Una nuova riflessione, ampia e articolata, si aggiunge al dibattito pubblico che vede largamente, ma non esclusivamente, i cittadini protagonisti. Da qualche settimana infatti ospitiamo su queste pagine il confronto spontaneo, che anche incoraggiamo, a proposito del futuro Stadio Sinigaglia (qui trovate cronache e opinioni a profusione).
Come abbiamo ribadito in più sedi e occasioni siamo felicissimi di pubblicare qualsiasi punto di vista a patto che sia firmato, argomentato e che abbia toni civili (anche duri e durissimi ma sempre nell’alveo dell’educazione). Il riferimento è sempre lo stesso, è sufficiente scrivere a: redazionecomozero@gmail.com. Così ecco la lettera di Luigi Ciullo, ex consigliere comunale dal 1994 al 2002 tra i banchi dell’opposizione alle giunte di centrodestra guidate dallo scomparso sindaco Alberto Botta.
Dar voce ai cittadini sul tema del nuovo Stadio è encomiabile. Rispetto al mutismo selettivo dell’attuale Giunta comunale, l’iniziativa della Stampa potrebbe addirittura apparire come una surroga del ruolo democratico proprio di un’Amministrazione seria e realmente interessata allo sviluppo della Città.
Ciò che più sconcerta, seppur in un’epoca di paradossi, è tuttavia l’accusa di volere lasciare le cose come stanno indirizzata ripetutamente verso coloro che chiedono dibattito e confronto sul tema. Per contro, nessuno si interroga sulla reale disponibilità della Giunta comunale di sostenere quel progetto che, se tutto va bene, vedrà la luce in un mandato elettorale ad essa successivo. Non è un caso isolato, infatti, quello di altre amministrazioni etichettabili come “populiste” che, per ragioni di varia natura, hanno rinunciato deliberatamente ad analoghe trasformazioni urbane. La stessa riservatezza sui dati pretesa dagli assessori in Aula (video sotto, ndr), insieme alla protervia del “prendere o lasciare” dei sostenitori più radicali, potrebbe preconizzare un altro deludente nulla di fatto.
E, se fossimo altrettanto sospettosi come i detrattori del dibattito, potremmo affermare che tale rinuncia sia addirittura auspicata.
Ma siccome noi sospettosi non siamo, né intendiamo ripagare con la stessa moneta i nostri accusatori, non resta che cercare di riordinare le idee:
1) Tutti gli architetti, indipendentemente dalla loro fama, progettano forme e funzioni seguendo le precise indicazioni del committente;
2) Nel nostro caso, essendo il committente privato, questo è giustamente attento al proprio tornaconto. Impeccabile nei tempi e nei modi della sua proposizione, il privato che realizzerebbe il nuovo Sinigaglia si è detto persino disponibile a modificare il progetto dopo il dibattito pubblico;
3) Pertanto, abbiamo condizioni preliminari ideali: in Francia lo chiamerebbero “Chantier évenement”, un cantiere avvenimento proprio per il coinvolgimento della Città dalle fasi preliminari del progetto alla realizzazione dell’opera;
4) Come logica conseguenza ci si aspetterebbe che il Sindaco coinvolga la cittadinanza con iniziative e dibattiti pubblici, contestuali all’esame tecnico ed emendativo del progetto in Commissione urbanistica e in Consiglio comunale;
5) Non ci si aspetterebbe, invece, un Sindaco che per incomprensibili ragioni di riservatezza eluda questa procedura istruttoria dicendo: “ho vinto le elezioni, decido io”, quindi rifiutando ogni contaminazione partecipativa.
Ma forse quella del Sindaco è la solita boutade e, come pure si sostiene, siamo solo agli inizi di una lunga procedura e il tempo del confronto arriverà. Forse. Ma in che termini? Con le stesse modalità con cui sono stati consentiti dibattiti esaurienti in Consiglio comunale? Considerati gli antefatti è lecito dubitare, e temere.
In ogni caso, per tutte queste ragioni appare surreale l’attuale accusa di disfattismo rivolta a chi chiede un coinvolgimento pubblico sul tema del nuovo Stadio. Viceversa, io ritengo che privare i contribuenti comaschi del proprio diritto di verifica e di partecipazione diretta sia il miglior modo per fallire. Detto ancora altrimenti, chi propone soluzioni realizzabili, disponibile a confrontarsi in modo trasparente, sposa più di altri il desiderio onesto e leale di avere un nuovo Stadio in riva al lago!
Non resta che sperare che lo capisca anche la Giunta comunale qualora voglia realmente assumere un ruolo guida per la tale realizzazione anziché assumersi la responsabilità di rinunciare anche questa volta, magari con qualche altro grottesco, paradossale, demagogico espediente.