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Elezioni Como, la lista di Fratelli d’Italia. Butti attacca Calenda e Minghetti sul “caso mistress”

Presentazione ufficiale, questa mattina allo Yacht Club, per la lista di Fratelli d’Italia. Presente anche la coordinatrice regionale Daniela Santanché, oltre al candidato sindaco Giordano Molteni, al deputato Alessio Butti, al segretario provinciale Stefano Molinari e a molti degli aspiranti consiglieri. Confermati tutti gli uscenti, 12 le donne.

I nomi:

  1. Roberto Tassone (capolista)
  2. Marco Butti
  3. Francesco Pettignano
  4. Lorenzo Cantaluppi
  5. Sergio De Santis
  6. Matteo Ferretti
  7. Antonella Patera
  8. Antonio Tufano
  9. Sheila Beltrame
  10. Elias Bordoli
  11. Andrea Catelli
  12. Paola Conti
  13. Guido Corti
  14. Giuseppe Devotella
  15. Marcella Fent
  16. Christian Galantucci
  17. Massimiliano Galli
  18. Jenny Lauria
  19. Claudio Lavorgna
  20. Mariagrazia Lazazzera
  21. Emanuele Marone
  22. Elena Marzorati
  23. Francesca Moro
  24. Alessandro Nardone
  25. Giada Melania Pappalardo
  26. Benedetta Pedraglio
  27. Sergio Peronese
  28. Loredana Pivelli
  29. Giuliano Salich
  30. Paolo Sciarra
  31. Federica Simone
  32. Mario Vecchione

“Abbiamo confermato tutti gli uscenti – ha affermato Molinari in fase di presentazione – Abbiamo due assessori come Marco Butti, che sull’urbanistica ha svolto un ottimo lavoro, e Francesco Pettignano che finalmente ha risolto il problema del forno crematorio. Poi c’è tutto il gruppo consiliare, che in questi cinque anni ha sempre fatto da pungolo portando avanti un grande lavoro”.

Ha poi preso la parola il candidato sindaco Giordano Molteni: “Oggi siamo a casa, nella casa di Fratelli d’Italia. Questa squadra non è raffazzonata, ma è stata costruita per competenza e passione per la città. Io non sono la continuità di nessuno, le mie caratteristiche sono diverse rispetto a chi mi ha preceduto e sul piatto della bilancia metto il mio curriculum da consigliere, assessore e poi sindaco. Solo di Lipomo? Sì, ma le regole sono quelle e il sindaco tiene le redini dell’amministrazione, non legifera, dunque deve avere soprattutto le idee chiare nella scelta della squadra. Ci saranno richieste dei partiti, ovvio, non ci si può girare da un’altra parte, ma prima di tutto le scelte si baseranno sulle competenze”.

E ancora: “Io voglio lasciare un segno: da Villa Olmo allo stadio alla Ticosa fino al San Martino. Metteremo in campo la capacità”.

Il deputato Alessio Butti ha sferzato gli avversari di centrosinistra sul caso di Doha Zaghi, la performer/mistress candidata tramite Azione in Agenda Como 2030: “Calenda che è il liberale per antonomasia ha presentato in “Groviglio 2030″ una candidata che aveva unghie lunghe mezzo metro eppure lui non se n’era accorto. Strano, ma mi chiedo: se Barbara Minghetti conosce bene Como come conosce i suoi candidati, siamo messi male. Noi non esprimiamo mai giudizi morali ma davanti a queste notizie constatiamo la disinvoltura con cui qualche loro candidato frequenta le parrocchie dicendosi depositario di determinati valori. Un invito agli avversari allora: non andate a cercare la pagliuzza negli occhi degli avversari, se avete travi nei vostri”.

Calenda e la mistress Lady Demonique in lista: “Non lo sapevo, non sarà candidata”. Ma a Como fecero la foto assieme

“Quello che a me stupisce, senza dare alcun giudizio morale, è che dall’altra parte non conosceserro i candidati, noi ne sappiamo vita morte e miracoli”, ha aggiunto poi Daniela Santanché.

Su Landriscina: “Noi eravamo con lui, non ne vogliamo parlare male ma vogliamo discontinuità. Abbiamo voluto Giordano Molteni non per mettere la bandierina, ma perché era il candidato migliore. E ora vogliamo un centrodestra unito e coeso. Abbiamo tutti gli ingredienti per vincere queste elezioni comunali a Como, una città che ha bisogno di più cultura, di più turismo, di ciò che serve alle imprese ma anche ai servizi sociali perché noi non dimentichiamo nessuno”.

Un invito ai candidati: “Non mollate la presa, andate porta a porta: per vincere bisogna fare così”.

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12 Commenti

  1. Gioele, mi scusi, ma la magistratura inquirente che “ha espresso perplessità” le espresse personalmente a lei? Perché ufficialmente NIENTE risulta. Se ne sa qualcosa ci illumini! Se no farebbe meglio a smettere con le sue calunnie. Invece, a proposito del ragazzo di Lomazzo, se intende quel giovane che appena arrivato in Fratelli d’Italia aveva creato un circolo con qualche amico, è stato prontamente espulso, non certo difeso e tantomeno candidato!!!

    1. Buongiorno sig.Eugenio, premesso che di calunnia non si tratta perché non ho accusato nessuno di nessun reato. Tra l’altro parlando di Magistratura inquirente e non giudicante è evidente che mi riferisco a un’inchiesta e non a un giudizio. Non avendo fatto nomi neppure posso essere accusato di aver diffamato nessuno. Tuttavia, il suo intervento mi consente di spiegarmi meglio e di riferirmi ai fatti emersi dalle inchieste sulla n’drangheta e pubblicati su diversi giornali sia locali (CZ pubblicò il 16.11.2021 un articolo dal titolo “Inchiesta ‘ndrangheta. Como, il consigliere comunale Tufano e quel “legame solido” con uno degli arrestati”) e nazionali (sempre il 16.11 La Repubblica, il Corriere e il Giorno pubblicarono articoli sull’inchiesta. Se vuole può recuperarli su Internet e leggerli con attenzione così comprenderà i riferimenti, se non sbaglio, a Lomazzo). Si tratta solo di frequentazioni ma senza nessuna ipotesi di reato quello per cui è salita sul palcoscenico del chiacchiericcio la candidata di Azione che è stata oggetto dei commenti di illustri esponenti di Fratelli d’Italia i quali, deve riconoscere, si sono ben guardati di commentare le frequentazioni (senza ipotesi di reato) dei loro candidati. La ringrazio di avermi dato l’opportunità di spiegarmi meglio. ?

  2. Luisa Corti, si è persa qualcosa di sicuro, e anche molto. Questi commenti denigratori, che vorrebbero essere ironici e non ci riescono, hanno stancato. Sono quei commenti che scrive chi non sa cosa dire, perché in realtà NON SA come sono andate realmente le cose.

    1. Cosa ci saremmo persi del lavoro strabiliante fatto dall’assessore Pettignano?

      La prego ci illumini perché ammetto di essere in difficoltà nel trovare una minima ragione per il quale meriti la candidatura.

      Lo stesso vale anche per gli altri, ad esempio Tufano.

      Daje Katia, lei che sa, sono tutto orecchi!

  3. Cosa significa” lasciate un segno a S. Martino”? Giù le mani dalla nostra città! Stiamo ancora pagando per le inutili paratie milioni di euro ( giunta Bruni, centrodestra)e già mettono le mani avanti! Meglio un’operatrice del welfare a tutto tondo che un amico di Valenzisi! ( Vedasi relazione dda)

  4. È vero. Il tema della conoscenza del territorio è un ambito dove la politica latita. Una volta le sezioni e i circoli dei partiti avevano servizi informazioni degni del KGB. Purtroppo, su questa incapacità di raccogliere informazioni è caduto un partito, Azione, giovane e non ancora strutturato. Qualche mese fa, fecero maggiore impressione le frequentazioni di alcuni esponenti del partito del Senatore a Como e, se la memoria non mi inganna, a Lomazzo. Allora come adesso, c’è da chiedersi se la conoscenza del territorio, di cui parla il Senatore, non dovrebbe essere messa a profitto quando si tratta con persone sulle cui abitudini sessuali nessuno a nulla da dire ma sulla loro moralità la Magistratura inquirente ha manifestato diverse perplessità. In sintesi, far divertire qualche vecchietto in cerca di emozioni forti ha lo stesso peso morale di chi ha rapporti con persone sospettate di contiguità con organizzazioni mafiose? Mah…al Senatore l’ardua sentenza.

  5. “Noi non diamo giudizi morali”, ma in realtà lo fanno e si dimostrano i bigotti di sempre.

    La vecchia e stantia Como che in 5 anni non ha combinato assolutamente nulla.

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