Qualche differenza – pur nell’alleanza politica ed elettorale per le prossime elezioni comunali – doveva pur emergere. E infatti l’ala decisamente più a sinistra della coalizione che sostiene Barbara Minghetti, ossia quella di Como Comune, lo ho fatto questa mattina, sebbene in un passaggio decisamente soft e “tecnico”, per così dire.
Prima, però, serve un breve passo indietro. E cioè a una delle primissime polemiche di questa volata verso il voto per Palazzo Cernezzi. Era l’8 Marzo, giordata della donna, e il gruppo femminista della città, certo non lontano per diversi aspetti da Como Comune, nella notte precedente cambiò gran parte della toponomastica del capoluogo con cartelli dedicati a figure femminili che hanno segnato la storia. Ma non solo: il blitz interessò anche i manifesti elettorali della stessa Minghetti (foto in copertina di quel giorno) con lo slogan al maschile “il sindaco dello sviluppo” divenne – a colpi di spray – “la sindaca dello sviluppo”.
Da allora, in realtà, la campagna di comunicazione della candidata sindaca del centrosinistra non è cambiata: “sindaco” è rimasto tale.
Ma il tema evidentemente resta a cuore di Como Comune. E così, nell’annuncio ufficiale circa l’arrivo a Como del segretario nazionale di Sinistra Italia, Nicola Fratoianni, il prossimo sabato 4 giugno, ecco tornare la correzione grammaticale.
Il testo della comunicazione ai media inviata oggi, infatti, è questo: “Nicola Fratoianni sarà a Como sabato 4 giugno in piazza della Pace (già nota come piazza Vittoria) dalle 17. Interverrà Barbara Minghetti, candidata sindaca“. A ribadire, insomma, che la questione di genere – al netto della linea comunicativa di Minghetti – non è elemento dimenticato, nemmeno a livello verbale, dalla componente più a sinistra della coalizione.