Sono veramente impressionanti le fotografie (gallery sotto) che ritraggono gli interni del Politeama, storico e abbandonato teatro cittadino il cui futuro – come abbiamo scritto qui – è sostanzialmente all’anno zero. Tra muffe, degrado e crepe, peraltro, da anni in Comune rimbalza da un ufficio all’altro la cifra esatta dell’intervento utile almeno a chiudere le infiltrazioni d’acqua sul tetto. Eppure – almeno dal 2015 a oggi – non accade nulla.
Per nulla soddisfatto della situazione, a maggior ragione dopo aver promosso il sopralluogo della settimana scorsa, il consigliere della lista “Rapinese Sindaco” Fulvio Anzaldo – in prima linea sul caso del teatro – va all’attacco. E lo fa poche ore dopo che la maggioranza di centrodestra, in consiglio comunale, ha bocciato la proposta del suo gruppo di utilizzare la malconcia facciata del Politeama per installazioni pubblicitarie e incamerare così almeno una parte dei fondi urgenti per la sistemazione del tetto.
“Fatico a comprendere le ragioni per cui la maggioranza ha bocciato la nostra proposta – afferma Anzaldo – E in tutta sincerità credo che persino la stessa maggioranza fatichi a comprenderle. Chiedevamo una cosa che si vede normalmente in tutte le città, da Milano a Parigi. Poter utilizzare l’esterno del teatro come superficie pubblicitaria non avrebbe comportato alcun rischio, avrebbe coperto la povera facciata della struttura e soprattutto avrebbe permesso di incamerare almeno un po’ dei soldi che servono per contrastare il degrado. E invece, è arrivato il no”.
Un no doppio, a dire il vero: prima dall’assessore alle Partecipate, Adriano Caldara e poi con il voto in aula. La motivazione di fondo è stata che, essendo la società Politeama Srl – destinata all’imminente messa in liquidazione – a gestire la struttura, non tocca al Comune prendere queste decisioni ma, semmai, al liquidatore di prossima nomina.
“Ma è il Comune (che peraltro a oggi ha l’81% nella Politeama Srl, ndr) che deve farsi promotore di iniziative, di proposte, di suggerimenti per il futuro del teatro. Invece – incalza Anzaldo – sembra che ci si affidi totalmente al liquidatore e alle sue future iniziative per cercare soggetti interessati e per sondare il mercato. Da parte del sindaco e della giunta mi pare una resa, che trasmette una sensazione disarmante. Anche perché, alla fine, di concreto finora non c’è nulla, a parte un interessamento generico del Conservatorio”.
Intanto all’interno del teatro continua a piovere e i segni del degrado strutturale sono evidenti. Da almeno 3 anni in Comune sono note le infiltrazioni e persino il costo necessario a riparare il tetto (70mila euro, ndr). Ma dalla giunta Lucini a quella Landriscina, nulla è cambiato. E la Politeama Srl, in perdita da un triennio, non ha fondi propri per intervenire.
“Gli introiti che ipotizzavamo con l’utilizzo della facciata come superficie pubblicitaria sarebbero serviti a finanziare in parte gli interventi di manutenzione urgente – chiude Fulvio Anzaldo – Per questo non comprendiamo il no alla nostra mozione”.
Per inciso, la lista Rapinese – sconfitta sul Politeama – ha comunque portato a casa due successi ieri in consiglio: è stata approvata la mozione (epurata dei termini più polemici e con il contestuale ritiro di quella “parallela” presentata dal resto dei capigruppo) per mettere a disposizione i servizi igienici di Palazzo Cernezzi finché i bagni del parco in via Vittorio Emanuele non saranno pronti; e poi è stato approvato anche il documento con cui la giunta si impegna a cercare sul mercato aziende, imprense e professionisti che riparino gli orologi pubblici della città tramite contratti di sponsorizzazione.