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Renzi agita Roma, Italia Viva sfida Como: “La politica di tubi e buche offende la città”

Per un Matteo Renzi turbolento a Roma – tra minacce di sfiducia al ministro della Giustizia, attacchi feroci al reddito di cittadinanza, elezione diretta del presidente del Consiglio e guerriglia quotidiana al premier Conte – c’è un’Italia Viva che brontola anche a Como.

Lo fa, in particolare, con l’altra metà dei vertici locali del partito, ossia con uno dei due coordinatori provinciali comaschi, l’avvocato Barbara Ferrari (a sinistra nella foto qui sotto; l’altro coordinatore locale è come noto Alberto Gaffuri).

Il tema posto dai renziani poggia sul piano dei confronti, che peraltro da qualche tempo bussa con una certa insistenza al dibattito pubblico cittadino: il confronto (con tutte le enormi, dovute differenze) tra Como e Milano (ma anche Bergamo, vedasi link accanto: “Impallidiamo con dignità: stadio, ex caserme, maxi campus. Così Bergamo annienta Como”).

In 13 anni Milano ha prodotto questo. In 37 Como ha la Ticosa vuota e sogna parcheggi

Ferrari prende un caso specifico dal capoluogo regionale amministrato dal centrosinistra e dal sindaco Giuseppe Sala: “L’asta per un negozio in Galleria a Vittorio Emanuele a Milano ha prodotto un rialzo di 9 volte la base, fissando il canone vicino ai 5milioni di euro. Niente accade per caso. La città è stata così valorizzata da portare a questi risultati. E Como?”.

Galleria, asta record con Fendi e Dior

Al netto delle differenze di scala evidenti, poi arriva il succo dell’affondo della coordinatrice di Italia Viva a Como: l’attacco a quella che si potrebbe definire la “politica del tubo e del tombino” che a detta dei renziani mortifica le potenzialità lariane.

“Quando ci si decide a credere nelle potenzialità di Como? – prosegue Ferrari – Non sediamoci rilassati sul benessere acquisito dalle precedenti generazioni, proviamo a trovare la bellezza e l’importanza del progettare, del costruire, dell’avviare la rinascita di una città fantastica. Occuparsi solo di buche e di tubi dell’acqua è un’offesa per questa città! Io sono stanca di questa palude, voglio la luce”.

Dibattito antico, quello comasco tra l’orizzone delle “piccole cose” e le aspirazioni in grande. Che ora i renziani riaccendono sull’eco dei botti romani. E, probabilmente, con vista e rincorsa sulle pur lontane – ma forse nemmeno troppo, visto il marasma di ieri sera a Palazzo Cernezzi – elezioni cittadine.

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9 Commenti

  1. Confidiamo nel fatto che il partito che tu rappresenti a Como Barbara possa presto dire la sua in termini operativi. Como se lo merita!

  2. Per rilanciare Como servono solo proposte e soluzioni. Speriamo che inizi il cambio di rotta tanto voluto dagli italiani.

  3. Claudio Biffi, è anche per questo che mi sono permessa di invitare a non sedercisi sopra rilassati.

  4. A me fanno imbestialire le persone che dicono “il benessere raggiunto delle vecchie generazioni”, questo “benessere” ha prodotto il disastro sociale attuale, una generazione triste senza valori, giovani che non hanno accesso al credito, 30 enni che hanno paura di creare una famiglia, e paura nel futuro, mai nessuno che dice le scelte scellerate dei nostri genitori e dei politici hanno prodotto questo situazione terrificante.

  5. Finalmente un partito e dei politici che guardano lontano, che volano alto. C’è bisogno di qualità nella politica cittadina.

  6. Finalmente!!!! Era ora! Speriamo non sia troppo tardi!
    C’è qualcuno che comincia a pensare che continuando così diventeremo il quartiere “povero e sfigato” di Milano e non, come la città merita, il “giardino lussuoso” della metropoli meneghina.
    Milano dista 45km. E’ collegata a Como da un’autostrada, da due linee ferroviarie ad alta frequenza, dalla direttiva dei Giovi……e nonostante ciò, a Milano ci si arriva in un’ora, sia in auto sia in treno (senza contare i ritardi), come 50anni fa. Come sarebbe bello se l’elite mondiale in mezz’ora raggiunga dal centro di Milano lla nostra città? La Milano del futuro che si appoggia alle bellezze di Comoe del nostro lago? La Capitale degli affari che si allea alla futura Capitale del lusso! Sembra un sogno ma a ben vedere ci vuole proprio poco: mezz’ora di treno, strutture all’altezza, un’Amministrazione che guarda più il là del proprio naso…è utopia?!? Non credo per il potenziale della città, per la sua classe dirigente e per la tradizione della sua imprenditoria..
    La chiave è questa. Dobbiamo prendere al volo la “locomotiva” Milano e le opportunità che sta creando. E’ una battaglia vitale. Se continuiamo così fra pochi anni avremo tanti parcheggi, tanti tombini,,,,, ma saremo un’anonima città d confine con un bel lago e soprattutto tanti rimpianti!
    Chapeau Avvocato Ferrari!

    1. Il frequentatore dell’ipotetica “Capitale del lusso” non cercerà mai una stanza a basso costo su internet , il tipo di sistemazione su cui la “Como turistica” sta puntando tutto per il suo futuro.
      Stanno trasformando la città in un b&b.

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