Uno sfogo. Impossibile chiamarlo in altro modo quello fatto lunedì sera, 15 giugno 2020, in consiglio comunale dall’assessore allo Sport Marco Galli. Il tema, ancora una volta, la situazione (pessima) degli impianti sportivi cittadini e in particolare della persistente chiusura della piscina di Muggiò che ha obbligato decine e decine di atleti a trovare un altro luogo dove allenarsi.
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Una sfogo, dicevamo, durante il quale appare evidente che l’assessore allo Sport della giunta Landriscina non vuole più essere il capro espiatorio di questa problematica. Gli abbiamo fatto qualche domanda per chiarire la sua posizione.
Assessore, in aula ha detto che quella vasca è “a fine vita”, conferma?
Confermo, la piscina di Muggiò è una vasca obsoleta, vecchia e con grosse lacune anche strutturali, senza contare che è energivora. Lo ripeto convinto, è a fine vita.
Doveva stare chiusa solo pochi mesi, è già passato un anno. Che si fa?
Al momento quella vasca è solo un costo per l’amministrazione, sono convinto che bisogna fare una scelta: continuare a tenerla in vita con rattoppi e rimedi temporanei o pensare a una seria riqualificazione. Io auspico nella seconda opzione perché vorrebbe dire dare alle tante associazioni del territorio e ai comaschi che vogliono nuotare, una struttura nuova e adatta alle esigenze di oggi. Una vasca singola in città non riesce a rispondere alle richieste e non è più economicamente sostenibile. Ne serve una seconda che permetta nelle stesse fasce orarie di dare spazi adeguati agli atleti ma anche ai nuotatori amatoriali.
Difficile che il Comune possa sostenere un’impresa del genere. Quindi è favorevole al partenariato pubblico-privato?
Ad oggi in Italia l’80% delle riqualificazioni degli impianti sportivi è realizzata in questo modo, non ci vedo nulla di male. Io auspico la riqualificazione, indipendentemente da chi gestisca la vasca. Ora il primo step è la valutazione da parte degli uffici della proposta presentata da Nessi&Majocchi a cui bisogna dare risposta entro fine luglio. Qualora ci fosse l’interesse pubblico, si andrà a gara per scegliere la proposta migliore. Credo che bisogna valutare seriamente questa occasione.
Nel suo intervento in consiglio ha ripercorso tappa per tappa quanto ha fatto per la piscina. Si è sentito preso di mira?
Ci tenevo a mettere in chiaro la mia posizione perché credo che poche persone abbiano capito dove arrivano le mie competenze e cosa fa l’assessore allo Sport. Io sono il punto d’incontro dell’amministrazione con le associazioni sportive. Porto i loro problemi in Comune e cerco di trovare soluzioni ma quando si tratta di lavori io mi fermo. Non è di mia competenza.
E’ a metà del suo mandato e si vocifera un rimpasto di giunta. Ci fa un bilancio?
Il mio ruolo mi impegna e mi soddisfa. Sono convinto che lo Sport, per un’amministrazione comunale, sia un investimento. E non parlo solo di impianti sportivi, parlo dei giovani e delle future generazioni formate anche attraverso lo sport. Credo che al momento, a livello impiantistico, Como sia indietro rispetto agli altri capoluoghi di provincia. Non si può pensare di non avere un palazzetto dello sport in città con le associazioni sportive che si sparpagliano tra le palestre delle scuole e i palazzetti in provincia. Non è giusto. Sul mio ruolo, come per tutta la giunta, è sempre il sindaco a decidere.
Obiettivi?
Entro la fine del mandato certamente vorrei portare a compimento la riapertura della piscina di Muggiò e in generale lavorare sulla riqualificazione dell’impiantistica. Lo stadio ha senza dubbio bisogno di un campo sintetico, e altri campi come quello da rugby meritano nuova vita. Voglio proseguire nell’ambito del Patto per la Lombardia.
Un commento
NESSUNO E’ REAPONSABILE SI DICE !!!
MA TUTTI ASSIEME SONO CORRESPONSABILI !!!!!
ALLORA SAREBBE UN BEL GESTO RASSEGNARW LE DIMISSIONI PER INCAPACITA’ A COORDINARSI E GIUNGERE ALLA RISOLUZIONE DI PROBLEMI QUALI LORO SONO DEPUTATI A FARE !!