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Scandalo cimiteri, le verità di Pettignano: “Mi scuso ma non ho colpe. Bella doveva vigilare”

I suoi lunghi silenzi, le tantissime polemiche tutte attorno, una situazione dei cimiteri comunali arrivata nelle scorse settimane a un livello di oggettiva indecenza. E’ questa la cornice in cui si inserisce la prima intervista dell’assessore finito al centro della maxibufera agostana: Francesco Pettignano, Forza Italia, delega a Patrimonio, Anagrafe e ai Servizi Cimiteriali.

In realtà, le proteste sdegnate per i cimiteri ridotti a giungle non sono ancora svanite del tutto, sebbene il Comune nei giorni scorsi abbia avviato una serie di interventi-tampone per “disboscare” tombe e sacrari. E però l’attutirsi del tifone ha convinto Pettignano a dire la sua per la prima volta dopo l’agosto terribile. E nelle parole del “grande imputato” non mancano novità e passaggi al curaro.

“Partiamo da una buona notizia però – premette l’assessore – Il settore dei Cimiteri già da oggi ha 2 dipendenti amministrativi in più in servizio per un anno. Altri 2 operai prenderanno servizio a giorni, con contratto a termine fino a fine anno. Si occuperanno delle pulizie dei cimiteri, dei loculi e di questo genere di servizi. Confidiamo anche che la cooperativa di Gela arrivata seconda nella gara per i sevizi di tumulazione ed estumulazione possa accettare l’incarico, dopo il rifiuto della prima (di Agrigento, ndr). Inoltre un dipendente in più è arrivato al settore Anagrafe, tanto contestato per i tempi delle carte d’identità. Insomma, stiamo producendo il massimo sforzo per ridurre i disagi e garantire servizi migliori ai cittadini”.

In effetti, anche sui tempi biblici per ottenere le carte d’identità lei è stato attaccato duramente, in particolare da Alessandro Rapinese che l’ha persino accusata di “aver sequestrato un bambino”.

“Una falsità, come ho già avuto modo di dire. Franco Pettignano non sequestra nessuno. E, anzi, ribadisco che spesso le attese lunghe per ottenere il documento d’identità sono legate a disattenzioni dei cittadini”

Una frase che potrebbe costarle nuovi attacchi, quest’ultima.

“Ma è la verità. Dal 18 luglio scorso all’Anagrafe ho attivato un servizio prioritario che, grazie a un semplice bottone da schiacciare, permette a bambini minori di 6 anni, over 65 e portatori di handicap di avere un percorso preferenziale e velocissimo per ottenere al massimo entro una settimana la carta d’identità a casa. Non solo: se per chiunque insorge improvvisamente l’urgenza indifferibile e motivata di un viaggio all’estero e serve rinnovare o fare il documento, gli uffici rilasciano immediatamente una copia cartacea”

E’ anche vero, però, che salvo questi casi particolari molti cittadini devono attendere settimane o mesi per avere la carta d’identità elettronica.

“Ma il perché è presto detto. Il Comune avvisa tutti 60 giorni prima della scadenza del documento della necessità di rinnovare. Dunque perfettamente in tempo per evitare code e disagi. Se poi, invece, si sceglie di non sfruttare il preavviso e di presentarsi all’ultimo minuto allo sportello, non ce la si può prendere con il Comune”

Passiamo al tema “dello scandalo”, i cimiteri. Lei è assessore con delega specifica: come si è potuti arrivare alla vergogna delle scorse settimane?

“Voglio prima di tutto scusarmi con i cittadini: una situazione del genere non deve verificarsi e non si verificherà più. Com’è potuto accadere? Beh, iniziamo col dire che io ho avuto la delega anche alla pulizia e al verde dei cimiteri all’inizio dello scorso luglio”

Vuole scaricare il barile?

“No, però quella è la verità. Io fino al 30 giugno scorso, cioè fino al giorno in cui è scaduto l’appalto per la manutenzione del verde nei cimiteri, non mi ero mai occupato della questione perché non era una mia competenza”

E di chi era questa competenza?

“Dell’assessore Vincenzo Bella”

Dunque è colpa del suo collega Bella se si è arrivati allo scempio di agosto?

“Non è questione di dare colpe, è un dato di fatto. Quando io ho assunto la delega anche alla cura dei cimiteri (il 6 luglio scorso, ndr), l’appalto per la gestione del verde era già scaduto da giorni. E nessuno negli uffici preposti aveva fatto nulla per dare continuità al servizio, così come evidentemente è mancato un controllo politico”

Insomma, il suo collega Bella non ha vigilato a sufficienza.

“Io dico che se quando è scaduto l’appalto, peraltro già prorogato per ben due volte, dapprima fino a dicembre 2017 e poi appunto fino al 30 giugno 2018, nessuno si è preoccupato di dare continuità al servizio, io, che ho assunto la delega a luglio, non potevo certo fare miracoli”

Ma lei non ha controllato la situazione quando ha ottenuto la delega?

“Sì, ma in pochi giorni non si può fare tutto. E onestamente non mi sono posto il problema di immaginare che nessuno avrebbe curato il verde nei cimiteri”

E poi è scoppiata la bufera.

“Ovvio: in estate l’erba cresce in fretta, ai cimiteri nessuno lavorava e nessuno mi aveva informato che il servizio era scoperto. Io poi sono partito per le vacanze il 10 agosto, credo che tutti abbiano diritto a qualche giorno di vacanza. E quando è esplosa la questione, ormai era tardi. Poi, grazie anche alla collega Elena Negretti che ha la delega al personale, abbiamo subito cercato di trovare una soluzione. Ma con estrema difficoltà: alcuni dipendenti erano già in ferie, altri ammalati. Siamo riusciti soltanto a fine agosto a intervenire”.

Alla fine di questa vicenda, si sente di chiedere scusa ai comaschi che hanno dovuto vivere l’estremo disagio dei cimiteri come giungle?

“Certamente sì, mi scuso ed è il minimo che possa fare. E posso garantire che non accadrà più nulla di simile”.

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2 Commenti

  1. quante parole inutili ! è sempre colpa di qualcun altro, manca il personale, ero in ferie, toccava a Bella, ma si rende conto che non siamo una manica di stupidi con difficoltà a capire ?.
    che dire allora di tutto quello che dipende da Lui e non funziona? forno crematorio, lido villa Olmo, rilascio carte identità con tempi di dieci volte superiori a quelli di piccoli comuni,
    e per favore non prometta che non succederà mai più un disservizio, poichè per fare l’assessore bisogna vedere i problemi e saper comandare per risolverli. Doti che certamente le mancano.

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