Il Pd solleva una doppia questione – il rispetto degli equilibri di genere e l’enorme concentrazione di deleghe nelle mani del sindaco – dopo i due addii alla giunta Rapinese da parte di Nicoletta Anselmi (dimessa) e Francesca Quagliarini (revocata dal sindaco).
“Assessore che in questo torrido mese d’agosto all’improvviso spariscono. Dimesse o letteralmente cacciate – esordisce la nota siglata dalla vicesegretaria cittadina Livia Sarda e dalla consigliera comunale Patrizia Lissi – Nell’ottica ormai nota del Sindaco di Como per la quale giunta e consiglio sono solo orpelli pesanti e finanche fastidiosi, negli ultimi giorni sono sparite due donne”.
“Al di là delle considerazioni (ovvie) sulla trasparenza governativa e sulla tenuta democratica del governo cittadino che è oggi anche nella forma (e non solo di fatto) nelle mani di un uomo solo, ci interroghiamo sul rispetto della parità di genere negli organi istituzionali – prosegue il comunicato – Ricordiamo anche che il Comune di Como è Comune capofila del tavolo provinciale antiviolenza e che la delega alle pari opportunità, di questi tempi, non è certo da considerarsi di secondo ordine. Sebbene il nostro sindaco sia Superman dubitiamo potrà gestire, oltre alle 11 deleghe che già detiene, anche quelle dell’ormai ex assessora Quagliarini (cinque, ndr). Ma tant’è. Come sempre, nell’assordante silenzio di giunta e consiglieri di maggioranza, non è dato comprendere. Il quadro è onestamente sconsolante e preoccupante”.
2 Commenti
Attaccare..attaccare….
Ma attaccatevi al tram.
Rapinese cerca di non lasciare la città marcia come ha trovato dopo 40 anni delle vostre giunte sia di sinistra che di destra.
Preoccupatevi dei vostri elettori che vi hanno tradito
Ahahah!
Pareggerà nel giro di 2 settimane, eliminando venerdì prossimo la Roperto ed il venerdì successivo la Doria 😂