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Salvini, il Pd comodo, l’autocritica: Federico Broggi, da bravo a leader in una notte d’agosto

Ogni politico (naturalmente ognuno nella sua dimensione: locale, nazionale, internazionale) prima o poi è chiamato a dare un segno di spessore anche tramite un discorso, un pensiero, una riflessione, oltre la lotta politica contingente, necessariamente piena di muscoli e slogan di partito.

Probabilmente, il segretario provinciale del Pd, Federico Broggi, non l’ha fatto proprio nel momento più indicato dell’anno – una placida e distratta sera d’agosto – ma certamente l’ha fatto con parole che da tempo non si sentivano in ambito democratico comasco.

Il tema, nemmeno a dirlo, è lo strapotere leghista e nello specifico del leader Matteo Salvini a dispetto di Papeete, cubiste, polemiche estive e sagre della salamella. O meglio, proprio partendo da una festa di paese e da una frase appuntita come una spada rivolta anche al proprio mondo (“piaccia o no, ieri Salvini era alla festa della Lega a Colico, mentre i nostri qui non li vediamo mai”), il segretario provinciale del Pd non si limita a ribaltare il tavolo della narrazione dem sul vicepremier, spesso ancorata unicamente al tweet o al post corrosivo sugli atteggiamenti o alle sparate del “sovrano” leghista.

Broggi va oltre, indicando la necessità di uscire dalla logica del “turbine social” in cui sovente affonda l’innocua battaglia politica Pd e invocando la necessità di contrastare il capo della Lega sul piano della proposta politica e delle idee.

Un mix di critica e autocritica, dunque, a tratti spietato, con toni anche crudi ma certamente (e finalmente) si rivela molto più interessante dello sterile dogma comasco del “si stava meglio quando c’era Lucini” o del refrain nazionale centrato sul “Salvini mostro, punto”.

Pubblichiamo di seguito il testo integrale di Broggi, un discorso da leader politico.

Sbagliamo a pensare che Salvini possa essere combattuto solo con l’indignazione e l’irrisione per un weekend al Papeete, per l’inno di Mameli e le tante altre goliardate che ne caratterizzano l’uomo politico.

Sbagliamo perché, piaccia o non piaccia, i più vedono oggi in lui un politico a misura d’uomo.

Sbagliamo perché Salvini va combattuto sul piano politico, della proposta, sui temi; ma oggi siamo fermi anche a discutere in modo ridicolo sulla primogenitura di una mozione di sfiducia che altro non farà che rafforzarlo.

Combattere Salvini vuol dire presentare un’agenda politica diversa e incalzare lui e la maggioranza a realizzarla.

Oggi non esiste un programma ambientale, i cambiamenti climatici vengono guardati col sorriso; sulla sicurezza c’è solo la versione del ‘fuori il negro’, ma la sicurezza è tanto altro; sul lavoro non basta irridere il reddito di cittadinanza, perché così facendo irridiamo un mare di cittadini.

Parliamo noi di ambiente, di clima, di sicurezza e di lavoro.

E torniamo ‘umani’ anche noi, perché Salvini, piaccia o no, ieri era alla festa della Lega a Colico, mentre i nostri qui non li vediamo mai, perché è più comodo andare a Milano, dove si vince, o a Firenze, dove si vince.

Io voglio che si scriva un’altra strada e sono convinto che in tanti lo vogliano. Voglio un PD che sappia tornare davvero in mezzo alle persone e per farlo serve l’aiuto dei tanti giovani che ci sono e ci credono ancora.

La replica del capogruppo Pd in Comune – Como, l’estate del realismo Pd. Fanetti: “Finché saremo percepiti come élite snob, sarà dura”

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3 Commenti

  1. Sbagliatissimo seguire Salvini in polemiche inutili, create apposta per evitare di parlare di problematiche principali.
    A noi cittadini non interessa nulla della beata Vergine e dell’inno di Mameli in console.

    Lasciategli fare il DJ al Papeete e il giro delle spiagge (dove mostra da solo il fatto che non lavora mai) ma tartassatelo costantemente su ciò che interessa i cittadini: dov’è la crescita economica? Dov’è la riduzione delle accise sulla benzina?

    Scegliere 2-3 argomenti centrali e chiedergli conto ogni giorno di quello. Non potrà fuggire in eterno e gli elettori se ne accorgeranno.

  2. Ha ragione, anche la giunta Lucini è stata percepita come tale, e l’ex sindaco è invece un galantuomo e persona pacata e a modo. I big piddini si sono visti l’anno scorso, ma ad una sagra paesana come potevano essere le antiche feste dell’unità mai. Salvini coinvolge il popolo

  3. Leggo, l’articolo del segretario del PD Broggi, ha ragione quando dice che Salvini va contrastato sui temi oltre alle presenze in ogni festa sia politica o innagurazione. A Como si è visto alla festa provinciale Gentiloni ma in altre feste nessuno quindi presenza sul territorio zero. Inoltre non può mancare e non deve mancare il supporto ai circoli… Non siamo l’elit snob….. Occorre essere presenti sul territorio.

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