Si rischia un lunedì sera ad alta tensione, la prossima settimana, in consiglio comunale. Come noto, infatti, i 4 consiglieri del gruppo “Rapinese Sindaco” (lo stesso Alessandro Rapinese, Fulvio Anzaldo, Paolo Martinelli e Ada Mantovani) hanno indetto una manifestazione silenziosa in coincidenza con la prossima seduta. Mezz’ora di presenza in sala – dalle 20.15 alle 20.45 – per chiedere che il Comune trasmetta online il consiglio comunale in diretta streaming audiovideo su un canale dedicato di Youtube, da cui poi ognuno potrebbe prendere le immagini e utilizzarle.
Per questo, i consiglieri hanno già invitato i sostenitori della loro lista a presentarsi a Palazzo Cernezzi con un foglio bianco recante la scritta “ON LINE”. Da mostrare – testuali parole di Rapinese, post sotto, rilanciato anche da Mantovani – “in sala consiliare”.
E già qui potrebbe crearsi un inghippo, per così dire. Il regolamento della sala consiliare, all’articolo 53 paragrafo 3, sul comportamento del pubblico da tenere durante i lavori è molto chiaro: “Non è consentita l’esposizione di cartelli, striscioni e l’uso di qualsiasi altro mezzo che interferisca con l’esercizio delle funzioni del Consiglio o rechi disturbo allo stesso”. Parole che i rumors di Palazzo indicano come molto lette tra presidenza e gruppi di maggioranza. Il che non toglie, ovviamente, che subito fuori dalla sala consiliare o in cortile o in qualunque altro punto vicino al Comune, i “rapinesiani” possano esporre tranquillamente i cartelli della protesta silenziosa.
Sull’oggetto della materia, però, c’è un altro punto che potrebbe innescare frizioni.
La presidente del consiglio comunale, Anna Veronelli, ha infatti chiesto un preventivo sull’installazione di una o più telecamere per le riprese audiovideo delle sedute. Le cifre non sono ancora note, spetterà al dirigente del settore illustrare i vari preventivi. Di sicuro, però, nelle ultime ore si è fatta strada – pare su proposta di un consigliere di Forza Italia – l’ipotesi di trasmettere in diretta i consigli comunali, ma senza telecamere e soltanto via audio. Una sorta di Podcast, insomma, visto che già ora le sedute vengono registrate e solitamente nell’arco di un paio di giorni tutti gli interventi sono poi disponibili sul sito del Comune di Como. Una soluzione, questa, che accorcerebbe i tempi e abbatterebbe i costi garantendo però la trasmissione in tempo reale, come richiesto dal gruppo di Rapinese.