Quindici famiglie comasche affidatarie hanno sottoscritto una lettera aperta rivolta al sindaco di Como, Alessandro Rapinese – con cui però i rapporti finora non sono stati idilliaci (“Scriviamo dopo aver richiesto due accessi agli atti, di cui uno non andato a buon fine, e due richieste di appuntamento che non hanno avuto risposta”). Le famiglie chiedono certezze e spiegazioni dopo aver appreso che l’amministrazione non ha rinnovato l’affidamento al Servizio Affidi Sovradistrettuale. Di seguito, il testo integrale.
Lettera aperta di 15 famiglie affidatarie al Sindaco del Comune di Como
Egregio sig. Sindaco del Comune di Como, siamo le famiglie presso le quali, attraverso Servizio Affidi Sovradistrettuale (Azienda Sociale Comuni Insieme, Azienda sociale comasca e lariana, Azienda speciale consortile Galliano) sono stati collocati i bambini che il tribunale Le ha affidato. Scriviamo queste righe dopo aver appreso che il Comune di Como non ha rinnovato, per ora senza motivazione, l’affidamento al Servizio Affidi Sovradistrettuale.
Come Lei saprà questi suoi piccoli concittadini, portano sulle proprie piccole spalle il peso di situazioni che non hanno scelto, minori che hanno il diritto di vivere la loro seconda possibilità con serenità. Il tribunale ha disposto per questo motivo che un ambiente famigliare diverso dalla famiglia di origine o da una comunità sia il luogo più adatto per permettere loro di crescere nel miglior modo possibile.
Noi, famiglie affidatarie collocatarie, cooperiamo insieme a Lei, perché i progetti pensati per loro possano prendere forma. Viviamo con passione questo delicato compito, sentiamo la grande responsabilità affidataci e il desiderio di bene per il futuro di questi bambini e ragazzi. Molte volte nel nostro percorso, ci troviamo a dover affrontare difficoltà: da quelle di tipo emotivo, nel sostenere ed accompagnare le fatiche del vivere quotidiano di questi bambini e ragazzi a quelle di tipo pratico e burocratiche che la situazione dell’affido spesso implica. In tutto ciò, fino ad ora non ci siamo mai sentiti lasciati soli.
Dal momento in cui ci siamo avvicinati al mondo dell’affido, siamo stati accompagnati con grande professionalità da un servizio che ci ha conosciuti, formati e scelti. Le operatrici del Servizio rispondono ad ogni nostra chiamata e conoscono perfettamente le dinamiche complesse che coinvolgono quotidianamente le nostre vite: sanno come sostenerci e aiutarci. Purtroppo però da qualche mese questa sicurezza ha cominciato a vacillare. Abbiamo scoperto, e purtroppo solo attraverso una sostituzione del documento di affido con scadenza abbreviata, che qualcosa stava probabilmente cambiando.
Ad oggi non sappiamo che cosa succederà dal 1° luglio, e questo, come potrà immaginare, ci mette in una condizione di insicurezza circa il nostro futuro. Il tempo passa e nessuna informazione ci viene data. Togliere a noi famiglie l’unica certezza che in questi anni ci ha dato supporto è destabilizzante. Abbiamo bisogno di continuità nel percorso, abbiamo bisogno di persone che conoscano ogni pagina del libro che abbiamo scritto insieme.
Possiamo immaginare che sul Suo tavolo ci siano tante questioni da sistemare, conti da fare quadrare; speriamo tuttavia che abbia ben presente anche questa parte di responsabilità che le compete: dare certezze alle famiglie che si stanno prendendo cura dei minori che il tribunale Le ha affidato. Vorremmo far presente che non stiamo parlando di “carte” ma di vite che non si riducono a faldoni da spostare a seconda delle necessità. Per questo abbiamo alcune richieste da sottoporLe.
● Chiediamo cosa succederà alle nostre famiglie senza un “contratto d’affido” dopo il 30 giugno 2024, ossia alla scadenza del documento che abbiamo ricevuto. Il Comune di Como non può venire meno ai propri doveri.
● Chiediamo di mantenere il Servizio Affidi Sovradistrettuale (Azienda Sociale Comuni Insieme, Azienda sociale comasca e lariana e Azienda speciale consortile Galliano) per il supporto a noi famiglie, come succede da tempo.
● Chiediamo di mantenere il Servizio Affidi Sovradistrettuale anche per le nuove famiglie a cui saranno affidati dei minori dal Comune di Como, vista l’ottima professionalità. La ringraziamo anticipatamente per l’attenzione che ci dedicherà. Cordiali saluti, 15 famiglie affidatarie con minori in carico del Comune di Como
4 Commenti
L’ennesimo gruppo dei magna magna. Prendono 100 e distribuiscono 10. Quando distribuiscono.
In che senso scusi? Ritiene che che chi ha un bambino in affido lo abbia fatto per un interesse economico?
Rapinese Sindaco ha la straordinaria capacità di infilarsi in gineprai pazzeschi. Se c’è una cosa assolutamente pericolosa è la gestione degli affidi di minori. Si tratta della vita di minorenni in grandi difficoltà che hanno di fronte un futuro grigio e alle spalle un passato nero. Ci sono di mezzo genitori naturali che spesso non accettano le motivazioni della separazione dai loro figli; c’è il Tribunale dei minori che sentenzia, affida e vigila; ci sono di mezzo Assistenti sociali, Educatori, Avvocati, spesso perfino Carabinieri e Polizia. Le famiglie affidatarie devono avere caratteristiche difficili da trovare. Devono essere individuate, selezionate, aiutate, a volte anche protette. Gli Enti strumentali che si occupano di queste cose lo fanno da molti anni con un approccio professionale, ormai i loro metodi sono collaudati e non hanno mai dato problemi. Perché cambiare? Non è la stessa cosa che togliere la concessione del campo a una squadra di calcio, o fare i dispetti a qualche Associazione antipatica, o accarezzare la chioma del fido Anzaldo, o raccontare la storiella che tutto è perfetto. È un casino pazzesco! Povero Rapinese Sindaco, pur di far vedere che fa, agisce senza sapere cosa fa……
Il suo commento fa paura. Temo che fotografi perfettamente la realtà.