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Spettacolo benefico di Erone onlus con la comicità di Gianpiero Perone

Tutto esaurito, venerdì scorso, alla serata di beneficienza di Erone Onlus presso il Teatro della Rosa di Albavilla. Una serata di divertimento grazie alla comicità di Giampiero Perone con il suo “La paura fa 50”: uno spettacolo sul passare del tempo, portandoci a spasso per tutte le paure e le manie che rendono comica e divertente la nostra vita, ma l’anniversario di fondazione è stato anche l’occasione per conoscere le attività in campo sanitario e le innovazioni oncologiche portate avanti dall’associazione.

Se la diagnosi di tumore fa paura- racconta il Presidente Alberto Vannelli, direttore della Chirurgia al Valduce – l’aggiunta anche di una mutilazione funzionale come la presenza di una stomia: il famigerato sacchetto, sono condizioni che impattano fortemente sulle dimensioni sanitaria e sociale, condizionando il processo di guarigione; i disagi da affrontare sono molteplici: il rapporto con il proprio corpo, la relazione con famigliari e amici, alla ripresa dell’attività lavorativa ci si può ritrovare con un cambio di mansione o nei casi più sfortunati, licenziati. Il ricavato della serata è servito quindi a continuare il progetto in memoria di Giusy Muttoni. Grazie alla collaborazione con la psicologa Giulia Gatti messa gratuitamente a disposizione da Erone onlus, sarà possibile affiancare i cittadini affetti da tumori del colon retto portatori di stomia, con la creazione di un modello di auto-muto aiuto. La condivisione di esperienze comuni, guidata da un esperto aumenta la propria consapevolezza e rappresenta una vera opportunità: parlare tra simili attenua incertezze e paure, influenzando in modo positivo l’affrontare le varie fasi di malattia e le terapie proposte.
La Lombardia è da anni leader nelle cure oncologiche, ma l’accessibilità al territorio può limitarne l’efficacia.

Erone onlus, in linea con i principi della riforma sanitaria lombarda, rappresenta un modello di volontariato quale attore fondamentale per concorrere al completamento dell’offerta socio-sanitaria, non come “espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo”; ma come “funzione complementare e ausiliare, finalizzata al raggiungimento e consolidamento della buona qualità dell’efficienza, dell’appropriatezza e dell’umanizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari”.

Quando iniziammo quest’avventura nel 2012 – conclude il Prof Vannelli, erede della scuola di chirurgia colorettale dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – devo riconoscere che fummo buoni profeti nell’auspicare un rinnovato cambiamento della società civile, con il messaggio: “costruire un’idea per istruire una coscienza oncologica” e i risultati di questa serata ci danno ragione.

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