Alla vigilia della visita comasca di lunedì prossimo, il viceministro dell’Interno Matteo Mauri (Pd) scatena una polemica di fuoco – tramite comunicazione diffusa addirittura dall’Ufficio stampa del Viminale – contro l’ex sottosegretario Nicola Molteni (Lega).
Quest’ultimo, questa mattina, aveva rilasciato durissime dichiarazioni contro il governo sul fronte della sicurezza.
“Con Matteo Salvini al Viminale abbiamo bloccato e sospeso tutti i piani di chiusura delle specialità della Polizia di Stato programmati dai precedenti governi di sinistra – aveva dichiarato il deputato canturino Nicola Molteni – Centinaia di presidi di sicurezza della polizia postale, stradale, ferroviaria e di frontiera rischiavano la soppressione. Tra questi, con l’apertura della questura di Monza, anche il distaccamento della Polstrada di Seregno. Noi lo abbiamo impedito in collaborazione con i vertici del Dipartimento di Pubblica sicurezza, evitando la chiusura di tantissimi uffici di Polizia”.
“Di più – aveva aggiunto Molteni – con noi al governo non ci sono stati tagli, bensì nuove aperture e potenziamenti degli uffici esistenti con 9 commissariati in più nelle 14 città metropolitane, 5 cittadelle del la sicurezza e oltre a 100 milioni per investimenti in infrastrutture di sicurezza”.
Infine, il passaggio che si è rivelato il focolaio dell’incendio: “Abbiamo bloccato la chiusura di Seregno anche in forza delle nuove assunzioni straordinarie previste nella legge di bilancio 2019 con oltre 2 miliardi di assunzioni e circa 8000 agenti in più. Il distaccamento di Seregno noi lo abbiamo salvato, con l’attuale governo giallorosso chiude. È una scelta fortemente penalizzante per la sicurezza del territorio di cui l’attuale governo ne è l’unico colpevole”.
Come si diceva – con una nota diffusa direttamente dall’ufficio comunicazione del ministero dell’Interno – l’attuale viceministro Mauri ha replicato con toni da sfida.
“Il deputato Nicola Molteni è una persona intelligente. Ma quando fa il furbo si vede subito. È il caso della polemica che sta provando ad alimentare sulla sede della Polstrada di Seregno. È inutile che provi a menare il can per l’aia. I fatti sono più testardi di qualsiasi tentativo di nasconderli”, si legge sulla nota. Comunicazione che poi prosegue in maniera estremamente tecnica, tanto che riportiamo esattamente il testo di seguito.
I fatti sono questi:
– il Decreto di chiusura della sede della Polstrada di Seregno è stato fatto a gennaio 2019. Il Ministro era Salvini e la Lega la faceva da padrona in tutto il Ministero dell’interno. Se avessero voluto avrebbero potuto perciò non fare il Decreto. Invece l’hanno fatto. Punto;– perchè hanno fatto un Decreto per chiudere Seregno? Perchè si era appena aperta la Questura di Monza e si istituiva la Polstrada provinciale. Ci sono diversi punti di vista se sia stata una scelta giusta o no. Possiamo discuterne. Ma sicuramente è stata fatta con la Lega sul ponte di comando insieme al suo autonominato ‘Capitano’!
– che adesso gli stessi leghisti che l’hanno fatta (ricordiamo, gennaio 2019) ci spieghino che è un danno per il territorio dovrebbe far riflettere molti;
– durante tutti i mesi seguenti hanno pestato l’acqua nel mortaio dando rassicurazioni a destra e a manca che non sarebbe stata chiusa, ma senza fare assolutamente nessun atto formale per scongiurare veramente la chiusura. Avrebbero potuto tranquillamente revocare il Decreto che loro stessi avevano fatto. E invece niente. Così le procedure di chiusura sono andate avanti in modo inesorabile.”
Ma adesso, quando tutto è ormai arrivato allo stadio finale, vengono a fare la lezioncina all’attuale Governo. È una cosa che farebbe ridere se non fosse un tentativo imbarazzante. Quanto poi alle risorse messe in campo dall’attuale Governo sul tema della Sicurezza non temiamo confronti con nessuno.
Basti dire che la Lega aveva promesso mari e monti e ha fatto ben poco. Ad esempio non aveva pagato nemmeno gli arretrati del 2018 alla Polizia dopo averlo promesso più volte. Mentre noi, senza promettere niente, lo abbiamo semplicemente fatto. Mettendo a disposizione i 175 milioni necessari per il 2018 e aggiungendo altri 48 milioni per anticipare addirittura gli straordinari 2020.
Ma non solo. Con il Ministro Lamorgese le Forze dell’Ordine oggi possono contare su oltre 60 milioni per il riordino delle Carriere e di 108 milioni per l’assunzione di oltre 2.300 agenti.
E per rassicurare rispetto alle preoccupazioni espresse specifichiamo che ben 1.600 agenti andranno in forza alle Specialità. In modo da garantire e rafforzare i presìdi sul territorio. Così come verrà illustrato a breve alle organizzazioni sindacali. A dimostrazione che quando si lavora in modo serio e con il giusto anticipo si possono raggiungere ottimi risultati. Altro che chiacchiere.
Inviterei perciò tutti a evitare inutili e controproducenti polemiche. E ci tengo a riconoscere al Sindaco di Seregno Alberto Rossi, con cui sono in contatto diretto da quando sono diventato Viceministro, di aver provato ogni strada per trovare una soluzione in zona Cesarini.
So che in queste settimane sta lavorando attivamente per ottenere un presidio in città della Polizia Ferroviaria. Credo che sarebbe un’ottima soluzione. Anche perchè, per sua natura, sarebbe ancora più funzionale al presidio del territorio in una zona sensibile. Per quanto mi riguarda posso dire da subito che sono a disposizione per verificarne la concreta fattibilità. Adesso spero che ci si possa rimettere a lavorare senza dover occuparsi di polemiche senza fondamento.