Il precipitare degli eventi romani offre una nuova ribalta al deputato comasco del Movimento Cinque Stelle e portavoce alla Camera dei pentastellati, Giovanni Currò.
Il quale – sulla falsariga di quello che diversi big del Movimento chedono, a partire da Beppe Grillo e Roberta Lombardi – frena sull’appello al “voto subito” che arriva a gran voce dagli ex alleati leghisti.
“A pochi giorni dall’apertura della crisi di Governo da chi aveva ancora i piedi sporchi di sabbia di Milano Marittima, le orecchie che fischiano e il palato che sapeva ancora di mojito, mi unisco all’appello di far lavorare il Parlamento altre due orette soltanto, un ultimo voto – affonda Currò – Per nostalgia? Assolutamente no, manca l’ultimo voto per far passare una riforma che il popolo chiede da tempo: la taglia poltrone”.
“Riduciamo subito il numero dei parlamentari, risparmiamo mezzo miliardo da destinare ai servizi essenziali per il Paese e non ad un numero ristretto di persone privilegiate. Bastano solo due ore per compiere un gesto di civiltà per il Paese, tagliamo i parlamentari e poi subito al voto”, prosegue la nota.
Che, però, ha nel finale il pepe vero.
“Questo appello – scrive infatti il deputato pentastellato comasco – è rivolto a tutte le forze politiche, dimostrate finalmente che anche se vi trema la poltrona voi ve la tagliate lo stesso. Un bel gesto disinteressato per il bene di tutti. Non pensate solo a voi stessi e ai vostri interessi, per una volta unitevi a noi”.