“In un momento di freddo eccezionale, aprire (eccezionalmente) la stazione di Como per i senzatetto come ha chiesto Patrizia Maesani sarebbe stato un atto di intelligenza, buon senso e umanità“. L’ex assessore alla cultura di Como, Sergio Gaddi (oggi candidato alla camera per Forza Italia), si schiera apertamente con il capogruppo di Fratelli d’Italia.
E, come suo solito, non la tocca piano ma anzi tira cannonate contro l’amministrazione guidata dal sindaco Mario Landriscina. “Dopo la vergogna del tè caldo vietato a Natale un altro passo falso. Ma il coraggio – scrive su Facebook citando il Don Abbondio di Manzoni – diceva quel lombardo illustre purtroppo dimenticato, se uno non ce l’ha non se lo può dare”.
L’episodio cui si riferisce Gaddi (ComoZero era ancora in embrione, pertanto non abbiamo link agli articoli) rientra nella bufera scatenata dall’ordinanza anti accattonaggio emanata dal sindaco sotto per dicembre e culminata nel blitz dei vigili che hanno impedito ad alcuni volontari di servire tè caldo ai senzatetto davanti all’ex Chiesa di San Francesco. Fatti poi ripresi dall’intera stampa nazionale.
Per quanto riguarda la vicenda di queste ore, in sintesi: Patrizia Maesani ieri ha proposto, a fronte dell’ondata di gelo, di aprire ai senzatetto anche le porte della stazione centrale. Bisogna chiarire che in città le strutture preposte all’accoglienza non alcun problema di capienza poiché si sono preparate per tempo all’ondata di Gelo. Ma ha spiegato Maesani, “alcuni clochard rifiutano gli aiuti Istituzionali mentre sono disposti a soluzioni diverse, come le stazioni. Situazioni analoghe negli anni passati lo dimostrano e, comunque – ha aggiunto – adesso è urgente evitare che qualcuno muoia per il freddo”.
Ieri sera poi, il vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali, Alessandra Locatelli ha stroncato, non senza polemiche e qualche battuta al vetriolo, la proposta.
Qui le tappe della vicenda:
Emergenza freddo, appello al sindaco. Maesani: “Apra subito la stazione San Giovanni”
VIDEO Emergenza freddo, Locatelli stronca Maesani: “Stazione aperta? Senza senso”
Oggi sono le opposizioni a prendere posizione. “D’accordissimo con la proposta Maesani” dice il capogruppo del Pd, Stefano Fanetti. “Sono previste temperature glaciali anche per i prossimi giorni – evidenzia – serve un ricovero per le persone che rifiutano gli aiuti delle Associazioni, quindi ben venga la soluzione San Giovanni. Noi siamo favorevoli, non importa che la proposta arrivi da un partito di maggioranza, si tratta di un’emergenza reale”.
Di tutt’altro tono Alessandro Rapinese, lista Rapinese sindaco. “Devo richiamare un concetto che avevo espresso l’estate scorsa. I Fratelli d’Africa – ironizza parlando di Fratelli d’Italia – volevano tolleranza totale coi migranti, mi riferisco ai giorni in cui proposi il coprifuoco per il Centro di Accoglienza di via Regina. La verità è che il centrodestra è una corazzata buona solo per vincere ingannando gli elettori, hanno anime e volontà diverse”. Quindi l’affondo: “Mi dite cosa c’entrano Locatelli e Maesani insieme? La seconda dovrebbe entrare nel Pd”. Poi sullo specifico della proposta arriva un no secco: “Non se ne parla proprio di aprire la stazione – dice Rapinese – non è un luogo di ricovero. Comunque Patrizia maesani può ospitarli a casa propria, nell’androne del suo palazzo, chieda ai suoi condomini se sono d’accordo”.
Più articolata, infine, la posizione di Svolta Civica. Maurizio Traglio, Barbara Minghetti e Vittorio Nessi, dapprima appoggiano la proposta Maesani, “Il sindaco – si legge – apra la stazione di notte in questa settimana tremenda, Svolta Civica è ovviamente favorevole. Pensiamo che questo sarebbe un atto di buon senso, a favore delle persone che nei dormitori non intendono andare e che, malgrado ciò, non meritano di morire di freddo”. Quindi attaccano la maggioranza e le due protagoniste di queste ore. “Tra Maesani e Locatelli – prosegue il documento – volano gli stracci, ma poi non succede mai nulla. Il netto diniego da parte del vicesindaco Alessandra Locatelli ci lascia ancora una volta attoniti di fronte a tanta durezza verso situazioni che, invece, meritano comprensione ed elasticità mentale. Nello stesso tempo, però, non possiamo non notare come il consigliere Maesani, dopo aver sollevato il tema e aver ricevuto l’ennesimo schiaffo, abbia chiuso la vicenda con un semplice “non ho parole” postato su Facebook. Ma come? Tutto qua?”
“Temi di tale importanza (parliamo di vite umane) – concludono – secondo noi meriterebbero ben altra determinazione. Invece, la vicenda si chiude così. Con una maggioranza che segue in
maniera sempre più acritica la linea dettata da Salvini. Del resto, siamo davanti a un copione già visto: quando abbiamo proposto di seguire il programma SPRAR per i richiedenti asilo (che avrebbe diminuito il carico di rifugiati sul Comune di Como a fronte di una migliore organizzazione della loro accoglienza) e quando abbiamo chiesto di coinvolgere gli stessi richiedenti asilo in attività di pubblica utilità in città, sia Alessandra Locatelli sia Patrizia Maesani non hanno voluto appoggiare le nostre
proposte. Due facce della stessa medaglia”.