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La grande pace romana Molteni-Butti cambia tutto: patto sovranista (povera Forza Italia)

Una passione vera, improvvisa, inaspettata. Che poi sia frutto del clima natalizio o di quello puramente politico, poco conta. Nel volgere di pochi giorni, tra Fratelli d’Italia e la Lega pare scoppiato un nuovo amore, impensabile soltanto fino a qualche settimana fa (a Palazzo Cernezzi, in particolare).

Eppure, tutti gli indizi vanno nella direzione di un repentino e forse strutturale cambio del vento. Una Bora benevola che – ironia della sorte – pare spirare ancora ghiacciata e malevola soltanto sul volto del terzo incomodo di “casa”, Forza Italia.

Ricordate lo scontro durissimo sulla Commissione Sicurezza in Comune a Como, con il partito di Giorgia Meloni che insisteva per la creazione di un organismo ex novo e quello di Salvini che erigeva barricate pur di evitare quella specifica strada? Oppure: vi è memoria dei dissapori autentici tra i due big di Fratelli d’Italia e Lega, Alessio Butti e Nicola Molteni, sul destino dell’ormai ex campo migranti di via Regina? Bene, cancellate tutto.

Perché se è vero che le grandi linee della politica sono fatte di piccoli segnali più o meno visibili a occhio nudo, gli indizzi del (ri)nato asse sovranista tra Roma e Lario sembrano inequivocabili e saldi. Capaci, forse, di aprire nuove geometrie.

Prendiamo proprio il tema della sicurezza: svanite le scintille di un tempo, a Palazzo Cernezzi leghisti e Fratelli hanno trovato la quadra con l’inserimento del tema (arricchito anche da legalità e lotta alle mafie) in una commissione già esistente (senza istituirne una speciale, cosa che non piaceva ai salviniani) ma che gode già di presidenza meloniana (Matteo Ferretti). Dunque, nodo sciolto, con soddisfazione anche del consigliere più accanito sull’area di riferimento, Sergio De Santis.

E ancora: indizio imperdibile, il discorso di lunedì scorso del deputato di Fratelli d’Italia Alessio Butti, momento cruciale della sequenza riappacificatoria. Butti infatti, intervenendo in Aula sul decreto sicurezza, dapprima ha rivolto un omaggio al solco tracciato dalla legge Bossi-Fini; e subito dopo (rivolgendosi direttamente al sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni) ha sì ricordato di aver chiesto che i vecchi container utilizzati in via Regina fossero utilizzati per il ricovero notturno dei senzatetto di Como, ipotesi ignorata dai leghisti. Ma alla fine dell’inciso si è espresso così parlando al sottosegretario canturino: “Siamo dalla stessa parte, la pensiamo nello stesso modo ma a volte con una sensibilità diversa. E’ il bello della politica”.

A chiudere il trittico, un altro “abbraccio” Molteni-Butti tutt’altro che secondario: l’accoglimento – che ha coinvolto anche la deputata e vicesindaco di Como, Alessandra Locatelli – da parte del governo dell’ordine del giorno presentato dal secondo sulla presenza dei militari nei territori.

Insomma, se è vero che 3 indizi fanno una prova qui il “colpevole” è abbondantemente noto. Ma – paradosso finale – la “innocente” Forza Italia, schiacciata nel maglio sovranista, sembra messa peggio di tutti.

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4 Commenti

  1. Chi di Butti ferisce di Butti perisce .

    Ovvero Butti è sempre stato attaccato dai presunti vertici di Farsa Italia , ora Butti , che è un politico vero e capace, conferma le sue capacità .

    Povera Forza Italia ( Ps : il tesseramento lanciato da FI in previsione di un futuro e ipotetico congresso , tessere a 10 euro come al supermercato, si sta rivelando un flop clamoroso. Solo gli afficionados di Fermi e Caprani le stanno facendo, la base assolutamente no ! Magari un segnale per il duo ? )

  2. Se uno legge l’articolo sull’intervento del consigliere d’opposizione Traglio e la sua visione sul futuro di Como e legge questo articolo sui presunti accordi tra i leader della maggioranza che governa la città, capisce il motivo per cui Como non è più la straordinaria e innovativa città di qualche decennio fa.

  3. Una rondine non fa primavera.
    Credo che ogni asse, accordo, abbraccio, riappacificazione, sia sempre degna di lode. Se fatti nell’interesse della città e dei cittadini.

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