Riuscire a far parlare Simona Rossotti dei suoi progetti, si sa, non è cosa facile. Sorriso a trentadue denti, modi gentilissimi ma da qualche tempo parole poche e molto misurate. Un cambio di rotta deciso rispetto a un debutto scoppiettante
Però, a sei mesi esatti dalla nomina ad assessore alla Cultura e a poco più di tre dall’ultima intervista in cui anticipava il progetto di una grande mostra per il 2019, era doveroso di riprovarci. Così, dopo un corteggiamento partito da molto lontano, e dopo una certa dose di rifiuti, qualcosa ha finalmente deciso di raccontare.
Dopo sei mesi da assessore, possiamo dire che ha finito di studiare ed è ora di parlare di progetti?
In questi mesi mi sono fatta un’idea delle potenzialità e delle risorse della città e del mio settore. Diciamo che sono stata concentrata a vedere quello che c’è.
E cosa ha trovato?
Il tema della cultura a Como è molto più complesso di come, spesso, lo si racconta o lo si percepisce. Però il settore Cultura conta persone molto valide che, se messe nelle condizioni di lavorare, ottengono splendidi risultati. Guardi la Pinacoteca, ad esempio: nel 2018 abbiamo raggiunto i 10 mila visitatori.
A settembre diceva che avrebbe concluso a breve il progetto di una grande mostra per il 2019. E’ confermata?
Più che una grande mostra potrebbe essere un insieme di grandi opere che si presenteranno a Como.
Sia più precisa. Parla della mostra dedicata a tre artisti cui accennava a settembre nell’intervista a ComoZero.it (la trovate qui)?
Sto lavorando per far riportare a Como entro l’anno le monete d’oro ritrovate nel cantiere ex-Cressoni e proprio il 10 gennaio ho avuto un incontro con il Soprintendente e Barbara Grassi (direttore scientifico dello scavo, Ndr) per parlare concretamente di date. Da lì capiremo meglio cosa fare.
Ma questo c’entra con una grande mostra?
La grande mostra tanto attesa potrebbe essere questa, insieme all’evento espositivo di un grande nome in qualche modo legato con un filo conduttore a questo argomento.
Di chi stiamo parlando?
Adesso non posso dirglielo.
Le monete verranno esposte al Museo Giovio?
Per le monete vorrei riuscire a identificare da subito un’esposizione che diventi definitiva. E non è detto che sia il museo archeologico.
E dove?
Non posso dirglielo. Prima è necessario fare le giuste valutazioni con la Soprintendenza.
La sede della mostra dedicata a questo grande nome? Aveva parlato di Villa Olmo che, però, ha bisogno di lavori di adeguamento non indifferenti. Ce la farete?
Villa Olmo ha bisogno di azioni importanti che però non dipendono da me, quindi non posso rispondere né fare progetti in questo senso.
Altra nota dolente dell’anno scorso è stato il calendario di eventi estivi. Quest’anno arriverete preparati?
Siamo pronti con il bando sulla cultura che uscirà a fine mese. E poi ci sarà un altro bando dedicato agli eventi che voglio condividere con l’assessore Marco Butti e con il tavolo delle associazioni di categoria. L’obiettivo è instaurare un percorso durevole nel tempo.
Le due artiste italiane con cui stavate negoziando in vista della primavera-estate sono confermate?
Ci stiamo lavorando
Nomi?
Più avanti magari glieli faccio
Allora aspetto
Intanto a maggio avremo anche il Giro d’Italia.
Che però non c’entra con la cultura di cui stiamo parlando.
Si, però Como, in quanto capoluogo, ha delle responsabilità che deve riprendersi. E il Giro non lo si fa solo per Como, ma con un ottica più ampia sul territorio. Poi i numeri di questo evento sono straordinari e la scelta di coinvolgere Israele mi sta permettendo di lavorare sul binomio Gino Bartali – Giorgio Perlasca, entrambi tra i Giusti fra le Nazioni in ricordo del loro impegno per salvare le vittime dell’Olocausto. E’ un modo anche questo di fare cultura.
Ci sentiamo più avanti allora.
Non scappo, promesso.
L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.