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Nato il partito liberaldemocratico. Da candidata sindaco con Civitas a Marattin, Bartolich al vertice comasco

A Como è nato ufficialmente il partito Liberaldemocratico. Battesimo ieri sera, a Villa Gallia, con la presenza dell’onorevole Luigi Marattin. Con lui c’erano il coordinatore Regionale del PLD per la Lombardia Alberto Pilotto e la coordinatrice provinciale Adria Bartolich, già candidata sindaco di Como nel 2022 con Civitas e prima segretaria provinciale della Cisl.

“Il Partito liberaldemocratico è un partito che alla tutela degli dei diritti individuali – si legge nella presentazione – unisce una particolare attenzione anche a coloro che hanno situazioni di partenza particolarmente difficili, senza però che questa si trasformi in un rapporto assistenziale tra cittadini e stato, se non nei casi di particolare difficoltà soggettiva”.

Marattin ha esposto le ragioni per le quali è stata ritenuta necessaria la fondazione di un nuovo partito, esterno ai due schieramenti, destra e sinistra, che si riferisca ad una area terza. L’obiettivo è costituire “un’alternativa reale alternativa sia per coloro che fino ad oggi si sono semplicemente astenuti dal voto, non riconoscendosi nei due schieramenti, sia per quanti vivono oggi con sofferenza l’estremizzazione delle posizioni politiche, sia da una parte che dall’altra. Il punto non è rinfocolare continuamente l’asprezza del confronto, o meglio conflitto, tra i due schieramenti, bensì trovare delle soluzioni per i grandi problemi irrisolti di questo paese, dall’elevata pressione fiscale, troppo pesante su chi produce, lavoratori e imprese, in particolar modo, riducibile solo con la razionalizzazione della spesa pubblica tagliando gli sprechi”.

Marattin ha sottolineato come la provincia di Como sia “una zona dove c’è una solida cultura del lavoro”.

Tra i punti programmatici, ribadito che “l’Italia deve spingersi oltre, nell’innovazione, facilitando gli investitori, semplificando la burocrazia a carico delle imprese, sostenendone anche fiscalmente gli accorpamenti per migliorare le economie di scala, lavorando sull’avanzamento della competitività, senza la quale non è possibile nemmeno un miglioramento dei salari, quanto mai necessario. La bassa competitività costituisce l’elemento principale che rende il sistema produttivo italiano quello che meno cresce in Europa e nel mondo”.

Temi complessi, evidentemente, per cui “occorre costruire alleanze senza pregiudizi, in primo luogo con l’area che, al momento, pur qualificandosi come riformista, è costretta dal sistema politico a collocarsi, sia a destra che a sinistra, in schieramenti che vedono la presenza di forze politiche radicali o populiste. Lavoreremo per questo e per dare ai cittadini, che non si riconoscono nelle tifoserie estreme di entrambi gli schieramenti, una nuova offerta politica alla quale potersi riferire”.

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