Non si fa in tempo a tratteggiare i movimenti dell’area moderata, liberale e trasversale, che già spuntano indizi di altre manovre nel campo questa volta della destra-destra. Della destra direttamente ispirata alla Lega, insomma. Anzi, di più della Lega ispirata al governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Da Traglio a Forza Italia, dall’Officina De Santis ai nomi jolly: listone civico, moderato, liberale per Como 2022?
I fatti – certi – sono questi: sin dai primi mesi di quest’anno, indicativamente poco prima dello scoppio dell’emergenza Covid, il consigliere regionale Giacomo Cosentino (in copertina con Fontana) ha iniziato interessanti esplorazioni anche su Como, con largo anticipo ma con un obiettivo chiaro: consultare personalità e figure delle società civile tradizionalmente ancorate nel campo del centrodestra per valutare la fattibilità di una lista civica di sostegno a chiunque sarà il candidato sindaco di Como (per quell’area politica) nel 2022.
Attenzione: per chiunque sarà il candidato sindaco del centrodestra, il che non si può leggere come un’esclusione di un bis per Mario Landriscina ma nemmeno come una conferma data già per scontata. Anzi.
Ma chi è Giacomo Cosentino? Varesino, consigliere regionale eletto nel 2018 con la lista “Fontana Presidente”, il 6 febbraio scorso ha tenuto a battesimo (ovviamente al Pirellone) la nuova creatura nata come evoluzione del progetto originario: e quindi ecco la trasformazione in “Lombardia Ideale”. Presente al taglio del nastro, naturalmente, anche lo stesso Fontana.
Le linee programmatiche di Lombardia Ideale? Si possono sintetizzare in questo virgolettato risalente al giorno del battesimo milanese pronunciato dello stesso Cosentino: “Lombardia Ideale è aperta a coloro che condividono i principi sovranisti e identitari, di respiro nazionale, che sono rappresentati da Matteo Salvini e stimano la concretezza e la serietà di Attilio Fontana, ma non si riconoscono nei tradizionali partiti”.
Insomma, civici più o meno sì, ma saldamente agganciati alla Lega.
Come anticipato, attorno a febbraio, anche per Como Cosentino ha sondato personalmente figure riconducibili a quest’area politica (meglio se già avvezzi alle “macchine” politico-istituzionali) per imbastire un soggetto civico (Como Ideale? Non da escludere, a Varese e Mantova ci sono gli omologhi) in vista del ritorno alle urne per Palazzo Cernezzi tra due anni. Questa è una certezza, dunque. Più rarefatte le indicazioni sui protagonisti dei colloqui già intrattenuti: qualche rumor anche attendibile circola ma le bocche sono cucite a doppio filo. Impossibile sbilanciarsi.
In realtà, però, il dato più significativo è un altro ancora: secondo quanto è stato possibile ricostruire, a fronte di un dichiarato obiettivo di lunga prospettiva – il voto comunale a Como, appunto – mai sarebbe emerso il nome esplicito di Mario Landriscina come candidato sindaco. Solo prudenza? Ovvio attendismo con così tanto tempo ancora a disposizione? Indizi di un possibile cambio già in vista, magari con un occhio alle Zarine Alessandra Locatelli (Lega) ed Elena Negretti (civica)?
Domande inevitabilmente destinate a rimanere sospese, per ora.
Intanto, però, qualche altro movimento fresco-fresco nel centrodestra va segnalato. La riunione di Forza Italia di ieri sera, ad esempio, dove il gruppo consiliare di Palazzo Cernezzi e i dirigenti del partito si sono confrontati sull’ipotesi di un eventuale rientro a breve in giunta dopo l’uscita del 2018.
Poche indiscrezioni e in fin dei conti poche novità: serata interlocutoria, tra dubbi sui nomi “giusti” (in ballo l’ex assessore Amelia Locatelli e Mario Gorla, sullo sfondo le ipotesi Roberta Di Febo ed Enrico Cenetiempo) e incertezze sul senso stesso di tornare nella squadra Landriscina in un momento così confuso e con così poco tempo a disposizione per poter incidere sul serio.
La questione delle deleghe degli eventuali assessori forzisti di ritorno, inoltre, resta centrale: una o due di quelle pesanti (Lavori pubblici, Mobilità, Urbanistica, Commercio e forse Servizi Sociali) sono ritenute imprescindibili.
4 Commenti
Notizia interessante che consente di avere tre informazioni ancor più interessanti.
In primo luogo, nella Lega a Varese si fanno le strategie, in quella di Como si fa solo cabaret. Effettivamente i nostri prodi più che informare sulle malefatte dei negher, parlar di clandestini e tollerare dormitori all’aperto pur di non ammettere di non averci capito nulla fin dall’inizio, non hanno fatto. La subalternità a cui la nostra città è costretta nei confronti dei vicini di Varese (vedi AST Insubria) non fa altro che confermare questo sospetto. Nella Lega vige la selezione darwiniana, i meno dotati sono lasciati ai margini, quelli più capaci comandano. Il fatto che un signore di Varese abbia la responsabilità della campagna elettorale per l’elezione del Sindaco di Como, ne è la più lapalissiana dimostrazione.
La seconda, è che il “buon” Sindaco è una dei possibili candidati di questa nuova lista patrocinata dalla Lega. In altri termini, se non trovano di meglio lo ripresentano altrimenti lo scaricano. In ogni caso sarà sempre la seconda scelta. Evidentemente anche i leghisti che pensano e non fanno cabaret, si sono resi conto che questa Amministrazione di centro destra è indifendibile.
Infine, il fatto che si presenti come “Lombardia Ideale” e non come “Lega” è la dimostrazione che in convalle anche loro si sono accorti di essere ormai sputtanati. D’altro canto, con l’Attendente, Megafono e distintivo, il Guardiano di porta e il simpatico “bagonghi” lo sputtanamento era la conseguenza più naturale. Non ci voleva una scienza per capirlo, ma si sa, qui parliamo di leghisti…… ?
Ma un partito che esce dalla Giunta può pretendere di rientrare e di avere qualche nomina? Non è un treno perso, grazie e a non più rivedercise non dopo future emergono elezioni?
Miodio… ancora loro… di Como resterebbero solo macerie…
“Lombardia ideale” ? Liberata finalmente dagli incapaci leghisti capitanati da un presidente che ne ha fatte di tutti i colori .