Riceviamo e pubblichiamo una lettera dall’avvocato Alfredo Gualtieri relativa a uno spiacevole episodio accaduto a margine del Forum Ambrosetti che ha coinvolto una persona disabile. Il testo integrale di seguito, in fondo l’originale (per segnalazioni, lettere, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com).
C’è una scala di valori nel nostro Belpaese che dovrebbe vedere al primo posto la “sofferenza” di chi – non per suo volere – ha avuto la sfortuna di portare una disabilità.
E’ una regola di civiltà, questa, che evidentemente come tutte, soffre di “eccezioni”, ma solo quando altri “valori” hanno la prevalenza e sono quelli della “politica e della finanza”.
Sabato 3 settembre, nella bellissima e civilissima Cernobbio, sul Lago di Como, in concomitanza con il Forum Ambrosetti, un giovane disabile è stato accompagnato nei pressi di Villa Erba dal padre in auto, parcheggiata, con il consenso della forze dell’ordine, in un parcheggio riservato (solo per l’occasione) alla Polizia ma con regolare stallo per i portatori di handicap.
L’auto aveva esposto il permesso disabili ma evidentemente a nulla è valso: al ritorno al parcheggio, dopo circa un’ora, per ritirare con il disabile l’auto, questa non c’era più, portata via da un carro attrezzi che è stato sì fermato, sulla strada per Como, dalla Polizia locale in verità subito intervenuta con garbo e comprensione ma, raggiunto a piedi il carro attrezzi, il “poco cortese autista” ha preteso il pagamento di 180 euro per riconsegnare l’auto.
Si dirà “sono cose che possono capitare”, vero, ma quando in mezzo c’è la sofferenza di chi su quell’auto deve muoversi non per “diletto” ma per la necessità fisica di aver avuto la disgrazia di non essere “uguale” a chi l’auto la guida, all’agente che commina la multa, a chi preleva l’auto dei “disabili”.
E’ una regola di civiltà dicevamo, ma è anche una regola codicistica quella che impedisce la rimozione delle autovetture adibite al trasporto disabili (art. 354 Regolamento di esecuzione del codice della strada).
Siamo certi che la civilissima Cernobbio non “cadrà” più in episodi poco edificanti come quello appena raccontato (da me che sono stato testimone) ma sarà più che “credibile” se – finita ormai la kermesse del Forum Ambrosetti – ripristinerò la classifica dei “valori”, quella che, al primo posto, mette il disagio e la sofferenza del disabile e, poi, tutti gli altri, anche quelli dell’economia, della finanza e della politica e di chi si sposta sul lago a rappresentarla.
lettera avvocato gualtieri
6 Commenti
Nell’Italietta delle varie lobby spesso ci dimentichiamo di inserire quelle dei Carro Attrezzi. Mezzi meccanici spesso gestiti e guidati da veri e propri ladri con la compiacenza di Comuni che non si sa come anno dopo anno rinnovano le concessioni sempre agli stessi personaggi. Misteri d’Italia.
l’angolo che supera i 180° (lo stesso numero dell’importo), si chiama angolo ottuso. se cosi’ si chiama, vuol dire che è cosi’
Non mi è chiara una cosa: questo avvocato ha scritto la lettera in qualità di legale della persona disabile? Riterrei di no, visto che non viene esplicitato alcun mandato.
Allora, visto che scrive come privato cittadino, perchè utilizza la propria carta intestata da cui si evincono qualifica professionale e recapiti dello studio?
Credo che il diritto di cronaca della triste vicenda, nonché il forte desiderio di condividere il proprio pensiero con la collettività, potessero essere tranquillamente soddisfatti senza necessità dell’inusitata scelta di pubblicare il supporto cartaceo riportante timbro e dati di riferimento, il cui contenuto risulta, peraltro, già interamente trascritto in corsivo nel testo dell’articolo. Eccesso di zelo?
I 180 € li paghi chi ha chiamato il carro attrezzi.
Guardi avvocato comprendo benissimo la questione perché è capitato anche a me , quando c’è la partita del como valgono le medesime non regole, e l’auto che utilizziamo in famiglia per portare in giro mia madre disabile, con tanto di cartellino e parcheggiata nello stallo riservato ai disabili è stata rimossa in ben 3 occasioni , e più di una volta è toccato discutere coi vigili che sostengono che se c’è il divieto di sosta per manifestazione sportiva , vale per chiunque