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Buon compleanno Antonio delle Caverne!

Oggi compie sessant’anni, “l’Antonio delle Caverne”, ristoratore e pizzaiolo amatissimo in città perché titolare, per molti anni, del mitico ristorante pizzeria Le Caverne di via Tommaso Grossi. Un uomo che, tutti i giorni, si chiude nel suo laboratorio e impasta la pizza “come se fosse un vero e proprio rito, un momento tutto suo in cui non deve essere disturbato”, come raccontano la moglie Antonietta Mandara e le figlie Ramona e Natascia Lucà. Un momento in cui quell’impasto prende forma grazie al vero ingrediente segreto di una delle migliori pizze di Como: l’amore per il proprio lavoro.

“Gli ingredienti della nostra pizza? Farina, acqua, lievito, sale, amore e passione”. Rispondono così i suoi familiari quando si chiede loro il segreto che ha portato il locale a superare il mezzo secolo di vita attraverso tre generazioni restando ben saldo nel cuore dei comaschi.

Perché a Como, se dici Alle Caverne, dici una delle migliori pizze della città e un ristorante capace di farti sentire a casa. E oggi, anche se il locale non è più all’interno dello storico cortile di via Tommaso Grossi, questa lunga storia di amore e tradizione continua sotto l’insegna del ristorante pizzeria Paradise di via Cigalini.

E se volessimo dare un nome al cuore e all’anima di questo locale, sarebbero proprio quello di Antonio Lucà, “Antonio delle Caverne” o “il dottore della pizza”, come lo chiamano affettuosamente i suoi clienti, che nelle sue mani ha tutta la sapienza di chi ha imparato il mestiere grazie a una passione capace di superare qualsiasi difficoltà pur di realizzare il suo sogno.

“Antonio è partito dalla Calabria da solo, quando aveva solo quattordici anni, lasciando l’azienda agricola e l’uliveto di famiglia per inseguire il suo sogno: diventare un cameriere come quelli che l’avevano letteralmente folgorato con la loro eleganza durante un matrimonio a cui era stato invitato – raccontano la moglie e le figlie – in tanti hanno provato a fargli cambiare idea, ma lui era testardo e tenace, ha rifiutato un lavoro in fabbrica ed è partito riuscendo a farsi assumere in un ristorante comasco”. Ancora oggi è solito dire: “Calabria mia ti devo lasciare ma ti porterò sempre nel cuore…”

Ma, con un occhio al suo lavoro e uno ai fornelli e a quello che faceva lo chef, Antonio ha iniziato a imparare il mestiere finché, di ristorante in ristorante, è riuscito a coronare il suo sogno diventando cameriere di sala: “Era giovane ma aveva una gran parlantina e un grande carisma ed era molto amato dai clienti, ma non ha mai smesso di voler imparare e per questo ha continuato a cambiare posto di lavoro – raccontano – finché negli anni Ottanta è andato a lavorare Alle Caverne”.

E qui, tra un piatto e l’altro, oltre ad apprendere l’arte di fare la pizza dallo storico proprietario Armando Mandara, ha conosciuto la figlia Antonietta, si è sposato e ha portato avanti e fatto crescere quel luogo che, dagli anni Settanta, è stato nel cuore di tutti i comaschi.

“Al fianco di mio papà Armando, Antonio è diventato il cuore di quel locale portando con sé tutto il bagaglio di esperienza che aveva fatto nei ristoranti di Como e tutta la sua passione e la voglia di crescere – racconta la moglie – basti pensare che, più di trent’anni fa, è stato il primo in città ad avere l’idea di fare servizio da asporto a domicilio e, per pubblicizzarlo, trascorreva pomeriggi interi chiamando dal telefono a gettoni del ristorante tutti i numeri della rubrica e parlando di questa novità. E ancora oggi le consegne a domicilio sono uno dei nostri punti di forza, con uno staff di ragazzi che consideriamo di famiglia e che, anche anni dopo, tornano a salutarci e si ricordano di quanto hanno imparato lavorando da noi in un momento storico in cui i giovani non riescono più ad appassionarsi e a fare fatica per inseguire i propri sogni”.

Chiusa la storica Alle Caverne, Antonio ha continuato a portare avanti la tradizione di famiglia nel nuovo locale di via Cigalini dove, insieme a lui e alla moglie, oggi lavorano anche le figlie Ramona e Natascia e dove la passione e l’amore per il proprio lavoro continua ancora in scelte in netta controtendenza rispetto a quello che succede in città: “Nostro nonno diceva sempre che chiunque deve potersi permettere una pizza Margherita ed è per questo che, nonostante siano lievitati i prezzi in città, noi abbiamo fatto una scelta diversa – raccontano le figlie – da noi la Margherita continua a costare 5,50 euro da asporto come anni fa, senza aver perso nulla nella scelta di ingredienti di assoluta qualità, esattamente come per il pranzo di lavoro. Grazie Antonio, grazie papà di essere il protagonista di questa storia, buon compleanno!”

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