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L’arte fuori dalla porta: Broletto, Natta, San Pietro e San Francesco “chiusi per certificati”

L’ordine di servizio, almeno fino a oggi, è stato uno: “Temporeggiate”.

Così, da qualche tempo, chiunque abbia tentato di prenotare uno degli spazi comunali destinati a mostre e eventi si è trovato di fronte a burocratici, molto kafkiani, rinvii: “attenda”, “ripassi”, “le faremo sapere”.

Insomma, impossibile fissare il proprio turno tra l’ex Chiesa di San Francesco, San Pietro in Atrio, Broletto e Spazio Natta.

Che succede? Quello che è successo al Museo Giovio (privo di Certificazione Antincendi) e a decine di edifici pubblici: assenza, per un motivo o per l’altro, dei requisiti minimi per la fruibilità.

Non sono a norma, oppure lo sono ma mancano della certificazione lo attesti ufficialmente, il classico pezzo di carta.

Ora, con tutto il rispetto per ogni immobile di proprietà comunale, è del tutto evidente che il blocco totale delle punte di diamante espositive di Como ha un peso specifico e una valenza culturale nettamente superiori (stesso discorso valga per gli edifici scolastici). Associazioni, Gruppi, artisti, Enti e privati non possono più accedere.

Dicevamo, si è scelto di temporeggiare e di non formalizzare la questione. Decisione discutibile, che i cittadini siano informati è il minimo sindacale.

Ma, raccontano gli uccellini di Palazzo, in Comune si starebbe tentando (meglio: azzardando) una soluzione di ripiego per risolvere il problema fino all’avvio di eventuali lavori o fino all’ottenimento delle certificazioni.

Secondo qualcuno si potrebbe dare l’ ok all’utilizzo invitando poi il richiedente a ottenere delle concessioni temporanee. Per farla semplice: voglio lo spazio X che però non ha, ipotizziamo, Certificazione Antincendio.

Palazzo Cernezzi me lo affitta ma poi sono io a dover bussare ai Vigili del Fuoco. In nome della temporaneità dell’evento che voglio organizzare il comando di via Valleggio, e qui starebbe la furbata, potrebbe (potrebbe!) concedere un nulla osta temporaneo.

Soluzione un filo estrema, a pensarci bene. Intanto la questione è stata al centro di un incontro tra gli assessori coinvolti: Vincenzo Bella (Lavori Pubblici) e Carola Gentilini (Cultura), ne parliamo nel box a sinistra.

Il problema comunque è serio, serissimo. Giusto pochi giorni fa Miniartextil ha annunciato i primi eventi in programma per questo 2020, importantissimo poiché celebra i 30 anni della super-mostra cittadina.

Si legge in una nota: “30Miniartextil debutterà sabato 26 settembre 2020 e per festeggiare il trentennale invaderà la sua città: le opere Mini e Maxi saranno esposte alla ex Chiesa di San Francesco ormai sede storica della kermesse, alla ex Chiesa di San Pietro in Atrio, al Palazzo del Broletto, alla Pinacoteca Civica e al Museo della Seta”. Bene, stanti le cose tre su cinque spazi al momento non possono essere aperti.

In Comune si lavora per “una soluzione rapida”. Speriamo che il concetto di rapidità non sia lo stesso applicato al cantiere del Tempio Voltiano.

Parola di Bella: “Corriamo per riaprire”

Broletto, ex Chiesa di San Francesco, Spazio Natta. Tutto blindato e nessuna possibilità di organizzare eventi o mostre. In alcuni casi non vi sono i requisiti necessari in altri, pare, il requisito (per esempio: impianto elettrico a norma) c’è ma non è certificato.

“La situazione è quella che descrivete – dice l’assessore ai Lavori Pubblici, Vincenzo Bella – io e l’assessore Gentilini (Cultura, Ndr) abbiamo affrontato l’argomento in questi giorni”.

Soluzioni? “Stiamo correndo per risolvere quanto prima. La Pinacoteca aveva lo stesso problema e lo stiamo chiudendo positivamente. Come prima cosa dobbiamo stabilire quali edifici siano a norma, e quindi abbiano solo bisogno di essere certificati e quali invece richiedano un intervento”. Intanto, però, siamo al “tutto chiuso”.

“Ne siamo consapevoli – prosegue Bella – e siamo consapevoli dell’urgenza per questo proveremo a ottenere un nulla osta per l’apertura provvisoria in attesa dei lavori necessari (come accaduto per il Museo Giovio, vedi box sotto, Ndr).

E’ chiaro che si tratta di situazioni molto diverse fra loro, quantomeno in termini di volumetrie. Spazio Natta è una cosa San Francesco, evidentemente, un’altra”. Stima dei tempi per una qualsiasi forma di riapertura? “Al momento non so dirlo. Presto comunque”.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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