L’impegno di Como Acqua, Gestore Unico del Servizio Idrico Integrato, si traduce anche in un convegno di geopolitica, con il Ministro Locatelli. L’appuntamento a Villa Gallia, martedì 30 maggio dalle ore 17.00
Martedì 30 maggio dalle ore 17.00 alle ore 19.00, presso Villa Gallia, Como Acqua organizza un convegno dall’emblematico titolo “Water Wars – L’acqua come fonte di vita e causa di guerra”. Oltre all’Ing. Enrico Pezzoli, Presidente e AD della società, il panel annovera relatori di grande prestigio: Alessandra Locatelli (Ministro per le Disabilità), la Professoressa Maria Cristina Rulli (del Politecnico di Milano), Mirko Mussetti (analista di Limes) e Sorinel Ghetau (direttore dei programmi di Oxfam Italia).
Con i loro preziosi contributi, verrà inquadrata la questione della scarsità idrica e la differenza che vi è tra questa e la siccità, intesa come fenomeno prettamente meteoclimatico, andando ad approfondire le connessioni che tali problemi possono avere sullo scenario globale. Non sono nuove le ricerche e gli studi, infatti, che dimostrano come si debbano rileggere le questioni del climate change, della crescita demografica e della penuria della risorsa idrica in una chiave di stretta interconnessione.
“Questo incontro, ideato e organizzato da Como Acqua, ha come finalità di portare il dibattito sulla crisi idrica ad un pubblico quanto più possibile vasto ed eterogeneo”, spiega Enrico Pezzoli. “Intendiamo fornire strumenti di analisi e riflessione che possano incentivare i singoli a comprendere come l’emergenza idrica che noi stessi stiamo vivendo negli ultimi anni a livello locale, abbia un respiro ben più ampio e che, per questo, richieda un contributo collettivo, concreto e fattuale. Come Gestori del SII il nostro impegno riguarda la tutela e valorizzazione dell’acqua, con interventi di manutenzione e investimenti sul network, ma anche un’opera di sensibilizzazione verso il consumatore. Per questo abbiamo intenzione di spingere anche sul fronte della comunicazione, organizzando ulteriori convegni ed eventi di questo tipo”.
Non solo. L’impegno di Como Acqua va anche nel concreto, grazie alla raccolta fondi organizzata per sostenere “Dona acqua, salva una vita”, il progetto con il quale Oxfam interviene portando acqua potabile nelle zone colpite dalla siccità per via della guerra (come in Ucraina), a causa di calamità naturali (vedi il terremoto tra Turchia e Siria) o per l’aggravarsi della crisi climatica (il Corno d’Africa). Basta anche una piccola donazione per fare la differenza, come si vede sulla pagina ufficiale dell’iniziativa: https://www.oxfamitalia.org/como-acqua.
“Non tutti lo sanno, ma nelle situazioni di guerra sono proprio gli acquedotti a essere colpiti come primi obiettivi, perché in questo modo si può mettere in ginocchio un intero territorio. La scarsità di acqua in varie zone del mondo non fa che aggravare questo problema: si parla di «oro blu» proprio perché il controllo della risorsa garantisce ricchezza e potere. Già oggi molte guerre sono scatenate dall’acqua e in futuro succederà sempre più spesso: nel convegno spiegheremo questa dinamica, con molti esempi concreti, a partire dallo strettissimo legame tra il controllo dei bacini idrici e le sorti dei diversi paesi sul piano agricolo, alimentare ed economico”, spiega Enrico Pezzoli.
Nel corso dell’evento, aperto al pubblico, verrà esaminata la complessità di uno scenario globale nel quale la crisi idrica, divenuta un’infausta compagna delle nostre vite, determina condizioni di tensioni a livello sociale, economico e culturale. Non mancheranno riferimenti storici alle circa 1.300 guerre “idriche” che, dal conflitto sumero tra la città di Urlama e quella di Unma, sono arrivate ai giorni nostri. Lo scenario ucraino diventa l’ennesima riprova di come l’acqua sia un tema centrale. Quello che in tempi di pace è il bene per eccellenza (per il suo impiego in agricoltura, ma anche per la logistica e quindi l’export delle merci lungo le vie fluviali e per la vita in genere delle comunità), in guerra diventa fronte di combattimento, strumento per mettere in ginocchio il nemico pianificando allagamenti, distruggendo le infrastrutture civili, mettendo a rischio il sicuro funzionamento delle centrali nucleari.
Pare quindi trovare conferma la tesi esposta nel 2019 sulla rivista “Nature”, secondo la quale il clima sarebbe destinato a diventare un importante fattore di rischio per lo scoppio di guerre: nell’indagine si giungeva persino a calcolare che, nell’evenienza di un aumento di 4 gradi della temperatura media, il pericolo di nuovi conflitti sarebbe cresciuto del 26%. Che vi sia o meno una connessione tra il cambiamento climatico e le varie manifestazioni di violenza, è certo che il climate change e la siccità mettono a rischio le forniture idriche pubbliche, minacciano la biodiversità, danneggiano le infrastrutture, minano la food security (ossia la certezza di disporre di cibo), determinano un pericolo per la salute umana (con ripercussioni di natura sociale) e riducono la produzione energetica. Prendere in esame questi temi ed elaborare strategie di risposta diviene la priorità nell’agenda mondiale, come si è ribadito nel corso della seconda edizione della Water Conference organizzata recentemente dall’ONU nel 2023 a New York, alla quale Pezzoli ha partecipato come membro del board di APE – Aqua Publica Europea.
Il convegno “Water Wars” è a ingresso libero e sarà seguito da un rinfresco: è gradita la prenotazione scrivendo a comunicazione@comoacqua.it