Una piccola faida, un piccolo comune, la corsa a sindaco con madre e figlia guerreggianti per lo scettro. A vederla così sembra uno di quei raccontini che eccitavano tanto la penna di Marquez.
E in qualche modo è così ma si tratta di una piccola astuzia. E quando dici “astuzia” il nome dell’ex assessore alla cultura del comune di Como, Simona Rossotti, non spunta affatto come stonatura nella trama.
Perno è un piccolo comune della Val Tanaro, Cuneo. 126 abitanti. Il paese, già guidato per dieci anni da Rossotti (eletta sindaco nel 2004, appena maggiorenne), va verso il prossimo giro amministrativo e Simona si ricandida con la sua civica.
Concorrente appunto la madre Graziella Franco che in lista ha messo pure il padre. Perché? Per evitare il commissariamento. Rischio concreto quando in corsa c’è un solo candidato e l’affluenza va sotto il 50+1.
Così Simona ha schierato “Oggi e domani per Perlo”, mentre Graziella ha lanciato “Uniti per la montagna”. E l’escamotage è compiuto.
“Chi doveva fare la lista non ci è riuscito, e così alla vigilia di Pasqua abbiamo deciso ci organizzarci per scongiurare il commissariamento. L’ho proposto a mia mamma e ha accettato. Io voterò per lei, lei voterà per me: mio padre tirerà i dadi” ha spiegato a Repubblica l’ex assessore comasco che definisce la strana scelta come una provocazione: “I piccoli comuni non possono adeguarsi alla normativa elettorale perché i cittadini sono troppo pochi. Bisognerebbe immaginare un sistema tipo quello dell’amministrazione di condominio, in cui tutti danno una mano”.
5 Commenti
Si, ma almeno lì rimangono in famiglia…..
Non ha più senso l’esisIstenza di comuni con 168 abitanti, gli accorpamenti dovrebbero di norma essere per comuni da 10.000 abitanti..
I comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti andrebbero accorpati…
I comuni con meno di 10.000 abitanti dovrebbero essere accorpati….
Così farà danni anche lì…