In cauda venenum, dicevano saggiamente i latini. Ed è effettivamente il veleno è stato tutto nella coda del consiglio comunale di ieri sera, altrimenti scivolato via senza alcun particolare sussulto. Era la serata conclusiva sul Documento unico di programmazione e al di là di qualche schermaglia di prassi, le 3 ore di dibattito e votazioni non hanno regalato colpi di scena: alla fine, il Dup è stato approvato dalla maggioranza di centrodestra con 17 voti contro i 9 contrari dell’opposizione. Ma proprio quando sulla serata calva il sipario, ecco il colpo di scena.
Tutto è nato quando la consigliera e pasionaria del Pd, Patrizia Lissi, dal fondo dell’aula, si è rivolta verso il banco di sindaco e assessori con un invito pronunciato a voce alta (e con tono vagamente spazientito). In sintesi, l’esponente dem – che già il giorno prima aveva duramente attaccato la giunta sul fronte mense, accusandola di poca trasparenza e partecipazione nelle scelte – ha caldamente invitato l’esecutivo a prestare maggiore ascolto e attenzione alle posizioni delle minoranze e dei cittadini in genere. Nessun termine né offensivo né particolarmente aggressivo, ma il tono robusto e squillante della voce, che ha solcato l’intera sala da parte a parte, non è piaciuto affatto al vicesindaco, nonché neoparlamentare e segretaria cittadina della Lega, Alessandra Locatelli.
Ne è dunque seguito un minuto ad alta tensione. Locatelli ha metaforicamente imbracciato lo spadone (ormai un un po’ in disuso) dell’Alberto da Giussano e, con balzo padano ma composto, si è diretta verso Patrizia Lissi attaccando lei e l’ex centrosinistra al governo della città: “Sei stata qua (in maggioranza, ndr) 5 anni e non se n’è accorto nessuno e adesso fai le prediche, non avete fatto niente per 5 anni e ci avete lasciato nei guai”. Di contro, Lissi – in stato di ebollizione controllata – ha esclamato “Vergogna! C’è da avere vergogna” e ha replicato a tono anche all’altro consigliere leghista, Andrea Valeri, che la invitava a “imparare l’educazione”. La situazione non è mai degenerata, anche se per qualche millisecondo, quando Lissi – già diretta verso l’uscita – si è voltata di scatto verso una Locatelli piantata in posa marziale di fronte a lei replicando alle accuse della leghista con un intramontabile “Cosaaa??” un minibrivido è corso. Poi, però, la situazione si è rapidamente risolta, con l’assessore Marco Butti ad assorbire con ammirevole nonchalance le ultime scosse di Lissi.
Un commento
Qui purtroppo si denota il classico “incarognimento” (perdonate la stortura) di chi avrebbe potuto fare in 5 anni e di chi tra mille problemi fa. Purtroppo o per fortuna (visto il regime democratico che caratterizza il nostro tempo) chi fa a volte deve subire le lamentele o i raccapriccianti lamenti di chi non ha evidentemente fatto nulla ma nella sua testa ha fatto molto.