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Voto ai cittadini e ritorno dei poteri: le Province a un passo dalla rinascita. “Si voterà così”

Sembra sempre più vicino – il ritorno delle Province alle origini, cioè prima della riforma Delrio, e dunque eletti dai cittadini e riacquistando i molti poteri persi con il “declassamento” del 2014.

“È iniziato l’iter di approvazione in commissione del disegno di legge proposto da Forza Italia per ripristinare a pieno titolo le province, con l’elezione diretta del presidente e del consiglio, superando e modificando così la legge del 7 aprile 2014 e altre disposizioni in materia di elezione diretta dei presidenti di province detta anche legge Delrio”, annuncia la deputata azzurra Rosaria Tassinari, cofirmataria del ddl, insieme ad altri parlamentari di Forza Italia (ma con il sostegno pieno anche di Lega e FdI nella maggioranza di governo).

Spiega la deputata Tassinari: “Tecnicamente il disegno di legge è formato da soli 3 articoli, che prevedono l’elezione diretta del presidente e del consiglio della provincia e l’elezione diretta del sindaco e del consiglio metropolitano. Ma la cosa più importante dal punto di vista legislativo e politico è restituire alle province una prospettiva certa quali istituzioni costitutive della Repubblica, come previsto dall’articolo 114 della Costituzione”.

Aggiunge Tassinari: “Proponiamo l’elezione diretta del presidente di Provincia, senza il ballottaggio, nel caso che il candidato superi il 40% dei voti, estendendo tale criterio anche ai comuni sopra i 15mila abitanti. Si tratta in questo modo di recuperare il rapporto di fiducia fra elettori e rappresentanti delle istituzioni, ridando voce e fiducia nella politica a milioni di elettori, che non potevano più votare direttamente il presidente e i consiglieri della loro provincia. Il disegno di legge prevede anche più garanzia, economica e giuridica, per i servizi che la legge Delrio aveva lasciato alle province, in particolare quelli della sicurezza, delle strade provinciali e delle scuole”.

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4 Commenti

  1. Tre livelli di enti locali sono troppi. Dal 1861 al 1970 erano le regioni a non esistere.
    Ora, non essendo possibile tornare indietro sull’istituzione delle Regioni, è invece il caso di completare l’opera con una riforma costituzionale per l’abolizione delle provincie, come prevedeva quella di Renzi del 2016. Le funzioni tecniche delle provincie possono passare alle regioni, che potrebbero creare degli uffici territoriali in loro vece.

  2. Questa è una buona notizia.
    La foto evidenzia la necessità che i cittadini votino i propri rappresentanti in provincia, visto che le provincie sono più vicine delle regioni ai cittadini e, inoltre, la loro abolizione è stata portata avanti male e malissimo.
    Quindi se devono esistere con efficacia serve un controllo e un mandato politico forte.
    Il presidente in foto era l’unico candidato, eletto da pochissimi.
    Poi avendo un comune di Como debolissimo, almeno che ci sia una provincia forte.

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