Divampa la polemica politica dopo la clamorosa bocciatura riservata dall’Autorità nazionale anticorruzione al Comune di Como per l’iter di affidamento per la nuova cittadella del rugby in via Longoni (qui abbiamo pubblicato il documento integrale). Il rischio possibile per l’amministrazione verte sullo scenario di una nuova procedura di gara che rispetti le indicazioni dell’Anac, con le conseguenze facilmente intuibile per il percorso già avviato (e i lavori già partiti).
Ad andare all’attacco dell’operato del sindaco Alessandro Rapinese sono Lega e Fratelli d’Italia.
“La Lega di Como esprime profonda indignazione per l’ennesima umiliazione inflitta alla nostra città da questa Amministrazione – si legge nella nota leghista firmata dalla capogruppo in consiglio comunale Elena Negretti e dal coordinatore provinciale dei Giovani, Paolo Muttoni – La bocciatura dell’ANAC sull’iter della nuova cittadella del rugby è un fatto gravissimo, che certifica un fallimento amministrativo evidente. Tante promesse e il conferimento dell’Abbondino d’Oro al Rugby Como non bastano a fare la differenza”.
“Ancora più grave è il silenzio di questo Sindaco nonché Assessore allo sport, sempre pronto a parlare di tutto ma improvvisamente muto quando si tratta di assumersi responsabilità reali – aggiungono Negretti e Muttoni – Como merita trasparenza, più competenza e maggior rispetto”.
Anche Stefano Molinari, presidente provinciale di FdI, non risparmia le critiche: “Un’altra battuta d’arresto, un altro errore evitabile – afferma – La vicenda del progetto di riqualificazione del campo da rugby e del comparto sportivo di via Belvedere rappresenta l’ennesima certificazione delle difficoltà dell’attuale amministrazione nel governare con competenza e visione”.
“Il blocco imposto dagli organi preposti all’anticorruzione non è un dettaglio tecnico – rimarca Molinari – è il risultato di valutazioni sbagliate, procedure fragili e passaggi amministrativi gestiti con leggerezza, nonostante si tratti di un intervento strategico per la città e per la comunità sportiva. Questa vicenda mette in luce una differenza fondamentale: governare non è fare opposizione”.
“Quando si è all’opposizione, ogni dichiarazione può sembrare una soluzione – conclude il presidente provinciale di FdI – Quando si è al governo, invece, gli slogan non bastano e spesso si trasformano in boomerang che ricadono sulla città. Como non può più permettersi ritardi, sospensioni e stop su progetti di questa importanza. Servono competenza, pianificazione e serietà amministrativa. Non improvvisazione. Oggi siamo di fronte all’ennesima occasione persa. Ed è la città, ancora una volta, a pagarne il prezzo”.