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Pd, Guarisco-Negurita: “Maxi ciclabile, Villa Olmo e fondi europei: zero opere, fondi a rischio, nessuna richiesta”

Doppio affondo del Pd sulla mancata realizzazione della pista ciclabile “Dorsale dei Pellegrini” e sull’assenza del Comune di Como dai bandi europei negli ultimi cinque anni.

“Che fine ha fatto il progetto della pista ciclabile che doveva attraversare la città di Como, da Tavernola sino alla stazione di Grandate Breccia passando per il centro, l’autosilo Valmulini e il nuovo scalo ferroviario di Camerlata?”, domanda Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Partito Democratico di Como.

“Ad oggi non ne esiste un solo metro – incalza il consigliere – È stata fatta la gara per appaltare i lavori del primo lotto. Eppure l’intera ciclabile doveva essere conclusa entro giugno 2020, termine che poi divenne fine 2022. Per realizzarla la giunta Lucini aveva “conquistato” un contributo di 1,348 milioni di euro dal programma gestito da Regione Lombardia con le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Ora però vediamo che non solo si sono persi anni senza riuscire ad avviare l’opera (l’unica rimasta al palo dei 22 progetti simili che Regione ha finanziato con i fondi europei) ma pure le risorse”.

Secondo Guarisco, “dopo un primo avviso della Regione a novembre 2020, il decreto regionale di decadenza e revoca del contributo, siglato il 17 dicembre 2021, è arrivato nel silenzio della giunta. Vedendo come andavano le cose, già a novembre 2020 avevo presentato un ordine del giorno, poi respinto dalla maggioranza, perché in caso di perdita del contributo il Comune si impegnasse a realizzare comunque l’intera opera”.

“Magari la Regione sarà buona con Como – chiude Guarisco – visto che il 16 dicembre, il Consiglio regionale ha votato un ordine del giorno della Lega che invita la Giunta regionale a sostenere la copertura finanziaria per la realizzazione del progetto. Però, anche le risorse regionali sono dei cittadini: usarli per coprire i pasticci dei propri amici politici nell’utilizzo dei contributi dei fondi europei non è un esempio di buona amministrazione”.

Il mirino dei Dem si sposta poi sui fondi del Pnrr: “Ma il problema si ripropone adesso con il Pnrr: sappiamo che a Como arriveranno nel 2023 fondi pari a 8,8 milioni di euro da investire a Villa Olmo, che però in parte serviranno per fare, entro il 2026, quanto era previsto di finire entro il 2019 e poi entro marzo di quest’anno con il contributo già stanziato da Fondazione Cariplo. Anche questo forse a rischio di decadenza? È una cosa che va chiarita perché nella risposta dello scorso agosto a un’ interrogazione dei colleghi del PD, Patrizia Lissi e Stefano Fanetti, figura che il nuovo cronoprogramma allegato alla richiesta dei fondi Pnrr per Villa Olmo avrebbe comportato la richiesta di un’ulteriore proroga per il contributo Cariplo. Ad ogni modo, le nuove risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovrebbero essere l’occasione per fare progetti nuovi e non per concludere quelli che l’inconcludente amministrazione uscente non è stata ancora in grado di portare a termine in cinque anni di mandato”.

Ancora sul tema dei fondi europei interviene Tatiana Negurita, candidata del Pd alle prossime elezioni comunali del 12 giugno: “Basta un rapido sguardo al Funding & Tenders opportunities Portal della Commissione Europea, il portale che indica i partecipanti e il numero di progetti approvati, per vedere che il Comune di Como negli ultimi cinque anni non ha mai partecipato a un bando europeo e quindi non ha presentato una propria proposta per ottenere fondi diretti. Nulla. Zero”.

“C’è stata poi un’altra opportunità offerta dall’Unione Europea a tutti i comuni lombardi, comprese le città di Como, Lecco e Varese, per prendere parte al progetto LOMBARDIA EUROPA 2020, cd. SEAV, con l’obiettivo sia di formare il personale sulle varie opportunità di finanziamento, che di presentare una proposta progettuale sui bandi europei. Mentre Varese e Lecco hanno colto questa occasione unica, Como ha firmato la convenzione ma non ha mai avviato un tavolo per formare i dipendenti e per scrivere un progetto da presentare insieme al supporto di un’europrogettista messo a disposizione dal SEAV “, rimara Negurita.

Dura la conclusione della candidata: “L’inerzia dell’amministrazione Landriscina davanti alle enormi possibilità offerte dall’Unione Europea è davvero scoraggiante. Eppure non possiamo smettere di lottare: ci sono ancora grandi opportunità messe a disposizione dai vari programmi, come il Pnrr che ha recentemente aperto un bando dando la possibilità ai Comuni di presentare progetti per la lotta alle disuguaglianze sociali. Ma serve una guida nuova, un sindaco che sappia cogliere le enormi opportunità dei fondi europei diretti, strutturali e di cooperazione internazionale per creare rete con i Comuni vicini e anche con quelli europei per permettere a Como di affermarsi a livello nazionale e internazionale. Quel sindaco è indubbiamente Barbara Minghetti”.

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Un commento

  1. La discussione sui fondi europei mai utilizzati o richiesti ci sta: molte delle carenze di interventi potevano essere risolte con quei fondi. Ma bisogna poi passare alle questioni pratiche e qui sta il problema: bisogna adeguatamente “attrezzare” gli uffici che sono la parte operativa del Comune e che in realtà sono trascurati da anni, da tutti i punti di vista.

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