Sui dati errati, che hanno condannato la Lombardia a questa settimana di zona rossa immeritata, è ineviabilmente scoppiato un enorme polverone politico.
Stamane il presidente Attilio Fontana si è difeso dalle accuse di aver trasmesso a Roma i dati sbagliati, poi rimandati “rettificati” l’altro giorno.
“La Lombardia passa in zona arancio, è ufficiale. Negozi aperti. Da lunedì scuole medie e superiori in presenza – ha dichiarato – La sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique, tutte romane, ha contribuito a raggiungere il risultato”.
“Ai professionisti della mistificazione, ribadisco ancora una volta che i ‘dati richiesti’ alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard – aggiunge Fontana – A Roma dovrebbe chiedersi come mai Regione Lombardia abbia dovuto segnalare il ‘mal funzionamento’ dell’algoritmo che determina l’Rt dell’ISS. Chi, invece, sostiene il contrario lo dimostri con atti concreti e non manipolando la realtà a uso propagandistico contro la Lombardia”.
Ma la bufera ormai è in corso.
“Errore di calcolo dell’indice RT trasmesso a Roma: Regione Lombardia è chiamata a fornire delle risposte immediate per dare delle spiegazioni a quasi dieci milioni di cittadini lombardi costretti a restare chiusi in casa nell’ultima settimana – incalza il consigliere regionale comasco dei Cinque Stelle, Raffaele Erba – Dopo l’ennesima figuraccia di Regione Lombardia nella gestione della pandemia, commercianti e imprese hanno dovuto pagare il conto salato di una chiusura ingiustificata per un’altra settimana”.
Dallo stesso partito, fa eco il deputato lariano Giovanni Currò: “Non c’è alcuna diatriba tra il governo e l’amministrazione regionale lombarda. L’ISS ha comunicato chiaramente come sia stata Regione Lombardia a trasmettere i dati sbagliati. In base a quanto dichiarato dall’ISS si legge infatti che i dati della sorveglianza epidemiologica COVID-19 forniti dalla Regione Lombardia il 20 gennaio 2021 cambiano il numero dei soggetti sintomatici notificati dalla stessa Regione. Pertanto una rivalutazione del monitoraggio si rende necessaria alla luce della rettifica fornita da Regione Lombardia“.
Dello stesso avviso, già ieri, il consigliere regionale Pd, Angelo Orsenigo: “Fontana e Moratti spieghino subito e in modo convincente se da una settimana siamo in zona rossa perché la Regione Lombardia ha sbagliato a calcolare l’RT. Inutile dire che sarebbe un errore molto grave, che ha avuto ricadute pesanti sulla vita dei lombardi, sugli studenti che non sono andati a scuola, sui ristoratori e sui negozianti che hanno dovuto tenere chiuse le loro attività. Se, dopo giorni di polemiche e di ricorsi, la responsabilità della serrata fosse della Regione, Fontana, e con lui tutti gli esponenti del centrodestra regionale, dovrebbe perlomeno chiedere scusa ai cittadini per i sacrifici a cui li ha obbligati a sottoporsi”.
3 Commenti
A volte si dovrebbe avere il coraggio di ammettere i propri gravissimi errori ed anche di dimettersi dalla propria carica istituzionale.
Sono certo. A breve si inventeranno qualche altra giustificazione. Ci mancano i lettini per le vaccinazioni! Ci servono i cerotti! Come facciamo a mettere i vaccini nei congelatori, sono ancora pieni di bastoncini Findus!…forse il problema non era solo il povero Gallera.
Ma chi ha rispettato la “zona rossa” ? Per strada il traffico è il solito ed i controlli inesistenti.