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Politica

Giunta disgiunta: Forza Italia “revoca” Pettignano, Fratelli Hulk, Rossotti/Bella adiós?

A 24 ore di distanza dal “lunedì terribile” per la maggioranza di centrodestra a Palazzo Cernezzi, non sembrano affatto finite le turbolenze tra i vari partiti. Anche se, a seconda della sigla, c’è chi guarda con più o meno ottimismo alle prossime, cruciali ore. Vediamo, partito per partito, la situazione al momento in cui scriviamo.

Forza Italia – In questo momento è largamente la sigla uscita peggio dal tourbillon politico. Partita con il ritiro dei due assessori Amelia Locatelli e Franco Pettignano per chiedere al sindaco Mario Landriscina una revisione generale della giunta e un rilancio complessivo dell’azione di governo, oggi si ritrova con due consiglieri in meno soltanto rispetto a 3 settimane fa (Antonella Patera uscita per prima il 15 ottobre scorso e ieri il capogruppo Tony Tufano, in strenua difesa di Pettignano) e al momento senza alcun proprio assessore in giunta (Amelia Locatelli si è dimessa ieri, ligia agli ordini dall’alto; Pettignano non l’ha fatto e, anzi, ha annunciato di lasciare il partito).

A conti fatti – fermando l’orologio della politica alle 18.15 del 13 novembre – un disastro senza risultati.  Anzi, con qualche problema strisciante in più (enorme malcontento per la mancata presenza di tutti i consiglieri forzisti, ieri sera, che ha causato la mancanza del numero legale e poi la serie di critiche a mezza bocca concentrate soprattutto sulla presidente del consiglio, Anna Veronelli, che boicottando la seduta secondo molti esponenti di maggioranza e opposizione ha tradito il ruolo istituzionale e super partes).

Eppure, il match per gli azzurri non è finito, nella ricerca dell’uscita dal “cul de sac” in cui il partito è finito. E quindi, ecco la contromossa: Pettignano non si dimette e cambia bandiera? E’ pronta la richiesta al sindaco Mario Landriscina di revocarlo comunque, poiché il gruppo consiliare non accetterebbe di vedere l’ormai ex esponente restare nell’esecutivo sotto un’altra bandiera senza colpo ferire.

“Il sindaco lo revochi e poi sia eventualmente Fratelli d’Italia, che pare il suo prossimo approdo naturale, a indicarlo nuovamente come proprio rappresentante a tutti gli effetti”. Accadrà? Probabile: oggi tra uffici, segreteria e stanza del primo cittadino è stato tutto un analizzare procedure e sentenze di revoca di assessori di altre città. Nelle prossime ore, sapremo.

Lega – Per ora, il partito di Salvini appare spettatore sostanzialmente sereno. Non scalfito dal gran mulinare di poltrone e casacche, il drappello azzurro-Matteo osserva senza nemmeno troppo coinvolgimento. Aleggia anche da queste parti, però, una certa frenesia per chiudere questo momento orribile (con contestuale spettacolo poco edificante fuori dal palazzo) così come il nervosismo specifico per il caso Veronelli. Su assessori, assessorati e cambi di giacca, per ora, la Lega non entra.

Fratelli d’Italia – La prospettiva, peraltro senza colpo ferire ma in ossequio alle novità di carattere nazionale (prima tra tutte l’intesa ufficiale tra il partito e l’ex forzista Mario Mantovani), è di poter portare da 4 a 6 componenti il gruppo consiliare accogliendo i transfughi azzurri Antonella Patera e Tony Tufano. E, contestualmente, verrebbe accolto anche l’assessore Franco Pettignano. Sarebbe, di fatto, un potenziamento secco per i Fratelli, che diverrebbero con la Lega il primo gruppo a Palazzo, ma nello stesso tempo sancirebbe in via definitiva e senza ritorno l’abbraccio di Gianluca Rinaldin al partito di Stefano Molinari e Alessio Butti. Scenario impensabile fino a pochi mesi fa e ora, invece, a un passo (sempre sull’asse Santanché-Mantovani).

Unica incognita, comunque non trascurabile: Patera e Tufano per ufficializzare il passaggio chiedono la certezza che Pettignano sia il loro esponente in giunta, sia che venga revocato (e in tal caso, poi, riproposto dai meloniani al sindaco), sia che resti direttamente nell’esecutivo. Senza l’assessore al Patrimonio, l’intesa potrebbe saltare, il gruppo restare a 4 e il rappresentante nell’esecutivo rimanere soltanto Marco Butti.
Anche in FdI viene segnalato forte nervosismo per il caso Veronelli.

Lista civica “Insieme per Landriscina” – A breve, rischia di essere il vaso di coccio tra i vasi di ferro del centrodestra. Facile capire il perché: a oggi, con soli 3 consiglieri (Maspero, Del Prete, Brenna) la civica esprime due assessori direttamente (Marco Galli e la zarina Elena Negretti) e due indirettamente, nel senso che figurano come personalità scelte direttamente dal sindaco (Simona Rossotti, vicinissima però anche a Forza Italia, e Vincenzo Bella).

Tradotto: se un tavolo generale per il riassetto dell’esecutivo si aprirà, facilissimo che a Landriscina venga chiesto (da Forza Italia in primis?) l’addio a uno di questi nomi (Bella il più nel mirino, seguito da Rossotti) per riequilibrare numeri e proporzioni.

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6 Commenti

  1. Gentilissimo Signor Sindaco, buongiorno mi permetto di ricordarle una frase di Piero Calamandrei “”La politica non è una cosa piacevole, però la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare” io la riga la tirerei già lunedì, credo che non si possa continuare così. Un caro saluto con Stima
    Davide Fent

  2. Quante belle intenzioni raccontate , quanti bei scenari ipotizzati e quanta gente che ama questo tipo di intrecci !!!
    Come ci tengono a questa citta’ i ben pensanti .
    Io invece ancora una volta ritengo che DEVONO ANDARSENE TUTTI A CASA !

  3. Senza nulla togliere alla professionalità dell’assessore Bella la sua presenza part-time in settori così nevralgici non può più esser tollerata.

    1. Diciamolo meglio: non avrebbe dovuto essere tollerata fin dall’inizio.
      Se non poteva dedicarsi a tempo pieno, avrebbero dovuto scegliere un altro nome.

      1. Sono perfettamente d’accordo. E, all’opposto, non trovo nemmeno sensato aver dato così tante deleghe alla sig.ra Negretti; deleghe, peraltro, in materie molto delicate.

  4. se fosse vero qualcuno dovrà dare delle spiegazioni agli elettori.
    purtroppo per il Senatore Butti qualcuno ha anche un pizzico di memoria.
    già lo stupore nel vedere riapparire la Maesani, quando ancora si sentono le urala del Senatore che chiedeva , senza peraltro ottenerla, al Sindaco Botta la testa dell’allora in disgrazia Maesani.
    ora sembra che Pettignano dopo aver sbattuto la porta in faccia a Butti sia pronto a tornare, accettato, anzi chiedendo il mantenimento dell’assessorato … forse per la sua irrefrenabile attività nei suoi incarichi … Cimitero ecc.
    ma la ciliegina sarebbe la coppia Butti Rinaldin per chi ha vissuto il periodo del Rinaldin in Provincia ci sarebbe da creder che sono scesi i marziani
    per qualche poltrona e per poter contare di più qualcuno è pronto a mangiare anche qualcosa di sgradevole “”””

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