Ogni elemento plana esattamente dove previsto. Il piano (ne scriveremo dettagliatamente nei prossimi giorni) si sta componendo. Come da ampie anticipazioni (qui e qui) Forza Italia perde un pezzo (forse non l’ultimo) in consiglio comunale a Como.
Con una preliminare durissima la consigliera azzurra, Antonella Patera, ha lasciato il gruppo (“di cui ho massima stima” ha detto) per confluire nel Misto (che di fatto ha fondato, spalancando le porte alle tentazioni di possibili, futuri, transfughi. Non necessariamente solo forzisti).
Si dice sia solo un passaggio, il completamento dello schema vedrebbe, tra qualche tempo, l’ingresso di Patera in Fratelli d’Italia ma al momento siamo al puro – per quanto credibile – retroscena.
Rinaldiniana di ferro (i riferimenti alle passate regionali e al caso Cantù nell’integrale del discorso pubblicata sotto, lo dimostrano) è stata tranchant: “Il mio malessere ha origine dal modo in cui si è svolta la campagna elettorale delle passate elezioni regionali, in cui le manovre poco chiare dei vertici del partito, di alcuni amministratori e, non in ultimo, di dichiarazioni di colleghi di partito che mi hanno definita una dei 7 sfigati, solo perché le mie idee non erano allineate alle posizioni dei suddetti, mi avevano lasciata dapprima un po’ perplessa, poi ingenuamente, avevo pensato che, nonostante tutto, il partito si potesse ricompattare e che la mia posizione (come quella di tanti altri) venisse ascoltata; tutto questo non è accaduto, e di ciò ne sono la prova le recenti posizioni espresse nel consiglio di Cantù”.
Niente di meglio del testo, letterale, letto dalla consigliera in aula pochi minuti fa per prendere misura e ragione di una frattura profonda, scomposta e grave. Sono parole durissime quelle scelte dalla, ormai, ex forzista. Le riportiamo:
Come già comunicato ai vertici di Forza Italia, nella persona del commissario provinciale Mauro Caprani, del coordinatore cittadino Stefano Vicari, al Sindaco, al Capo Delegazione e al Capogruppo di Forza Italia, vorrei informare il consiglio e la giunta del mio abbandono del gruppo di Forza Italia.
Nella mia scelta, attentamente ponderata, non c’è nulla di personale nei confronti dei colleghi consiglieri del gruppo di Forza Italia, di cui ho massima stima.
Il mio malessere ha origine dal modo in cui si è svolta la campagna elettorale delle passate elezioni regionali, in cui le manovre poco chiare dei vertici del partito, di alcuni amministratori e, non in ultimo, di dichiarazioni di colleghi di partito che mi hanno definita una dei 7 sfigati, solo perché le mie idee non erano allineate alle posizioni dei suddetti, mi avevano lasciata dapprima un po’ perplessa, poi ingenuamente, avevo pensato che, nonostante tutto, il partito si potesse ricompattare e che la mia posizione (come quella di tanti altri) venisse ascoltata; tutto questo non è accaduto, e di ciò ne sono la prova le recenti posizioni espresse nel consiglio di Cantù.
A quanto detto va aggiunto il fatto che ho riscontrato in generale una poca comunicazione e condivisione sulle decisioni adottate dal partito. Ci sono donne che cambiano idee per restare nel loro partito e donne che cambiano partito per rispetto delle proprie idee. Io sento di appartenere alla seconda categoria, pertanto lascio senza rammarico questa brutta copia di quello che era un tempo Forza Italia.
Quindi, comunico la mia posizione di confluire al gruppo misto confermando in consiglio comunale il mio sostegno al sindaco e alla giunta, ovviamente valutando con attenzione ogni singolo provvedimento.
Del mio passaggio al gruppo misto farò pervenire comunicazione all’ufficio di presidenza nel più breve tempo possibile.