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LE COMICHE Consiglio bloccato, nessuno sa quanti voti servono per approvare la delibera

Per quanto possa sembrare incredibile – ed è oggettivamente incredibile – ieri sera il consiglio comunale di Como, ancora inchiodato sulla “famosa” delibera per istituire una Commissione speciale sulla Sicurezza, si è bloccato perché nessuno sapeva in maniera ufficiale quanti voti servissero per approvare il documento. Se non fosse una comica, farebbe piangere.

Il bubbone scoppiato all’improvviso è legato all’esatta interpretazione dell’espressione “maggioranza assoluta”, cioè il numero di consiglieri minimo necessario per approvare proprio la delibera in questione (e forse pure emendamenti e subemendamenti collegati). 

Finora, per “maggioranza assoluta” si è sempre ritenuto che bastassero 17 voti, ovvero – preso il totale di 33 consiglieri (32 più il sindaco) – la metà (16) più uno. Ma, all’improvviso, sulla sala consiliare è piombata un’interpretazione del regolamento del consiglio comunale fatta dal segretario generale facente funzione, Marina Ceresa, che porterebbe il numero reale della maggioranza assoluta a 18 voti (cifra che per inciso renderebbe più difficile il blitz Forza Italia-opposizioni per istituire l’organismo nella sua versione autonoma e con presidente ad hoc, contro il trio Lega-civica Insieme-FdI).

Secondo questa linea (del tutto inedita a memoria di chi scrive), per calcolare la metà più uno dei consiglieri il calcolo esatto prevederebbe la divisione in due del totale dei consiglieri (dunque 16,5 su 33) a cui poi aggiungere il fatidico +1. Si arriverebbe dunque a 17,5 ma siccome in casi del genere non si potrebbe arrotondare per difetto la cifra, bisognerebbe spingersi al decimale superiore per avere il risultato definitivo. E così si arriverebbe a quota 18 (a fronte di una minoranza del caso ferma a 15).

La tesi di Ceresa è stata sostenuta da gran parte della Lega, è stata ribadita dalla presidente del consiglio comunale Anna Veronelli ed è stata invece messa fortemente in dubbio (tra gli altri) dal gruppo di Rapinese come dal M5S, passando per Pd, Svolta Civica, Bruno Magatti e persino qualche forzista.

Resta il fatto che la “scoperta” ha inevitabilmente creato scompiglio e malumori, determinando nell’ordine: la sospensione dei lavori, la riunione dell’Ufficio di presidenza e il tentativo di risolvere il surreale rebus. Enigma tanto cruciale quanto buffo che, ovviamente, non ha trovato una risposta definitiva entro la mezzanotte, dopo circa un’ora di conclave.

A conti fatti, dunque, poco prima delle 24 (e con un solo subemendamento votato in circa 2 ore) tutti a casa senza che il consiglio comunale del capoluogo, a ieri, sapesse esattamente qual è il numero realmente necessario e regolare per approvare la delibera e istituire o bocciare la nuova Commissione Sicurezza.  Probabilmente, un primato storico – forse mondiale – e quasi inverosimile, se non fosse la pura, surreale verità dei fatti.

Appuntamento con la fantasia inesauribile di Palazzo Cernezzi – e ancora con la delibera sulla Commissione Sicurezza – per lunedì prossimo.

 

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8 Commenti

  1. Dunque allora per estensione su dovrebbero annullare o per lo meno riconsiderare tutte le votazioni analoghe fatte i passato ? E questo punto come ne usciamo ? Tempi modi costi e responsabilità, politiche , amministrative , di dirigenti e funzionari? Comunque concordo su fatto che bisognerebbe tornare a studiare altre alla aritmetica, perché siamo ancora in quel campo, anche i fondamenti della lingua. Ma si sa , in questo piccolo borgo , ma piccolo piccolo c’è sempre qualcuno più realista del re.

  2. Sicuramente la maggioranza assoluta è 17 ma la cosa più eclatante è la figura del segretario comunale che percepisce una retribuzione altissima che dovrebbe avere il ruolo di tutelare tutti gli aspetti legale dell’ ente.

    1. Il segretario comunale è scappato da questa gabbia di matti e se ne è tornato a Limbiate.
      In consiglio c’era una dirigente facente funzioni: evidentemente ha problemi di comprensione dell’italiano o con i calcoli complessi, tipo (33+1)/2=17.
      Lo stesso vale per la presidente del consiglio Anna Veronelli.
      Magari al prossimo consiglio mettiamo una maestra di prima elementare per assistere i consiglieri…

  3. Dopo questa ennesima figura, caro Sindaco, le consiglio di salvarsi la faccia, finché è ancora in tempo. Faccia un bel regalo di Natale agli increduli comaschi: si dimetta.

  4. ma siamo al delirio collettivo?
    nel regolamento è chiaramente riportato che “la maggioranza assoluta è costituita da quel numero che, raddoppiato, dia il numero superiore ad una unità al numero dei votanti”, quindi:
    numero votanti (se tutti presenti)=33,
    numero dei votanti + 1 = 34
    metà di 34 = 17
    maggioranza assoluta = 17
    Quindi o qualcuno è in malafede, oppure deve essere rimandato a frequentare la prima elementare…

  5. si va bene tutto ma domando gli uffici, perché questo problema è di stretta competenza loro , cosa fanno ?
    per una volta la politica è da assolvere.
    Fabio Bulgheroni

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