta dell’amministrazione comunale di Como sul futuro del Politeama evidenzia, ancora una volta, la scarsa programmazione e l’inconsistenza dei progetti proposti. Sono passati meno di due anni dall’acquisizione del Politeama, un’operazione costata 1,3 milioni di euro, annunciata con enfasi dal sindaco come un passo decisivo per la rinascita culturale della città. Oggi, ci troviamo a dover discutere nuovamente della vendita di questo bene storico, con la motivazione di destinarne i proventi a progetti urgenti, come la sistemazione di scuole e impianti sportivi”.

“È chiaro che la mancanza di una visione strategica a lungo termine e la carenza di relazioni stabili con il mondo culturale e con chi non condivide le idee del “Sindaco ostile” stanno portando la nostra città a navigare a vista, senza un chiaro indirizzo – aggiunge Molinari – Questa incertezza dimostra una preoccupante incapacità di gestione e di pianificazione, che mette a rischio non solo il patrimonio culturale della città ma anche la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni. Fratelli d’Italia si oppone fermamente a questa politica dell’improvvisazione. Crediamo che Como meriti un’amministrazione capace di portare avanti progetti concreti e ben pianificati, con una visione chiara per il futuro della città. Invitiamo tutti i cittadini a riflettere su questa gestione e a chiedere conto di decisioni che, ad oggi, sembrano più dettate da convenienze momentanee che da una reale volontà di migliorare la nostra comunità”.

Anche il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Lorenzo Cantaluppi, ha preso posizione: “Ennesima giravolta da parte dell’Amministrazione Rapinese, che prima celebra la conclusione dell’iter per l’acquisto dell’ex cine-teatro Politeama – iter peraltro già avviato da anni- e poi ci ripensa, impegnandosi a valutarne la vendita. Dove sono le facciate nuove, il tetto rifatto, gli spazi commerciali e le insegne pubblicitarie tanto sbandierate dal Sindaco, che avrebbero dovuto trasformare Piazza Cacciatori delle Alpi in una piccola Time Square? Insomma tra la chiusura delle scuole e la cacciata degli agricoltori dal Mercato Coperto, il Comune di Como si scopre anche immobiliarista, puntando a vendere uno dei gioielli architettonici della nostra città, a nemmeno 2 anni dall’acquisto”.

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7 Commenti

  1. “i pozzi delle relazioni”, o quelli degli inciuci. che negli articoli non si capisce. chissá..
    “Como meriti un’amministrazione capace di portare avanti progetti concreti e ben pianificati, con una visione chiara per il futuro della città”, è quello che ci saremmo aspettati da 50 anni a questa parte da tutte quelle che hanno preceduto l’attuale, di ogni colore e partito. Quelle rappresentate da questi personaggi cosa hanno lasciato?

  2. Il Politeama: comprato come un Monumento Cittadino e venduto come una Scarpa Vecchia…VERGOGNA!!!!!!!!!!

  3. Eh già, se il sindaco fosse stato lui, dopo averlo comprato ne avrebbe fatto un boutique hotel, e senza far passare due anni.

    Comunque mi chiedo effettivamente cosa farne, dal momento che pare non possa essere riportato a teatro o cinema, per il cambiamento delle norme e per gli eccessivi costi di restauro, che non si ammortizzerebbero. Ma poi è ormai marcio, varie parti non possono che essere demolite.

    E per lo stesso motivo mi chiedo quindi cosa potrebbe farne un acquirente: nessuno lo comprerà per tenerselo così. Lo autorizzano al cambio di destinazione d’uso e/o alla demolizione?

  4. Tra avere una vaccata di boutique hotel e negozietti e fesserie del genere imposti a forza e, considerato che il tale ha talmento scassato i cappasisi in ogni ambiente e nessuno più se lo fila, una vendita ci può stare. Ovviamente i proventi vincolati a scuole e, se abbondanti, ad altre situazioni che a Como non mancano.
    Purtroppo quando la qualità è scarsa meglio portare a casa una ammissione di incapacità manifesta e consentire a qualcuno un pochino capace di fare qualcosa.
    Che il Real Madrid ne becchi 5 dal Vighizzolo sono cose che capitano.

  5. A desso vado a giocare al superenalotto.
    Se vinco compro il Politeama e Villa Geno, li ristrutturo e li regalo a don Giusto per accogliere i senzatetto.

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