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Giunta Landriscina, la partita a scacchi (con gambetto) di Capitan Cene: Mario Gorla assessore?

Il gambetto negli scacchi, a farla breve, è un’apertura che prevede il sacrificio di uno o più pedoni nell’immediato con l’obiettivo di guadagnare spazio e tempo per sviluppare la strategia.
Insomma, un investimento pericolosissimo con elevato rischio boomerang.

Origina naturalmente da “sgambetto”, inteso come agguato o trappola. E’ più o meno quanto sta facendo (tentando di fare) Forza Italia da oltre un anno in Consiglio comunale.

Prima il ritiro della delegazione di giunta (Amelia Locatelli e Francesco Pettignano, funambolicamente rientrato qualche istante dopo con il blasone di Fratelli d’Italia), poi un continuo martellamento in aula tra astensioni, quando non voti contro, uscite plateali dall’assemblea, con il leader azzurro Enrico Cenetiempo che non partecipa più alle riunioni dei capigruppo.

La partita in corso da oltre un anno tra Forza Italia e il sindaco Mario Landriscina è sfibrante ambo le parti.

Nessun contatto (quantomeno apparente), nessuna trattativa in corso (quantomeno ufficiale) per il rientro dei berluscones nell’esecutivo. Se vi siano sherpa in azione o mezze assi gettate, al momento non è possibile dirlo.

Qualche mese fa, dalle pagine di ComoZero Settimanale, il sindaco si era detto disposto, mezzo sotterrando l’ascia di guerra, a un confronto. Poi stallo.

Eppure, cinguettano gli uccellini delle sottotrame, quel vecchio volpone di Cenetiempo sarebbe in movimento. “Ci vogliono assessori forti – avrebbe teorizzato – dovessimo rientrare in giunta avremo bisogno di figure contrappeso agli equilibri esistenti, persone che non si facciano oscurare o sovrastare”.

Di chi parla il decano d’aula? In un primo momento sembrava stesse tracciando il contorno del proprio identikit. Difficile però che Cenetiempo lasci un gruppo di giovani, pur capaci ma alla prima esperienza, tra le forche di un’assemblea che non fa sconti.

Così, si dice, stia lavorando tra i vecchi amici. Uno su tutti Mario Gorla, tra i fondatori di Forza Italia, 25 anni fa ed ex capogruppo azzurro ai tempi del sindaco Botta. Vecchia scuola, prima repubblica, un altro di quelli che la politica se la pappa appena sveglio. Nome di peso insomma su cui pende un’incognita macroscopica: Gorla nel 2017 ha corso alle amministrative sotto il segno di Fratelli d’Italia (per quanto da esterno). Una cosetta che potrebbe non piacere molto ai vertici del partito.

Puro retroscena? Chiacchiera da apericena in piazza San Fedele? Possibile.

Eppure, in controluce, questa ricostruzione, tra le molte, sembra la più solida.

A oggi, naturalmente.

 

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