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Viale Varese, il no compatta (quasi) tutta l’opposizione. “E ora assemblea pubblica”

Non sono molti i temi che hanno avuto la forza di compattare quasi tutta l’opposizione di Como . Uno di questi è senza dubbio il progetto per i nuovi parcheggi in viale Varese (proposta da Nessi&Majocchi e politicamente sostenuta dal centrodestra).

Lunedì sera in aula sono stati numerosi gli interventi dai banchi delle minoranze sull’argomento (ad eccezione dei Cinque Stelle), peraltro sotto la “stretta osservazione” di alcuni promotori della raccolta firme contro il progetto giunti a depositare le 1.200 sottoscrizioni già in cassaforte.

Se per Svolta Civica è stato Maurizio Traglio a rilanciare il contenuto della mozione diffusa lo scorso fine settimana (qui trovate tutti i dettagli del documento), il Pd è andato all’attacco con Patrizia Lissi e poi con un comunicato ufficiale siglato anche da Stefano Fanetti e Tommaso Legnani “contro un progetto così impattante in una delle zone più pregiate della città”.

“Invitiamo la Giunta a convocare al più presto e senza indugio un’assemblea tematica alla presenza di tutti i soggetti interessati, cittadini, associazioni, Cna, Confesercenti, Comune e privato, nella quale sarà resa pubblica la planimetria del parcheggio progettato – ha detto Lissi in aula – affinché tutti si possano rendere conto dell’effettivo impatto del parcheggio, degli alberi che verrebbero abbattuti e del verde che sarebbe eliminato, del posizionamento di una sbarra per entrare e uscire, spiegando se questo significa che sarà a pagamento giorno e notte”.

“Sarebbe importante rendere noto anche il piano finanziario del progetto per poter valutare costi e benefici per il Comune – aggiunge la nota del Pd – Troviamo assurdo che altre città stiano lavorando per allontanare le auto dal centro in un’ottica di miglioramento della vita delle persone e a Como si stia tornando indietro. Ci sono delle zone non a ridosso delle mura che potrebbero essere recuperate per esigenze di sosta in modo più razionale per la città, ad esempio la ex Stecav, di proprietà del Comune”.

Sul caso viale Varese – mentre la maggioranza è rimasta in assoluto silenzio – è intervenuta anche Ada Mantovani della lista “Rapinese Sindaco”. E anche lei – ricollegandosi a un intervento precedente di Stefano Fanetti – ha parlato di “un tema caldo e sentito da tutta la cittadinanza. Io penso – ha aggiunto Mantovani – che un sindaco che ha professato per tutta la campagna elettorale quanto fosse importante una programmazione condivisa della città si debba ispirare alle pratiche partecipativa e convocare un incontro pubblico in cui venga spiegato il progetto”.

Ada Mantovani

Anche Bruno Magatti (Civitas) ha duramente criticato il progetto.

“Chi mai, cittadino del mondo, potrebbe condividere la trasformazione di Viale Varese in un’area di parcheggio di tipo suburbano? – ha detto – Ho visionato il progetto e l’ho trovato molto peggiore di quanto (già) potessi immaginare e mi spiace che ancora oggi non sia possibile entrare nei dettagli sia del progetto sia del suo piano economico-finanziario”.

“Tacendo per ora il fatto che probabilmente quegli spazi sono anche sottoposti a vincoli monumentali e paesistici dove sarebbe l’interesse pubblico? – ha proseguito Magatti – Nella cessione per decenni di un’area centrale, delicata per la natura storica oltre che urbanistica per qualche posto auto in più? Nella cessione di un’area enorme al privato per una gestione esclusiva, giorno e notte, di un parcheggio configurato in realtà come un vero Autosilo a cielo aperto? Voglio continuare a credere che in giunta ci siano persone con strumenti culturali sufficienti per non scivolare in questo tranello. In caso contrario non la minoranza consiliare, ma la città non potrebbe perdonare.

“Se l’interesse pubblico si riduce a poche decine di posti auto a raso, da pagare a cifre altissime notte e giorno, con la contropartita della perdita di sovranità su una superficie che va dalla torre Gattoni alle Orsoline, perché un’amministrazione che possiede aree da riqualificare a poche decine di metri (i capannoni ex-Stecav e il comando della polizia locale in viale Innocenzo) dovrebbe rispondere sì a privati che dispongono di aree proprie?”, ha concluso Magatti.

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Un commento

  1. Bravo Magatti! Dov’è l’interesse pubblico nel concedere ad un privato, per 30 anni, la concessione di gestire dei parcheggi pubblici?
    Si vogliono riqualificare le mura? I giardini? Bene, lo si faccia, ma non attraverso una Concessione.

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