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Pettignano: “Ho la schiena diritta, non mi dimetto”. Landriscina: Compatti o si va a casa

Una serata davvero incandescente quella di oggi a Palazzo Cernezzi. Dopo il colpo di scena dell’uscita dal gruppo di Forza Italia di Antonio Tufano, sono intervenuti in sequenza sia l’assessore Franco Pettignano, il quale – disattendendo gli ordini dall’alto – ha manifestamente affermato di non volersi dimettere e ha annunciato di n0n riconoscersi più nel partito; e poi il sindaco Mario Landriscina, che ha detto che è venuto il momento di “tirare una riga”, contemplando anche la possibilità di elezioni anticipate se la maggioranza continuasse a non trovare un equilibrio. Ribadita dal sindaco, inoltre, la disponibilità a ricandidarsi come già dichiarato nell’intervista a Comozero di 3 giorni fa.

“Se il commissario provinciale pro tempore di Forza Italia e sindaco di Barni Mauro Caprani ritiene di non voler più sostenere questa maggioranza, lo dica e presenti la sfiducia in aula – ha affermato Pettignano – Se invece l’obiettivo è soltanto un cambio degli assessori, abbia il coraggio di affermarlo. Io continuerò a lavorare con la coscienza a posto e la schiena diritta. Di certo non mi dimetterò”.

Come detto, il sindaco ha invece ribadito di essere pronto a trovare una mediazione, se possibile, o in caso negativo anche a mettere fine al mandato.

“Non ho nessuna difficoltà a dire – ha affermato Landriscina – che la maggioranza se andrà avanti sarà solida, altrimenti sarò il primo che la chiuderà qui”.

Subito dopo gli interventi, i gruppi di minoranza – approfittando del marasma del centrodestra e dell’assenza dei consiglieri di Forza Italia – hanno chiesto la verifica del numero legale che è mancato (solo 15 consiglieri in aula). Anche alla seconda chiamata, il numero è mancato e così la surreale seduta è terminata anzitempo.

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