Era nell’aria, è accaduto: nella Forza Italia comasca è l’ora della spaccatura. A sancirla, con un lungo documento firmato, sono nell’ordine: il capogruppo del partito a Cantù, il presidente del consiglio di Cantù, il capogruppo di Olgiate Comasco, il consigliere e coordinatore cittadino di Bregnano, un consigliere comunale di Como (Antonella Patera), il capogruppo a Erba e il sindaco di Cagno.
Si tratta, nell’insieme, di rappresentanti dell’ala che alle regionali ha sostenuto convintamente la candidatura di Domiziana Giola (poi arrivata terza nonostante le oltre 3.300 preferenze) e che in linea di massima ha Gianluca Rinaldin come referente politico. Nel mirino, però, c’è soprattutto lui: il prossimo presidente del consiglio regionale e (quasi ex) coordinatore provinciale di Forza Italia, Alessandro Fermi, il quale si trova a gestire la patata bollente alla vigilia del voto in aula.
Nello scritto, infatti, si parla di partito “diviso e lacerato dalla gestione di queste elezioni regionali” e, oltre all’invito a Fermi a lasciare la carica di coordinatore provinciale (cosa peraltro confermata dall’interessato come avevamo anticipato noi qui), si chiede “la convocazione di un tavolo di fronte agli organismi regionali per affrontare il caso Forza Italia a Como”. Fermi è accusato di azione “poco lungimirante e incisiva” oltre che di “parzialità” con riferimento alla scorsa campagna elettorale per la regione.
Al coordinatore provinciale viene anche rinfacciato il peso delle 3mila preferenze ottenute da Domiziana Giola – che dal giorno del voto avrebbe ricevuto “solo silenzio” e “nemmeno una telefonata di congratulazioni” -, preferenze ritenute fondamentali (alla luce della possibilità di abbinare due nomi di genere diverso sulle schede) per il risultato poi colto dallo stesso Fermi (oltre 8.600 i voti personali totalizzati).
In generale, nel documento viene ribadita più volte e in varie forme l’accusa principale: aver sostenuto chiaramente (anche se non ufficialmente) Federica Bernardi nella corsa regionale, di fatto schierandosi per una sola parte e contravvenendo ai patti iniziali. Ragioni per cui i firmatari della lettera spedita a Mariastella Gelmini ora non intendono assecondare passivamente la probabile nomina della stessa Bernardi a coordinatrice provinciale di Forza Italia (e non è difficile immaginare che il nome alternativo, per quanto non annunciato, sia proprio quello di Domiziana Giola).
Ad ogni modo, alla luce delle accuse reiterate e circostanziate, di seguito alleghiamo il documento integrale cliccabile qui.
La replica di Mauro Capriani: “Incapaci elettorali attaccano Fermi. Io pronto a lasciare”