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Attualità, Politica

Minghetti candidata e una coalizione da fare. Sorpresa Sardine, Venneri: “Pronti a esserci ma prima i temi”. Patelli (Verdi): “Aperti al dialogo”

Il Pd ha deciso. Questa la pietra miliare sulla quale sarà ora necessario e urgente, visto lo scorrere delle settimane, costruire una coalizione di centrosinistra forte e coesa. E le componenti che gravitano intorno a questa galassia si sono dimostrate, negli ultimi giorni, molto composite e con atteggiamenti e giudizi spesso anche molto contrastanti. Decisivo capire cosa riserverà il futuro.

Nel frattempo Barbara Minghetti ha ringraziato per l’investitura e Adria Bartolich, nome che era in lizza per la candidatura prima della comparsa di Minghetti ha espresso il proprio parere (qui i fatti recenti). Ma andando oltre, cosa accade? Sul fonte delle Sardine, molto critiche con Minghetti, (qui la polemica) sembrerebbe arrivare una possibile apertura seppur condizionata. “Noi siamo pronti a far parte della coalizione di centro sinistra”. Una prima dichiarazione di Luca Venneri delle Sardine (autosospesosi da Civitas tre giorni prima del durissimo attacco del movimento alla consigliera di Svolta Civica) cui però fa subito seguito una precisazione. “Siamo pragmatici. Se gli abili tessitori che hanno raggiunto l’obiettivo di compattare tutti sul nome di Minghetti discuteranno con noi e ci sarà un confronto costruttivo su, ad esempio, alcuni dei temi che abbiamo sottolineato, allora sarà un buon segnale”. E viene evidenziato come “prioritario sia definire il perimetro della coalizione e i temi, poi si discuterà del nome”. Un ragionamento che potrebbe però rapidamente mostrare delle crepe visto che “il” nome ormai, salvo clamorosi colpi di scena, c’è.

Decisamente più diretta Elisabetta Patelli dei Verdi. “Prendo atto della decisione unanime del Pd e questo è un dato politico importante e da rispettare. Noi procediamo con il nostro percorso e nei prossimi giorni presenteremo a Minghetti il nostro documento con alcuni temi per noi imprescindibili. Ci siamo già viste una prima volta (qui il racconto) e ci sarà un altro incontro. A lei chiediamo di farsi interprete di argomenti a noi cari”. E già nelle ore passate un primo segnale è arrivato. “Ci ha fatto molto piacere il riconoscimento pubblico che Minghetti ha rivolto al nostro lavoro sulla terza linea dell’inceneritore. Ha infatti citato, nell’ultimo Consiglio comunale, alcuni passaggi della nostra analisi che avevamo inviato ai vari gruppi consiliari. Noi siamo come sempre aperti al dialogo”.

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3 Commenti

  1. L’apporto dei Verdi non è elettorale, sarebbe ridicolo pensare che lo sia. La loro presenza, tuttavia, è fondamentale per tenere alta l’attenzione su un aspetto determinante per il rilancio del nostro comprensorio. Viviamo in una città con opere architettoniche di grandissimo pregio circondata da paesaggi naturali tra i più belli al mondo. Paradossalmente i partiti di centrodestra, attualmente al governo della città, sono ossessionati dall’idea di costruire parcheggi! Ben vengano gli ambientalisti di qualsiasi sigla siano. Con loro a bordo e comunque vadano le elezioni, si renderà la vita più difficile a chi sa pensare solo in piccolo.

  2. Aperti al dialogo? Sempre pronti, i Verdi (che poi a Como sono uno solo, cioè la Patelli) a dare una mano. Magari in cambio – ovviamente – di un assessorato all’Ambiente (nel caso improbabile di una affermazione del centrosinistra) che rimarrà zitto e buono perché tanto le decisioni pesanti le prenderà la-donna-in-carriera fatta sindaco. Ecco perché il Germania sono al 20 per cento e in Italia al 2: invece di impegnarsi autonomamente acquistando reputazione e peso elettorale, quando passa il carro del centrosinistra sono prontissimi a saltarci sopra e a continuare a contare zero. Ecco perché la gente non li vota: in Italia e tantomeno a Como, dove la sensibilità per l’ambiente è pari al gusto per leccare il muro.

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