Sindaco e giunta si mettono un metaforico e totalmente inedito bavaglio per non rispondere – come prassi consolidata da anni – alle domande dell’opposizione sul Documento unico di programmazione e l’opposizione al completo abbandona l’aula al momento del voto chiedendo poi le dimissioni del presidente del consiglio comunale Fulvio Anzaldo. È accaduto ieri in consiglio comunale a Como e tutto è nato dalla decisione di sindaco e assessori di non dare risposte al 90% delle domande presentate dai consiglieri di opposizione come chiarimenti legati appunto al Dup.
L’aggancio per non dare risposte alle minoranze è stato l’articolo 57 del regolamento che secondo Anzaldo era applicabile poiché le domande non avrebbero avuto l’unico fine concesso di acquisire elementi di conoscenza su aspetti formali e interpretativi del testo, necessari alla formulazione dell’intervento del consigliere in sede di discussione
Cancellate così decine di domande presentate dai gruppi di minoranza, ad annunciare l’uscita dall’aula è stato Vittorio Nessi (Svolta Civica): “Siamo stati convocati per discutere il principale documento di programmazione dell’ente e verificare lo stato di attuazione dei programmi. Ad esempio sul Politeama, che la giunta intendeva valorizzare, abbiamo chiesto a che punto si era, così come per lo stadio, per i partenariati pubblico-privato e per altri temi. Ma ci è stato detto che noi non possiamo chiedere lo stato di attuazione del programma perché l’articolo 57 del regolamento del consiglio comunale permetterebbe solo domande interpretative del testo. La verità è che non siamo stati messi nelle condizioni di fare domande e voi avete detto che potete anche non rispondere. Un grave deficit di democrazia e allora, per tutelare la dignità dell’intero consiglio comunale, e non solo della minoranza, io non parteciperò alla votazione”.
Dopo la solita riaffermazione di fiducia e sostegno assoluti e totali a sindaco e giunta da parte del capogruppo della lista Rapinese Sindaco Gianfranco Rossetti (“Questa giunta sta lavorando bene superando difficoltà burocratiche e pratiche, dunque rinnoviamo a sindaco e assessori la piena fiducia”), è intervenuto il consigliere del Pd Stefano Legnani. Sulla stessa linea di Nessi: “Avremmo voluto discutere nel merito, con i chiarimenti che abbiamo chiesto. Qualcuna sarà anche stata inesatta, ma la stragrande maggioranza delle domande riguardava approfondimenti su affermazioni generiche contenute nel Dup. Le risposte ci sono state negate. Noi non possiamo costringere nessuno, ma prendiamo atto che la maggioranza non ha voluto confrontarsi ed è stata violata una prassi stra-consolidata da almeno 10 anni. Le domande sono sempre state fatte anche dall’allora consigliere di minoranza Rapinese. E’ l’anima della democrazia, mentre stasera abbiamo visto una inaccettabile mancanza di rispetto di questo organo e del nostro ruolo”.
Da qui le scelte condivise da tutti i gruppi di opposizione, dal centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia) al centrosinistra (Svolta Civica e Pd). In primo luogo la non partecipazione al voto di ieri sera con l’abbandono dell’aula in segno di protesta. Poi, oggi, anche in questo caso in maniera trasversale, l’invito al presidente del Consiglio comunale, Fulvio Anzaldo, a dimettersi.
La reazione in aula, ieri sera, di sindaco, assessori e consiglieri?
Si vede nel video qui sopra ed è stata sostanzialmente la solita: il primo cittadino Alessandro Rapinese, mentre le opposizioni abbandonavano l’aula, si è rivolto loro con una battuta dai toni irridenti: “Ma a settembre devono tornare?”, strappando risolini vari tra assessori e c onsiglieri della sua lista. E sulla massima assemblea cittadina, è calato così il sipario.
26 Commenti
Anzaldo. Sono andata a vedermi per curiosità il cv sul sito del Comune di Como. Praticamente ha indicato solo due cose oltre al titolo di studio. Che è socio della Camera penale e della Camera civile. Se avesse fatto il militare avrebbe messo anche gli alpini. Non un articolo un convegno una pubblicazione. Niente. Perfetto per il ruolo di silenzioso presidente del consiglio comunale.
Riprendetevi i sindaci precedenti che hanno fatto molto per Como!
Ahahahah!
In effetti questi i precedenti:
GELPI = Passeggiate a lago
SPALLINO = ZTL in Centro
SIMONE = Girone
MEDA = Centrale ACSM in grotta + TLR
BERNASCONI = Autosilo Centro Lago
BOTTA = Rifacimento di mezza città
BRUNI = Nuovo Lungolago/Paratie*
RAPINESE = Non (ancora?) pervenuto
*Il cantiere paratie dovrebbe essere considerato al netto dei lunghi anni di sequestro e indagini giudiziarie, che hanno alla fine prodotto zero colpevoli di zero reati (e zero titoli).
Il fatto che il cantiere paratie abbia alla fine prodotto “zero colpevoli di zero reati” non significa che non sia stato un colossale “reato di strategia, di politica e di gestione della città”.
Opera, se ben ricordo il tuo nome, dei tuoi compari…
Hai dimenticato i sindaci degli ultimi 10 anni
Però, per onesta intellettuale, bisognerebbe leggersi il punto 5 del programma del sindaco. Da come la metteva, avrebbe dovuto essere una stagione di trasparenza e collaborazione. Invece è diventata una sorta di organizzazione segreta al motto di “decidiamo noi, fra di noi, quello che volgiamo noi e chiunque osi chiedere motivazioni verrà ostacolato e deriso. Bella idea di democrazia…
Esattto, la TRASPARENZA
materia sconosciuta per il Sindaco e la sua Giunta!
Ma non era quello che avrebbe rendicontato alla città sino all’ultimo centesimo speso e incassato con le millemila fantastiche iniziative?
Ebbene, ancora oggi, è possibile sapere delle ultime due edizioni del Natale a Como, cosa si è davvero incassato e nel caso a chi è andato il famoso bonus del 10%?
Così giusto per…..la trasparenza
#rapiout
Forse sarebbe necessario un intervento – dall’alto ovviamente per mettere fine prima della scadenza a questa arroganza continua , poco rispettosa nei confronti di tutti.In una parola tutti a casa al piu’ presto .
Dall’alto ? Un sindaco eletto che viene defenestrato “dall’alto”, tu la chiami democrazia?
Troppa arroganza per poter governare bene..poche risposte doverose..in una parola qualcuno deve intervenire per mandare tutti a casa….e’ necessarii prima dei tre anni rimanenti.
la segretaria generale si è subito adattata all’ambiente, non parla, non fiata, sguardo assente.Perfetta per questa amministrazione.
… signor Lucini, perché non si ricandida? Non lo vedrebbero nemmeno arrivare…Questi non sono assolutamente seri. Vergogna!!!
Riprendetevi i sindaci precedenti che hanno fatto molto per Como!
Ahahahah!
Magari.
Cosa non si fa per i 6000 euro mese da presidente del consiglio comunale
Questo è quello che ci meritiamo grazie ai giochi dei politici di alto livello di Roma che di Como non gli frega niente, vediamo chi candideranno a sindaco tra tre anni,grazie Lega e grazie a FdI che hanno espresso un candidato sindaco solo per perdere,grazie alla Lega per il voto disgiunto. Forza Italia unica alternativa.
A leggere “Forza Italia unica alternativa” mi scappa da ridere.
Forza Italia che a Como esprime come leader Gaddi, che sproloquia su Politeama e denaro pubblico sprecato.
Ma nessuno si ricorda che il suddetto Gaddi era nella giunta Bruni quando si decise di procedere con le paratie…
Piccoli e insignificanti roba da asilo Mariuccia
La maggioranza di Rapinese è peggio dello stesso Rapinese. Molto peggio. Che vergogna.
L’arroganza del potere perpetrata da persone “piccole e inconsapevoli”.
Ma tanto tutto questo finirà presto o tardi!!!
E ci rivedremo per strada, quando…non sarete che anonimi e piccoli individui.
Converrà che cambino città, se non vogliono correre il rischio di essere insultati un giorno sì e l’altro pure
Giusto Consiglio…accettatelo!!!
Poi incrociate Bruni e gli leccate le suole
Questo suo deridere le persone è un segno di arroganza e bambinitudine
Elude le domande chi non ha risposte.
La Città richiede i tempi di attuazione, la destinazione e le modalità di recupero dell’ex Teatro Politeama di Sua proprietà. L’asilo Mariuccia sghignazza e non sa rispondere. È la maggioranza Rapinese con gli assessori e il presidente ad essere bocciata (a giugno, non a settembre!).