“Per carità, fa piacere che il nostro lavoro sia stato preso tale e quale. Vorrei solo rimarcare che per quella delibera ci fu un lavoro enorme e non soltanto mio, ma ancor più degli uffici”. Livia Cioffi, ex assessore alla Cultura della Giunta Landriscina, ha avuto un piccolo sobbalzo oggi quando ha visto il programma e le linee di indirizzo approvate dalla Giunta Rapinese per lanciare le “Villa Olmo Nights”, il prossimo mese di luglio.
“Ma non certo perché sia un problema che chi governa adesso prenda tale e quale ciò per cui lavorammo io come assessore e, sul piano tecnico, soprattutto il gruppo di lavoro formato da Licia Viganò, Antonio Ferro, Serena Tagliabue e altri ancora – tiene a precisare Cioffi – Però mi pare giusto che, ora che è uscita la notizia, sia dato il giusto merito a chi lavorò mesi per mettere a punto il documento sull’evento di Villa Olmo che oggi la giunta punta a realizzare”.
L’ex assessore alla Cultura della Giunta Landriscina ricorda come nacque ciò che oggi è diventato il documento di base delle future “Villa Olmo Nights”: “Ci abbiamo lavorato per mesi con Viganò, Ferro, Tagliabue. Io tenevo molto a dare una continuità al precedente Villa Olmo Festival che fu un successo nel 2021. Poi però arrivarono la fine del mandato e le elezioni. E soprattutto, i dubbi espressi dall’allora segretario generale su un punto, cioè il contributo comunale agli organizzatori. Quelle perplessità, che ora vedo superate dall’attuale giunta, ci fermarono e poi non vi fu il tempo materiale per approfondirle e dare il via all’operazione”.
“La formula che avevamo individuato per rifare il Villa Olmo Festival era esattamente quella che è stata fatta propria dai nostri successori – continua Livia Cioffi – Non c’è nulla di male a ereditare il lavoro compiuto da chi ti ha preceduto, voglio precisarlo. Mi sembra però giusto spiegare come e con quali fatiche è nata la delibera di cui si parla oggi per gli eventi a Villa Olmo”.
“Non ho nulla contro l’attuale assessore alla Cultura Enrico Colombo, che conosco da tempo e al quale auguro buon lavoro – conclude Cioffi – So che per la riapertura di San Pietro in Atrio mi ha ringraziata pubblicamente, pur senza avermi invitata. E anche per l’attuale mostra su Ico Parisi in Pinacoteca, il percorso era iniziato con noi. Nessuna recriminazione, soltanto il rammarico di non aver potuto portare a compimento tutte quelle cose e la volontà di riconoscere il grande lavoro svolto in precedenza di cui ora si vedono i frutti”.
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Però il progetto si era arenato…