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Molteni: “Lei fa il Marchese del Grillo”. Rapinese: “Rispetto. Io, sindaco democratico lavoro come nessuno in 45 anni”

Vivace scambio in consiglio comunale tra due ex sfidanti alle elezioni comunali di giugno: Giordano Molteni, all’epoca candidato sindaco del centrodestra e oggi consigliere di opposizione per FdI, e Alessandro Rapinese, poi vittorioso nella contesa.

Durante la discussione su una mozione del centrosinistra per chiedere soluzioni alternative alla distribuzione di bottigliette d’acqua di plastica durante le sedute, Molteni ha usato una definizione che non è piaciuta al primo cittadino che si era precedentemente espresso in termini negativi sulla proposta (poi effettivamente bocciata).

“Qualche perplessità questo consiglio me la lascia, ma me la lascia soprattutto lei caro sindaco – ha detto Molteni – Mi riferisco a quanto lei ha detto qualche seduta fa: sappiate che qua le cose passano se noi della maggioranza le facciamo passare. Ecco, io credo che il ragionamento da farsi sia un un altro: la minoranza può fare un po’ poco per esprimere le proprie idee, eppure le mozioni e le interpellanze non hanno la rogna o la peste, qualche volta si potrebbe anche prendere in considerazione quello che diciamo. Le tematiche sono spesso semplici, questa lo era, perché non approvarla? Dico questo perché io credo che la maggioranza debba vivere il consiglio comunale anche in termini di unione su determinate problematiche, invece lei dice tanto decido io e fa il Marchese del Grillo”.

Rapinese a quel punto, visibilmente seccato per la definizione che lo paragonava all’immortale personaggio interpretato da Alberto Sordi e reso celebre dall’espressione “Io so’ io e voi non siete un c….” ha però chiesto di replicare per fatto personale, facoltà come sempre concessagli dal presidente del consiglio comunale Fulvio Anzaldo.

“Sono quello con più anzianità di servizio in termini democratici qui dentro, rispetto la democrazia fortemente e ho dato delle motivazioni sulla mozione – ha premesso il sindaco – I numeri li assegna una legge che dicono essere la migliore della Repubblica, può piacere o non piacere ma a me sembra che quest’aula sia democratica, votano consiglieri eletti democraticamente, il dibattito è democratico. Capisco che possa essere frustrante, ma Marchese del Grillo lo dica a qualcun altro. Lo dico con rispetto, lei sa che mi è simpatico, ma adesso sono il sindaco di Como, democraticamente eletto e intimamente democratico, tenetelo bene a mente”.

“Il fatto che non abbia il tempo di replicare a moltissime accuse che mi vengono mosse – ha concluso il sindaco – è perché sto lavorando per far funzionare questo comune come forse nessun sindaco ha mai fatto in 45 anni. Con il badge alla mano conteremo le ore a fine mandato. Rispetto, non scadiamo nell’insulto gratuito, io Marchese del Grillo non l’ho mai detto a nessuno e non voglio che mi venga detto”.

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10 Commenti

  1. Ma davvero il Sindaco timbra il cartellino quando va in Comune?
    A prescindere da questo, non è in catena di montaggio, il lavoro del Sindaco non si misura nel tempo che passa in comune
    Sul fatto specifico, direi che tutti ricordano gli interventi del Sindaco quando era in minoranza e non è che può fare finta di dimenticarsente

  2. Può essere che Rapinese non abbia mai dato del marchese del Grillo a qualcuno.
    Si ricordano altresì parecchi altri epiteti, molto più aggressivi, da lui riservati a chi non la pensava come lui: intende forse dire che vuole siano usati gli stessi nei suoi confronti?

  3. Il badge alla mano….giá giá….il famoso badge che racconta le attivitá svolte, il tempo dedicato, l’amor profuso……..sí sí……ci crediamo tutti. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro col badge.

  4. La memoria è sempre più corta e la superbia cresce ma quello che mancano sono i risultati.
    Non basta dire sono il sindaco e merito rispetto, molto meglio dimostrare di essere sindaco e di rispettare le tante e troppe promesse.
    Perchè il mondo è fatto a scale (sempre del Marchese famoso), c’è chi scende e c’è chi sale.

  5. Il sindaco Rapinese ha detto di peggio a molte persone e spesso in quella stessa aula, su una ex assessora aveva insinuato scarse capacità amministrative se non un vicinanza smaccata al Sindaco Landriscina.
    Infine giusto per puntualizzare su offese varie, è stato o no citato in giudizio le sue affermazioni poco “garbate”ad ex amministratori?

  6. Il problema principale del sig. Sindaco Rapinese è che vuole essere sul pezzo su ogni questione (e ci può anche stare) e che suppone di sapere tutto di ogni questione (e qui già si potrebbe storcere il naso) . Questa sua voglia di fare (nessuno può negarla) lo porta a dimenticare spesso il suo ruolo, che rimane prettamente di indirizzo politico, e ad entrare in dinamiche “gestionali”, che per legge spettano ai Dirigenti (e questo ovviamente non è ammissibile). Questo suo atteggiamento da Super Eroe in effetti potrebbe anche farlo accostare al Marchese del Grillo; ma non se la deve prendere se gli viene mossa una critica del genere; dovrebbe, piuttosto, fare dell’auto critica e cercare di capire se questo suo atteggiamento, alla lunga, non sia deleterio e controproducente per se stesso e per tutta l’Amministrazione.

  7. Caro Rapinese le minoranza le riservano un trattamento più civile di quello che lei ha esercitato negli anno sugli altri sindaci. Di che si lamenta?

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