I due proprio non si amano. E per amano, forse, si potrebbe intendere sopportano. Biografie politiche troppo diverse, anagrafica troppo diversa, stili opposti. Così, ogni volta che – indirettamente – vengono a contatto, il deputato di Fratelli d’Italia e il neoeletto collega alla Camera della Lega, Eugenio Zoffili, i due producono più scintille di uno Zippo. Oggi è uno di quei giorni.
Ad aprire le danze, è stato Butti. Il quale, nella conferenza stampa di presentazione della raccolta firme per la Repubblica presidenziale e le dimissioni di Sergio Mattarella (qui le info), non ha lesinato un graffio polemico alla Lega.
“Mi fa piacere – ha detto Butti – che ora anche gli amici della Lega raccolgano firme per il presidenzialismo ma l’originale siamo noi. Da sempre rivendichiamo il valore di parole come Patria e Nazionalismo, però ricordo che fino a poco tempo fa c’era chi chiedeva l’Indipendenza della Padania. Ottima, ora, questa riscoperta della Lega, più siamo meglio è”.
Tra tono istituzionale e sarcasmo politico, la frase ha punto gli alleati. Ed ecco che Zoffili – di Erba, dove tra l’altro FdI è all’opposizione del sindaco sostenuto da Lega e Forza Italia – estrae il suo, di pungiglione politico.
“Quando, ogni tanto, il deputato Butti parla tramite i giornali locali, c’è sempre qualche riferimento critico o polemico diretto alla Lega. Anche oggi, vedo”.
“Ecco, vorrei replicare all’onorevole Butti – continua Zoffili – e vorrei educatamente invitarlo ancora una volta a concentrare la sua preziosa attività di parlamentare al bene dei territori e al rispetto del suo mandato. A cominciare da Lecco, naturalmente, dove mi risulta sia stato eletto”.
Spruzzatina di veleno, quest’ultima, sebbene travestita da mero riferimento geografico. Ma non è finita qui, il passaggio successivo ha meno licenze poetiche.
“Chiedo soltanto – afferma Zoffili – che Butti porti un po’ più di rispetto alla Lega che gli ha permesso di essere eletto. Non vorrei sbagliare, ma ricordando i dati elettorali mi pare che la sua elezione nel collegio uninominale di Lecco, dove Butti si presentava anche con il simbolo della Lega, sia stata dovuto sostanzialmente ai voti dei nostri elettori, poi in parte minore a quelli di Forza Italia e infine alla percentuale poco più che da prefisso telefonico di Fratelli d’Italia. Servirebbe maggiore riconoscenza, credo”.
Per quanto riguarda il sondaggio sulla Repubblica presidenziale voluto da Matteo Salvini, i gazebo leghisti in provincia sono 25. “Ma il numero è destinato a crescere”.