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Giovani leghisti e Locatelli scatenati contro il coprifuoco: “Certa sinistra vede bar e ristoranti come nemici”

Lega comasca scatenata contro il coprifuoco, dai vertici in Regione Lombardia fino al movimento giovanile sul Lario.

A lanciare il segnale della carica, per prima, è stata Alessandra Locatelli, assessore della giunta Fontana. Sotto l’hashatag #nocoprifuoco, Locatelli sta spingendo (ovviamente con adesione) la petizione online per eliminare le chiusure serali e i divieti di spostamento alle 22. Una battaglia come noto sostenuta in primis dal leader della Lega, Matteo Salvini, ma finora respinta dal premier Draghi.

“Con buonsenso e in sicurezza, ma liberi”, il messaggio di Locatelli.

Sulla stessa linea, come detto, Matteo Mauri (Coordinatore Lega Giovani Cumasch), attraverso una nota in cui si contesta che mantenere il coprifuoco “significherebbe non avere tatto per l’economia e per le nostre realtà locali, che, soprattutto nella nostra Provincia e sul Lago di Como vivono essenzialmente di turismo nelle stagioni primaverili ed estive”.

“Inoltre non comprendiamo il perché una certa sinistra continui a considerare bar e ristoratori nemici anziché alleati, infatti con protocolli e regole certe queste attività potrebbero contribuire al contenimento del virus evitando che i giovani si ritrovino in case private e spazi chiusi – prosegue il comunicato – Regole certe favorirebbero maggiore chiarezza sui protocolli anche per cittadini e forze dell’ordine. Oltretutto non è comprensibile il fatto che l’anno scorso potevano svolgere le loro attività anche al chiuso mentre quest’anno sarebbe permesso solo da inizio giugno. Qualcosa non torna”.

Auspicio finale di Mauri e dei giovani leghisti, dunque, un “tagliando (al provvedimento, ndr) di metà maggio” con cui “queste misure vengano riviste, e perché no, magari anche prima”.

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11 Commenti

  1. A volte non si comprende se ci sono o ci fanno. Il problema non sono i bar e i ristoranti nemici di una certa sinistra, il problema sono gli assembramenti amici di un certo modo in cui si diffonde la pandemia. E si è già visto. L’estate scorsa in centro a Como l’apertura dei bar è coincisa con gli assembramenti e il conseguente aumento dei contagi. Forse i “giovani leghisti”, perfetto ossimoro, avrebbero dovuto e dovrebbero far sentire la loro voce per chiedere un’accelerazione delle vaccinazioni. Ma comprendo che per loro non è possibile far nulla senza chiedere il permesso all’Onorevole Locatelli che sa che chiedere troppo alla Regione Lombardia è pericoloso. Dopo i disastri che hanno combinato nell’ultimo anno, c’è la certezza che si ripetano e che diano ancora più spazio all’impagabile satira. ?

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