Il parlamentare della Lega Eugenio Zoffili e la collega deputata nonché vicesindaco di Como, Alessandra Locatelli, non hanno affatto gradito l’iniziativa annunciata oggi da “Como Senza Frontiere” ribattezzata “Solidarietà Spicciola” che prevede una sorta di ribellione all’appello del vicesindaco di Como, Alessandra Locatelli (qui integrale), che aveva inviato i comaschi “a non donare nemmeno un euro” ai questuanti.
La rete di associazioni, di rimando, oggi ha annunciato, a partire dalla prossima settimana, l’intenzione di volontari e attivisti di fare apposta donazioni ai mendicanti per le vie del centro storico (qui interviste e iniziativa).
Locatelli ha commentato senza recedere di un millimetro l’iniziativa di Como Senza Frontiere: “Nessuna tolleranza per venditori abusivi e parcheggiatori illegali – rilancia il vicesindaco – Contraria a dare monetine a chi non rispetta il lavoro onesto dei nostri commercianti e talvolta è violento e maleducato con chi non intende dar loro un contributo. Se qualcuno a Como ha deciso di distribuire soldi ai poveri, lo faccia in silenzio e rispettando i cittadini che lavorano e pagano le tasse, e non ridicolizzando la legalità”. Tra gli hashtag anche la parola “vergogna”.
Al vicesindaco del capoluogo, si è aggiunto Zoffili.
“Prima di diventare parlamentare – rilancia Zoffili – ignoravo il motivo per cui in molti hanno l’abitudine di lanciare una monetina nella fontana di Trevi, poi mi hanno spiegato che secondo la leggenda il rituale serve a propiziare il ritorno nella città che da sempre si considera al centro del mondo. E bisogna ammettere che probabilmente funziona, visto il numero di turisti che quotidianamente inondano le vie di Roma”.
Un inizio ironico, a cui fa seguito l’affondo anche politico.
“Ma chissà cosa penserebbero alcuni di loro se, prima di tornare in Patria, decidessero di passare anche da Como, dove nei prossimi giorni alcuni eclettici personaggi della Sinistra locale distribuiranno monetine spicciole a tutti i passanti – prosegue il parlamentare leghista – Dapprima il nostro turista resterà sbigottito, come è successo a me alla vista del tappeto dorato sul fondo della fontana del Bernini, dopodiché chiederà lumi a qualcuno che dovrà provare a spiegare che quei signori non sono una compagnia di giro o saltimbanchi, né attori di un programma di candid camera, ma politici”.
“Politici comaschi, sissignore – chiude Zoffili – che manifestano la loro indignazione contro Salvini donando monetine ai passanti. Il risultato? L’esatto contrario della leggenda romana, temo. Ci prenderà per matti e di sicuro a Como non ci tornerà più”.
6 Commenti
Zoffili chi??
Zoffili.. chi?
Ma costui dove ha vissuto prima di arrivare in parlamento?
I turisti scappano per non vedere le facce della Locatelli e di Zoffili
Magari qualche turista scappera-ne dubito- ma almeno saprà che molti comaschi non sono stronzisti
….sempre che i turisti non sappiano prima come gli amici “baluba” hanno organizzato l’infopoint, come hanno eliminato le aree WiFi in città, come stanno gestendo le iniziative culturali, come….. , altrimenti non scappano perché non vengono proprio!