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Rapinese sogna l’annessione di San Fermo a Como, sarcasmo Nessi: “Aspettiamo l’assalto al Palazzo d’Inverno”

In una nuova intervista a La Provincia, il sindaco di Como Alessandro Rapinese oggi ha estratto dalla fascia tricolore una delle sue immaginifiche conquiste politiche. In particolare, partendo dalla contestazione dello storico accordo di programma che fu alla base dell’edificazione del nuovo ospedale Sant’Anna, il primo cittadino – dopo aver lanciato provocazioni simili praticamente su tutti i comuni di cintura, senza esito, e il solo seggio conquistato alle ultime provinciali – ha affermato che “alle prossime elezioni di San Fermo mi piacerebbe presentare una Lista Rapinese per vincerle e portare come prima delibera in consiglio comunale la fusione con Como, in maniera tale che smetteremmo di avere comaschi che per tutta la vita si porteranno appresso un nome di un Comune che, quando lo spiegheranno in Giappone, si sentiranno rispondere ‘what?'”.

Da queste parole è partita la replica del consigliere comunale comasco di Svolta Civica, Vittorio Nessi, che ha diffuso una nota dai toni decisamente sarcastici. A partire dalla citazione letterale di una parte del programma elettorale presentato da Rapinese nel 2022 dal titolo “Rinascere a Como. Punto 11”.

Riallacciandosi a quello, Nessi chiede “a che punto siano il ‘serio confronto con Regione Lombardia circa l’ospedale Sant’Anna‘ e la richiesta di spostamento, ‘nella massima sicurezza, della maternità nel Comune di Como (San Martino? Sant’Anna vecchio?)‘ per fare nascere a Como i bambini dei comaschi?”.

“In attesa dell’assalto al Palazzo d’Inverno di San Fermo da parte delle truppe elettorali di Rapinese per una surreale ipotesi di annessione al Comune di Como – aggiunge Nessi – siamo sempre alle solite: Rapinese amministra solo con battute, neppure divertenti, e non perde occasione di buttare in fumo anche la vicenda degli inadempimenti all’Accordo di Programma con la Regione che hanno penalizzato la città e che, invece, meriterebbero di essere affrontati seriamente”.

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