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Punti di vista

“Como e i giovani? La città ormai è un condominio di lusso per 50enni, la politica asseconda lamentele di dinosauri”

Per chi frequenta queste pagine, non è certo una novità: accade che commenti (per cui serve sempre la registrazione) particolarmente estesi, approfonditi o comunque stimolanti per un dibattito si ricavino lo spazio per diventare anche articoli a sé stanti. E’ il caso di quello giunto da un nostro lettore in merito alla lettera pubblicata ieri a firma di Lorenzo Pedretti sul tema dei giovani e della difficile coesistenza tra le esigenze di una vita sociale (anche serale) a misura di ventenni e una città che – almeno dal suo punto di vista – offre poco, fatta salva la proliferazione di locali in centro città.

Como e le notti ‘rumorose’. Lorenzo, 22 anni: “La città offre solo locali in centro. I giovani, cittadini come i residenti”

In questo caso, il testo che vedete qui sotto giunge (ed è già stato pubblicato nella forma originale di commento in coda all’articolo originale) da un lettore evidentemente meno giovane del 22enne Lorenzo, offrendo però proprio per questo una prospettiva più lunga nel tempo. Ne pubblichiamo amplissimi stralci di seguito (per interventi, opinioni e segnalazioni: redazionecomozero@gmail.com o la pagina facebook).

Aprono solo bar e locali di ristorazione perché la cultura e le iniziative a Como non sono più di casa da decenni. Ma la colpa non è dei giovani.

La colpa è di uno strato sociale di persone benestanti e mentalmente chiuse che abitano o possiedono le case del centro, unitamente ad una politica comasca che da decenni non ha capito su cosa investire e brucia i soldi pubblici ed asseconda le lamentele dei dinosauri e non fa niente per stimolare l’apertura di attività che renderebbero la città più viva.

Ricordo benissimo che ad inizio anni 90 si respirava un’aria diversa. Da lì è iniziato un lento e costante declino. Non ci sono circoli, mancano luoghi di aggregazione, sono rimasti 3 pub in tutta la città […]. Per il resto solo bar fighetti tra piazza Volta, piazza Mazzini che raccolgono turisti e quello che rimane della gioventù che ancora esce a Como.

Mancano i cinema: avevamo Astra, Astoria, Plinio, Centrale, Politeama. Ora per vedere un film bisogna andare a Camerlata.

A Carnevale i bambini potevano guardare la sfilata dei carri, adesso interessano solo i soldi dei turisti coi mercatini di Natale, poi, spente le luci, la città deve tornare ad essere un condominio di lusso per frontalieri che la sera devono dormire tranquilli.

Ma di che vogliamo parlare?

Ora le persone si concentrano in due piazzette minuscole perché fuori non esiste nulla, specialmente quando arriva l’autunno. E già a partire dalle Poste di via Milano la sera parte la zona dello spaccio di droga.

Non abbiamo manco più delle palestre come si deve, o ci iscriviamo ad un paio di club di fitness per ricchi in centro oppure ci sono 2 palestre low cost dove si ammassa il resto dell’utenza con servizi scadenti. Per fare arti marziali o un qualsiasi sport di squadra bisogna andare fuori. Vogliamo parlare dei corsi di ballo? Inesistenti.

E’ ipocrita puntare il dito contro i giovani pensando che siano loro a non sapersi divertire e che pensino solo a bere nei locali, quando abbiamo una classe dirigente di 50enni […] che però hanno avuto l’opportunità di essere giovani in una città più viva.

https://comozero.it/punti-di-vista/in-centro-como-non-vivono-solo-ricchi-nevrotici-contro-i-giovani-urla-bottiglie-e-orinatoi-si-chiede-solo-educazione/

 

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11 Commenti

  1. Como fa schifo?
    Beh sì, oggi sì… Solo 15 anni fa non era così , era una città viva, piena di eventi e con una grande possibilità di scelta sulle attività da fare.
    Oggi che rimane?
    Una centro provo di personalità e di tipicità, con negozi cari (dire fuori mercato è troppo, visto che costano più delle boutique in Montenapoleone ?) e locali trappola per turisti.
    Il resto degradato, sporco, con strade bucate e microcriminalità crescente… manca poco per raggiungere i grandi traguardi di Sala a Milano, per dire (e non è un complimento).
    Credo che, appena potrò, me ne andrò da qui… magari verso zone turistiche vere e non wannabe come questa.

  2. Evviva l’aumento dei prezzi, un cocktail dovrebbe costare 50€ e una cena 150€ escluso il vino, così la clientela sarà educata, ben vestita e con due lauree!
    Ma con il Rapi, finalmente presto raggiungeremo l’obiettivo e il ragazzo di cui sopra potrà bivaccare in periferia.

  3. Non si capisce cosa propone chi critica. Vuole cinema, pub etc…
    Il centro storico è diventato un gigantesco bed and breakfast di lusso con annessi ristoranti. Non c’è nulla da fare perché in tutto il mondo è così. I giovani da sempre possono trovarsi dove vogliono senza ubriacarsi fin quasi al coma etilico ma se pretendono di avere tutta per loro la zona più bella del centro storico stanno semplicemente sognando una realtà che non esiste né mai esisterà. Mi sembra realmente arrogante lamentarsi e pretendere spazi esclusivi in zone, ripeto, di pregio quando il lungolago da villa Olmo alla Como Nuoto si sviluppa su 5 km!!!! La città offre infiniti spazi liberi la sera dove trovarsi senza problemi ma se si pretende di avere a disposizione fino alle 3 di notte IN ESCLUSIVA 2 piazze piene di bar dove bere allo sfinimento siamo di fronte a gente che vive nel mondo delle favole.

    1. “zone di pregio da Villa Olmo alla Como Nuoto”…….. Chi pensa queste cose vive in un mondo fatato con i paraocchi.
      Vi siete ripetuti così tante volte che è il posto più bello del mondo che non vi rendete conto del reale degrado che c’è nella cosiddetta “zona di pregio”.

      Giardini voltiani in condizioni pietose, minigolf abbandonati, giostre e giochi per i bimbi risalenti a 30anni fa completamente sfasciate, spacciatori sulle panchine, turisti che bivaccano con bottiglie di superalcolici sui prati, paratie, lavori, interruzioni, buche grandi come crateri sui marciapiedi e per le strade centrali, Politeama abbandonato da 30anni….

      sono solo 5km e non li sanno gestire, nom c’è nulla per i residenti e tanti continuano a dire che è il posto più bello del mondo…
      per colpa di persone così ci meritiamo quello che abbiamo

  4. Senza offesa vorrei dire che più che nostalgico mi sembra un po’ frustrato!
    Il dito contro i giovani, delle nuove generazioni, si è sempre puntato. Tutti i giovani sono sembrati, agli occhi della generazioni successiva, sopra le righe, in cerca di qualcosa, ribelli, rivoluzionari…ben venga!
    Il mondo cambia! Viva i giovani! Senza togliere nulla agli altri però!!!!!!!!!!
    Maaaaa questo che scrive: la colpa dello stato sociale dei benestanti e mentalmente chiuse
    ………denota che chi scrive, senza neanche salutare con almeno “gentile Redazione, mando le mie riflessioni…” e alla fine “cordiali saluti e grazie del tempo dedicato alla lettura….”

    Io credo che non meriti troppa attenzione. I giovani fanno sport ancora adesso e anche di più, chi ha figli, cugini, fratelli, e nipoti lo sa… i Cinema Cinelandia funzionano molto bene, scelta on line, abbonamenti…

    Io non sono attaccato ai carri di Carnevale. Non punto il dito ai giovani, quelli intelligenti, trovano intrattenimenti senza lamentarsi con il signore della lettera sopra!

    Quindi cosa propone questo “poveretto”? Di estinguere i dinosauri come i nostri genitori? Come si permette? Chi è? Si firmi!
    C’è modo e modo di esporre i propri pensieri.

  5. Un alibi che i “giovani” – spesso nemmeno troppo – si sono dati per proseguire nelle lamentele senza modificare i propri comportamenti ineducati, votati solo al bere per il gusto di farlo.

  6. Guardi, le faccio un esempio molto semplice: da quando sono ragazzino ho sempre fatto sport, la sera, e dopo la partita sono sempre uscito a cena, durante la settimana (dal lunedì al giovedì), dalle 23 in poi.
    Negli anni ’90, ’00, ’10, non c’era nessun problema a trovare locali aperti in cui andare, anzi, l’unico problema poteva essere che erano pieni.
    Adesso non c’è nulla.
    Chiuso tutto, gli unici posti sono aperti sono i kebab.

  7. E’ una città che si vanta di essere turistica e nella quale è impossibile trovare un ristorante-pizzeria dove mangiare dopo le 23.00…io se fossi un turista scapperei dopo due minuti.
    Cosa volete che pensino ai giovani…a parte il fatto che anche per chi non + più giovane (io ho passato i 45) c’è ben poca da fare.

  8. mi sembra una visione nostalgica che attribuisce colpe senza considerare l’evoluzione sociale ed economica della città. I cinema hanno chiuso perchè ad un certo punto non sono stati più sostenibili, perchè sono cambiate le abitudini della gente, si è preferito aprire grandi multisala all’esterno delle città dove c’era la possibilità di sfruttare superfici più ampie.
    questo discroso che neglia anni 90 si respirava un’aria diversa poi mi fa un po’ tristezza… in quegli anni ci si lamentava (come oggi) che Como fosse una città morta senza locali per i giovani…infatti è vero che c’erano pub ( piazzolo Terragni, piazza amendola, lo scaldasole, il mitico 35…) ma è anche vero che lavoravano principalmente il fine settimana. per il resto non è che ci fossero chissà quali attività. per ascoltare musica dal vivo si doveva comunque spostarsi fuori, magari anche solo a Camerlata per arrivare allo Skagen, ma in centro c’era proprio poco. mi trovo invece d’accordo sulla scomparsa di eventi aggreganti, legati alle tradizioni, come il carnevale o più recentemente per Sant’Abbondio ridotta in modo veramente desolante…trovo che la città dovrebbe ceertamente investire per migliorare gli spazi pubblici, le aree giochi per i bambini, una zona skate ma mica a sagnino, piuttosto ai giardini a lago o lungo le mura… Ma la cosa che proprio non comprendo è il volere rappresentare il centro storico come luogo in cui risiedono solo vecchi ricchi e nevrotici il cui unico divertimento è criticare i giovani… in centro ci sono certamente condomini di lusso ma al tempo stesso è presente anche una moltitudine di diverse tipologie di persone che non si possono certamente definire ricche. il problema che pare non essere compreso è che c’è una generalizzata mancanza di educazione, ben vengano le attività economiche, i locali, i bar, i centri di aggregazione per giovani e meno giovani (qui si parla sempre di giovani, ma uno spazio di aggregazione per gli anziani in centro non potrebbe anche essere utile??) ma nel rispetto delle persone – e questo significa che a notte fonda ti puoi anche diveritre con i tuoi amici ma magari eviti di urlare per la strada, di usare ogni angolo come orinatoio; significa che se viene aperto un nuovo locale magari potrebbe investire qualche risorsa per l’insonorizzazione; la musica in esterno ad un certo orario la puoi anche abbassare (oppure se non è altaa non ci si diverte abbastanza?); a chiusura locale magari i dipendente possono evitare di fare canestro con le bottiglie nei bidoni… questo significa semplicemente avere rispetto degli altri, di chi magari quel giorno è ammalato o deve studiare o semplicemente non ha voglia di partecipare al simpatico coro di ubriachi per strada…

  9. Se i giovani di oggi sono quella massa di asini che gozzovigliano in piazza volta nel week end scelgo tutta la vita i meno giovani… In quanto all’opportunità di essere giovani in una città più viva non sapete di che parlate perché 30 anni fa Como era tutt’altro che viva.

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