Un derby rovente, anche se giocato sul ghiaccio. E’ quello che si sta consumando sottotraccia tra Como (che era partita in anticipo) e Varese (subentrata in corsa ma ora agguerritissima) per aggiudicarsi i 25 milioni di euro di fondi Pnrr che il governo di Roma – tramite però il passaggio fondamentale della Regione – ha messo a disposizione per la costruzione di un Centro tecnico federale degli sport del ghiaccio in Lombardia (composto, tra le ipotesi, da una o due piste per il pattinaggio, curling e palestra). E ora, anche alla luce delle indiscrezioni che filtrano, forse assumono un significato più preciso le parole del sindaco comasco Alessandro Rapinese che per Muggiò ha più volte fatto balenare l’intenzione di realizzare un palaghiaccio nuovo da sommare, diciamo così, al futuro palazzetto dello sport e alla riapertura della piscina olimpica.
Sta di fatto che la partita è grossa e delicatissima. Anche perché, dicono le indiscrezioni, Como sembrava essere la prima scelta tra i corridoi di Regione Lombardia per la realizzazione del Centro tecnico federale per gli sport del ghiaccio, anche alla luce delle condizioni precarie dell’ìmpianto comunale di Casate mentre a Varese, giusto un anno fa, ha riaperto il rinnovatissimo PalAlbani. Un maxi intervento, quello che ha interessato la struttura “cugina”, costato ben 9 milioni di euro (qui tutti i dettagli). Il punto è che, nonostante il grande sforzo, anche a Varese servirebbero persino più ore giaccio per le varie discipline rispetto a quelle disponibili. Un problema, questo, sentito ovviamente anche a Como, per di più con una struttura decisamente datata e non priva di problemi, tanto che il Lario sembrava avere buone chances per l’approdo dei 25 milioni per il Centro federale. Nelle ultime settimane, però, le cose sembrano essere cambiate. Forse non in maniera, ma sensibile.
A Varese infatti, pare che l’idea di poter suggellare il recupero del PalAlbani con l’affiancamento di un Centro federale per il ghiaccio abbia solleticato le ambizioni sia del sindaco Davide Galimberti (centrosinistra), sia del presidente della Camera di Commercio varesina, Mauro Vitiello (che proprio oggi ne ha parlato apertamente), sia del big leghista della zona, il ministro Giancarlo Giorgetti. Una triade trasversale politicamente e potenzialmente unita sull’obiettivo pratico, che potrebbe fare sponda (soprattutto tramite Giorgetti) sul presidente della Regione, Attilio Fontana. Como, invece, per ora sembra avere meno agganci politici forti ma potendo contare su un lavoro di “intelligence” già portato avanti a fari spenti nei mesi scorsi, quindi di un vantaggio iniziale. Il derby “on ice”, però, sembra soltanto all’inizio. E l’esito tutt’altro che scontato.
5 Commenti
Sì farà a Lecco
Ma il novello Boskov comasco ha detto di aspettare il 90°.
Aspettiamo pure i tempi supplementari e poi ridiamo.
Como non ha mai contato nulla a livello politico, Varese sicuramente prevarrà come sempre
Avremo gli impianti di sci sul San Primo che cosa volete di più?
Sti varesotti hanno rotto! Oltre giorgetti il presidente regionale non era sindaco di varese? Basta con sti giochi, i comaschi in regione e parlamento tirino fuori gli artigli!