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“Io, il San Martino e Rapinese, il caos sulla Regina, il turismo, il segreto di Villa Saporiti”. A tu per tu con un Bongiasca a valanga

Lo scorso anno ha festeggiato i suoi primi quarant’anni da amministratore pubblico. Fiorenzo Bongiasca, presidente della Provincia di Como, di anni ne ha 63 e ha iniziato nel 1983 la sua carriera politica come consigliere comunale di Gravedona. Era ancora Gravedona e basta, ed Uniti sarebbe arrivato poi, con la fusione con Consiglio di Rumo. Nel frattempo Fiorenzo, famiglia di imprenditori nel settore dell’automotive, era stato assessore, vicesindaco e poi sindaco nel suo paese dell’Altolario. Quindi consigliere provinciale, della comunità montana e di una serie di enti sovra territoriali, poi una delle sue case politiche è diventata sempre più Villa Saporiti. Presidente del consiglio provinciale, vicepresidente della Provincia e, da quasi sei anni (2018) è presidente.
Senza dimenticare che dal 2021 è anche sindaco del Comune di Trezzone, centro di meno di 250 abitanti tra Domaso e Gera Lario. E, non ultimo, dal 1999 componente del Comitato di Coordinamento istituzionale per la Statale Regina.

Bongiasca il suo curriculum sintetico l’abbiamo scritto, ma da dove vogliamo iniziare? Alla fine ha dovuto cedere lei sul San Martino, ha vinto Rapinese?
Se iniziamo così iniziamo male. Se vi riferite alla presentazione del progetto per Villa Porro Lambertenghi per un bando degli emblematici di Cariplo (qui i dettagli), per realizzare una scuola post diploma, questo non sostituisce certo il San Martino. Anzi, fino a quando sarò io presidente della Provincia, sul San martino non mollo. Non è che un giorno ci siamo sognati una cosa e poi ci siamo svegliati e non si è fatto nulla. Riguardo il sindaco di Como, il problema è che nessuno ha ancora capito il motivo per cui non vuole il trasferimento del Setificio. Si è messo di traverso senza dire il perché. Però è anche un po’ colpa di voi giornalisti.

area ex ospedale psichiatrico San Martino ph: Carlo Pozzoni

No, anche lei? In che senso?
Non fate mai le domande fino in fondo, non si riesce ad avere dal sindaco una risposta completa. Sembrano un po’ i discorsi della sciura Maria, di una persona non competente, ma Rapinese invece è competente. Però adesso basta dai. Gli edifici del San Martino poi sono della Regione. E’ un’area a forte rischio degrado. Se, come spero, si farà qualcosa nell’area della Ticosa, secondo lei dove andranno tutti i disperati che si sono rifugiati lì? Ve lo dico io, dentro il San Martino, se non si ha un progetto.

Quindi ci crede ancora?
Non mollo, si tratta di una procedura molto lunga e si devono trovare investimenti importanti. La stima è di trenta milioni. C’era un ordine del giorno in Regione per portarne a casa 25. Io però sono abituato a ragionare così, preparo i progetti, li metto a terra e poi parto a cercare i soldi. Però, senta, davvero, non continuate a mettermi in contrapposizione al sindaco di Como, non fa bene a nessuno, io faccio il presidente della Provincia. Parliamo di quello che stiamo facendo. Stiamo portando avanti lavori attesi da trent’anni, seguendo le esigenze della gente. Penso al ponte di Cantù Asnago, con i lavori in corso. Dal primo giugno partiamo con la variante di Cadorago, poi ci sarà lo snodo di Arosio, sono crocevia da 25-30mila auto al giorno. Stiamo sistemando tutti i parapetti della provinciale montana. I miei uffici, con l’ingegnere Tarantola e i suoi collaboratori, direi che stanno facendo miracoli.

E’ vero che tutti vogliono venire a lavorare da lei Villa Saporiti?
No, non da me… però è vero, abbiamo tante richieste, dal Comune di Como anche. E da qui non va via nessuno, a parte i pensionati. L’altro giorno abbiamo presentato la nuova dirigente per i fabbricati e l’edilizia scolastica, Saveria Brindisi, lei arriva da Erba.

Scuole e strade, alla Provincia è rimasto solo questo?
In sostanza sì, sono le nostre funzioni principali dopo la riforma Delrio, che ad aprile compie 10 anni, oltre al discorso dell’ecologia e altre funzioni su delega della Regione, come la polizia provinciale.

Continua a occuparsi anche della Regina. Da 25 anni lei fa parte del Comitato di coordinamento.
L’altra sera abbiamo proprio fatto una riunione a Menaggio per riattivare il Comitato. Ero con il sindaco di Menaggio, Spaggiari, ci saranno i rappresentanti di 48 comuni, da Cernobbio a Sorico, poi tutta la Valle Intelvi, la Val Cavargna fino a Porlezza. Per affrontare le questioni è importante stare uniti. Che sia collegato tutto il lago. Così se viene fatta una richiesta non arriva da Bongiasca o da Monti, ma da 50 sindaci, capite che c’è una forza un po’ diversa. La variante della Tremezzina comporterà anche nei prossimi mesi lavori importanti, lo svincolo di Argegno su tutti, dobbiamo essere vigili. Però attenzione, questo comitato non va visto in antitesi con quello in Prefettura, che comprende forze dell’ordine e ispettorato del lavoro. Si tratta di qualcosa in più. Anche perché oggi abbiamo un prefetto sensibile e attento a queste problematiche, un domani non sappiamo, con il successore di Polichetti potrebbero esserci sensibilità diverse.

Senta, vogliamo chiudere con una riflessione su turismo e navigazione?
Certo, il turismo corre. Abbiamo ascoltato tutti i dati di previsioni delle associazioni, aspettiamoci un altro anno con un grandissimo afflusso. Nel 2023 non è stata un’estate semplice, ci sono state ripercussioni per la viabilità anche pesanti. Noi ci stiamo impegnando al massimo, su tutti i tavoli, cerchiamo di essere sul pezzo, però alcuni servizi devono migliorare. Il servizio pubblico va potenziato è l’unico modo per togliere auto dalle strade. Riguardo la Navigazione, si tratta di processi lunghi, sono stati ordinate navi nuove, un paio arrivano da altri laghi, il nuovo direttore è molto attento allo sviluppo del servizio. Potremmo fare lo stesso discorso per i treni e gli autobus di Asf. Si è sottovalutato in passato il fatto che ci sarebbero potute essere carenze di autisti ad esempio, ma si stanno cercando rimedi. Abbiamo un bel territorio e lo dobbiamo anche proteggere. Cercare di evitare il più possibile la comunicazione negativa, che non serve a nessuno. Se ogni volta che piove diciamo che il lago è sporco non facciamo una bella pubblicità al territorio.

Como turisti in città, navigazione

Però il lago alla fine va pulito… ma sa che il suo ufficio è in uno dei luoghi più belli del mondo?
Lo so e lo vorrei aprire al pubblico. Abbiamo finito i lavori a Villa Saporiti e stiamo aspettando gli arredi. Il mio desiderio sarebbe aprire al pubblico le ville e i giardini per farli visitare. Spazi che conoscono ancora in pochi. Purtroppo abbiamo un problema grave di parcheggi per i dipendenti, ma ho chiesto di iniziare a pensare a delle giornate di apertura, collegarci al circuito di Ville Aperte in Brianza ad esempio.

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6 Commenti

  1. Bongiasca avrà limiti dialettici ma la sua capacità di gestire le situazioni con equilibrio e concretezza ne fa un gigante nel panorama della politica comasca.
    La proposta del San Martino – con tanto di appoggio dichiarato da Regione e Soprintendenza – era un carico vincente che purtroppo il sindaco di Como non ha nemmeno preso in considerazione con una mancanza di visione pari solo alla sua fastidiosa arroganza

  2. Singolare commento, signor Gladius! Le consiglio di rispolverare il De Mauro con attenzione e con altrettanta acribia rilegga i commenti altrui prima di chiosarli.

  3. Bongiasca che afferma “sembrano un po’ i discorsi della sciura Maria ” , sembra il bue che dà del cornuto all’asino. Non mi pare che la capacità dialettica di Bongiasca sia da accademico della Crusca. Anzi, dalle sue interviste emerge un’incapacità agghiacciante: non è in grado di costruire una frase di senso compiuto, tant’è che i suoi discorsi risultano spessissimo incomprensibili. Al pari di quelli della fantomatica “sciura Maria “.

  4. Quando la “vecchia guardia” dimostra di essere di gran lunga meglio della “nuova”.
    Credete che “il Rapi” sappia esprimersi in questi termini riferendosi al Sig. Bongiasca?

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