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Chi di social ferisce. “Orrore, disgusto, bugie”: Lissi infierisce su Veronelli per i 34 milioni non spesi

Un attacco sferrato in massa contro la presidente del consiglio comunale Anna Veronelli. A lanciarlo – perché la memoria politica non dimentica nulla – in primis la consigliera comunale del Pd, Patrizia Lissi, tramite Facebook. Alla quale, in scia, hanno fatto seguito altri ex consiglieri del centrosinistra ai tempi della giunta Lucini: Marco Tettamanti (Como Civica) e l’ex capogruppo Pd, Andrea Luppi.

A far scattare Lissi – la quale già ieri sera in aula si era detta “stanca delle bugie” di giunta e maggioranza centrodestra – il cosiddetto tesoretto non speso dall’esecutivo Landriscina in questi due anni, per una cifra complessiva di 34 milioni di euro (ne abbiamo parlato diffusamente qui).

Giunta Landriscina

L’esponente dem ha dunque ripescato un vecchio post sui social di Veronelli datato 31 maggio 2017, in cui l’attuale presidente del consiglio comunale (con tanto di foto sulla mano che votava “contro”) si accaniva contro “i 15 milioni di euro nell’avanzo di amministrazione (Lucini, ndr) che avrebbero potuto e dovuto essere spesi e sono rimasti inutilizzati”.

E ancora, Veronelli vergava su Facebook: “Non è vero che non ci sono soldi. Bisogna essere capaci di programmare efficacemente: quante strade, scuole, case comunali, giardini si potevano sistemare con 15 milioni?”. Sarcastica la domanda finale rivolta al pubblico: “Giunta Pd. Ne volete un’altra?”.

Gli elettori, pochi giorni dopo, effettivamente bocciarono l’esperienza di centrosinistra e promossero al governo di Como il sindaco Mario Landriscina e la maggioranza di centrodestra.

Ma ora Lissi attacca: “Ieri sera altro consiglio comunale da puro “orrore”. Attenzione, il tesoretto del comune di Como è arrivato a quota 34 milioni. Ripeto: 34″.

“Vi ricordate le bugie in campagna elettorale contro il tesoretto della giunta precedente ? Vi ricordate le parole del sindaco al Teatro Sociale e le urla di quelli della Lega? È stato uno degli argomenti più gettonati di questa amministrazione per vincere le elezioni – ha proseguito Lissi su Facebook – Ieri ho detto, solo in parte, quello che provo davanti a questo modo arrogante e nello stesso tempo falso di fare politica. Mi disgusta. Non sono stati spesi 400mila euro della tassa di soggiorno, ma risulta il contributo dato alla Provincia per il “nuovo”, triste, squallido Infopoint mentre il degrado aumenta sotto il Broletto”.

E poi ancora attacchi sulle spese istituzionali dell’amministrazione in carica per le “cene con il console della Tunisia, con quello del Qatar (proprio loro che non sopportano i musulmani, per loro non c’ è problema di burka…ahahah), con chi è venuto in biblioteca dalla Regione a spiegarci il nuovo progetto delle paratie. Ho sentito parlare ancora della ristrutturazione dei giardini a lago, non più della pista ciclabile. Due anni sono passati! Il nulla, niente. Oltre ad aver vissuto di rendita da quello che la giunta precedente ha lasciato, c’è solo il vuoto. Villa Olmo ferma, palazzetto dello sport bloccato, pista ciclabile bloccata”.

“Per non parlare delle assenze dei consiglieri, il consigliere Borghi non è mai presente in aula (mi ricorda il suo capo), la vicesindaca, assessore, parlamentare spessissimo assente – conclude Lissi – Ma che modo è di far politica? Sono tornati, certo, sono proprio tornati con qualche ideona in più: fare la guerra ai poveri, per questa guerra i soldi li hanno spesi. Come si sta seduti dall’altra parte presidente, abbiamo finito di dire bugie, cosa voterà questa volta?”.

on. Claudio Borghi e consigliere comunale a Como Lega ph: Carlo Pozzoni

Parole pesantissime, dunque. A cui – nei commenti al post di fuoco – hanno fatto eco Tettamanti (“Come direbbe il buon Giorgio Selis: #cialtroni. E, aggiungo io, #incompetenti”); e poi anche Andrea Luppi: “Ovviamente, in sede di delibera pretenderete dalla dottoressa Veronelli, persona coerente, un voto analogo contro questo bilancio. Anzi, siccome a ragionar da persona del Novecento esiste pure il senso delle proporzioni, che ella convinca almeno un altro esponente della sua maggioranza al voto contrario Dato che 34 milioni sono più del doppio di 15”.

E poi, sempre Luppi: ” Ah, e al consigliere assenteista Borghi – geniale affabulatore sull’uscita dall’euro – affidate la conversione del tesoretto in lire italopadane, quella la può fare anche da un’altra delle poltrone che colleziona per il bene del popolo. Morale: veramente “bisogna essere capaci di programmare efficacemente”, e questa giunta certifica la sua completa incapacità. Potrebbe anche andarsene a casa, se non ci consolasse con una strabiliante organizzazione delle serate estive…ah no, neppure quello hanno fatto. Una presa in giro totale”.

Insomma, la vendetta, due anni dopo, è servita. Almeno via social.

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4 Commenti

  1. Non comprendo la sorpresa delle sempre più frequenti assenze degli onorevoli della Lega. Il vantaggio di avere molti incarichi importanti è principalmente quello di produrre altrettante giustificazioni importanti. Quando la situazione dell’attuale Amministrazione diventerà politicamente indifendibile (e il momento si avvicina), avranno modo di allontanarsi dalla scena del delitto. Ho l’impressione che lo stile è questo. L’occupazione delle poltrone, la gestione del potere e la fuga dalle responsabilità.

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