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Politica

“Ridicoli”, “Penosi”, “Bimbi dell’asilo”. Lo sdegno per il surreale consiglio comunale tra ripicche, liti e voti inutili

Si potrebbe scrivere di tutto sulla penosa serata di ieri sera a Palazzo Cernezzi. Si potrebbe esprimere tutto lo sdegno per la straordinaria inconcludenza della maggioranza di centrodestra nell’eleggere il nuovo presidente del consiglio comunale tra faide e ripicche, si potrebbe sottolineare la follia di buttare nel water cinque ore di scampagnata pagate dai contribuenti per scegliere una carica che durerà lo spazio di un respiro (si vota il 12 giugno prossimo), si potrebbe stigmatizzare il fatto che si tratti per di più di un ruolo che dovrebbe essere di garanzia e che invece è finito nel peggior tritacarne politico-elettorale possibile, si potrebbe segnalare lo straordinario scollamento dalla realtà di quel drappello di governanti non appena si chiude alle loro spalle il portone del Comune.

Gioco facile, insomma, davanti allo spettacolo deprimente andato in scena poche ore fa e che – orrore! – minaccia di ripetersi anche questa sera, quando l’assemblea tornerà a votare per l’ottava volta un presidente d’aula che poi durerà meno di una farfalla.

Como, il Consiglio comunale non trova il nuovo presidente. Tutto rinviato, intanto spunta Ada Mantovani all’ultimo

Ma per quanto ognuno di questi temi abbia potenzialità infinite per esprimere compiutamente le ragioni per cui i cittadini si allontanano sempre più dalle urne e dalla politica in generale, i lettori lo fanno meglio di qualsiasi editoriale.

Ecco un microsaggio dei commenti apparsi ieri tra sito e pagina facebook di ComoZero:

– Che pena

– Menomale che il 12 giugno si avvicina sempre più… Non vedo l’ora che il centrodestra la smetta di guidare Como, hanno fatto disastri e basta…

– Un bel biglietto da visita in vista delle elezioni per l’attuale maggioranza. Davvero in buone mani

– Le trattative dei belligeranti Russia-Ucraina paiono acqua fresca, in confronto ….(RIDICOLI!!!)

– Devo dire che siete un pochino penosi, a pochi giorni delle votazioni siete ancora intenti a bisticciare come bimbi dell’asilo.

Troppo poco per convincere gli amministratori a mettere fine a questo irritante teatrino, naturalmente a partire da chi ha l’onore e l’onere sulle spalle e cioè la maggioranza di centrodestra? Se così pare, vi invitiamo a lasciare (con civiltà, senza insulti) ancora il vostro pensiero. Chissà che non aiuti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

11 Commenti

  1. Buonasera,
    Tanto rumore per nulla, come diceva il Grande Edoardo in Napoli Milionaria “ADDA PASSÀ ‘A NUTTATA” … a Giugno votiamo, in Tante e Tanti mi raccomando. D’ ALTRA PARTE DOPO 4 ASSESSORI ALLA CULTURA CI STANNO ANCHE DUE PRESIDENTI DEL CONSIGLIO, E LA COLPA NON È CERTO DEL DOTTOR GIORDANO MOLTENI OTTIMO CANDIDATO SINDACO.
    Il corretto funzionamento del consiglio comunale è direttamente connesso all’equidistanza del presidente da tutte le componenti in seno ad esso presenti.
    La giurisprudenza amministrativa ha tacciato un parallelismo tra il presidente del consiglio comunale e i presidenti delle Camere, affermando che il ruolo di tutti costoro implica l’azione finalizzata a garantire, bilanciandoli ed equilibrandoli, il diritto della maggioranza all’attuazione dell’indirizzo politico espresso dal corpo elettorale e il diritto della minoranza ad esercitare l’opposizione, sancendo un vero e proprio principio di sopravvenuta indipendenza, sottesa all’ineludibile distacco dallo schieramento di elezione e dunque all’affrancazione dall’area politica di provenienza.
    Il che apre la strada a una serie di considerazioni.
    In primis – ed a favore di di un auspicato abbandono della consuetudine di presceglierlo in seno ad uno dei partiti di maggioranza – la possibile rivincita della meritocratica designazione del presidente del consiglio comunale un qualsiasi membro dell’assise medesima reputato particolarmente competente all’uopo. Con il non trascurabile vantaggio del reperimento dell’accordo prodromico all’avvio delle attività dell’organo, tra i vari gruppi consiliari, particolarmente utile nelle situazioni di sfaldamento e disarticolazione post-elezione della maggioranza vittoriosa in tante micro- aggregazioni tendenzialmente caratterizzate da orientamenti pressoché autonomi ed indipendenti.
    Secondariamente, la “restituzione” al presidente del consiglio comunale della possibilità di partecipare alle varie votazioni, laddove diversamente – fatti salvi i rari casi di deliberazioni di particolare impatto da assumersi all’unanimità – egli sarebbe costretto (in modo paradossale poiché produttivo della conseguenza di una deminutio delle sue facoltà) ad astenersi.
    E, ancora, stante quanto appena osservato, la reviviscenza del normalmente affievolito “libero arbitrio” ossia del direzionamento del voto secondo coscienza e non sulla base di “ordini di scuderia” di sorta.
    Tanto si dissalda mirabilmente con quella concezione dottrinaria del presidente del consiglio comunale alla stregua di ufficio meramente neutrale con funzioni di garanzia.
    Buona serata Cordiali Saluti.
    Davide Fent
    @davidefent

  2. Non mi ritengo superficiale, ne con mentalità grillina, tutt’altro.
    Le chiedo solo di elencarmi 3 cose che val la pena di ricordare delle varie giunte da me citate.

    1. Su Lucini credo ci siano vari elementi che rendono l’idea di un progetto per la città:
      – pedonalizzazioni in centro (via Garibaldi, portici Plinio)
      – rifacimento di punti fortemente turistici (piazza De Gasperi, tondello diga con monumento di Libeskind, parco villa Olmo)
      – servizi alternativi per turisti (infopoint al Broletto, area camper a Tavernola, bike sharing)

      Ne erano anche stati programmati altri sulla stessa linea (fondi per i giardini a lago, per completare il resto di Villa Olmo, per la ciclabile “Dorsale dei Pellegrini”), ma quelli venuti dopo hanno fatto altre scelte.

  3. Non è tanto sorprendente la serie di dispetti e ripicche che stanno caratterizzando la fine del mandato della Giunta Landriscina. Ci sta. Non si poteva certo sperare nel brindisi finale dopo l’opposizione interna neppure troppo malcelata di Fratelli d’Italia, dopo le ruspanti critiche del Segretario provinciale di Forza Italia al “buon” Sindaco, dopo l'”affaire” dormitorio boicottato dalla Lega e dopo la raffica di defezioni e cambi di casacca all’interno della maggioranza. La sorpresa è un’altra. Gli stessi partiti della coalizione di centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) che appoggiano Molteni, non riescono, nonostante abbiano i numeri e nonostante le pacche sulle spalle che si sono dati alla presentazione del candidato, a proporre e a eleggere il Presidente del Consiglio Comunale uscente. Evidentemente per il centrodestra a Como la campagna elettorale è una cosa da prendere più sul serio che il governo della città. Se non altro, nessuno potrà dire di non essere stato avvisato prima. ?

  4. Sono sempre più convinto che la rovina di Como siano i partiti, che siano di destra o di sinistra. Abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni dei disastri delle giunte Bruni, Lucini e Landriscina. Ad ogni elezione pensavo … peggio di così non si può fare … smentito tutte le volte.

    1. Mamma mia che approccio grillino: sono tutti uguali, fanno tutti schifo, colpa dei partiti.

      Spendere 5 minuti in più per provare a distinguere tra le diverse persone e amministrazioni è troppo complesso?

      La colpa è anche di questa mentalità superficiale.

      1. tra l’altro qui lo scontro e’ tra un partito e una lista “civica”, quindi dire che i partiti sono tutti uguali, oltre a essere superficiale, e’ anche fuori tema.

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